Linea d'ombra - anno VIII - n. 52 - settembre 1990

CINEMA Effettivamente lei ha detto questa frase, e io dopo di lei. Ma questa frase non fa certo la sceneggiatura. Ci si dice "buongiorno", e se io scrivo "buongiorno" non le ho comunque rubato il suo. Quando mi si chiede se sono ispirato, rispondo sì, senz'ombra di dubbio. Shakespeare è stato ispirato da una pièce che si intitolava Amlet, con la "a'; e senza acca. Ciò non impedisce che sia stato un grande autore, e abbia scritto la tragedia che si intitola J-lamlet, con l'acca. Non pretendo certo di essere Shakespeare, ma non siamo stati tutti influenzati da qualcuno? Quando certi mi dicono: sei il Fellini d'Egitto, sono costretto a fare il cafone e chiedere: perché non sarebbe Fellini. lo Chahine d'Italia? È proprio assurdo. Purtroppo queste persone non hanno sufficienti punti di riferimento culturali. Un individuo è un individuo. Un artista è un artista. Questo è un Pavarotti, ma forse canto meglio di lui. Non ne so nulla. A Fellini mi accomuna una certa sensibili là mediterranea. Lui ha un genio cinematografico che il mondo-intero accetta è ammira e così io, l'ammiro enormemente, è forse uno dei cineasti che ammiro di più. Ma io sono io e lui è lui. Non ne parlo mai. Gli europei invece vogliono fare dei riferimenti a tutti i costi: assomigli a Fellini o a Visconti o a non so quale autore francese o americano? Io assomiglio a me stesso. Ho cominciato che avevo ventidue anni, e non ho· nemmeno avuto il tempo di vedere i film degli altri, se non durante i festival, quando era possibile. Sono stato .influenzato? Probabilmente, che.ne so di come vanno le cose? Imito forse? Questo certamente no, è veramente un insulto pesante chiedere a qualcunò se è influenzato e da chi. Sono influenzato da chiunque, e da tutte le mie letture ... Che cosa leggeva? Da Socrate, Eschilo, Sofocle, e San Tommaso: insomma, hò . letto parecchio. Tutti hanno letto abbastanza. E ognuno attinge nelle sue letture secondo la sua sensibilità. Quello che si dà non è che l'imitazione di qualcos'altro, una traduzione. Non si può strappare a nessuno questa possibilità, tutti possono creare. Sembene Ousmane è un grande cineasta senegalese ... un altro africano è Sleymane Cissè ... è proprio indispensabile confrontarli a Godard? In entrambi sono stati fattori diversi~- formare la loro sensibilità, ed entrambi hanno delle cose molto importanti da dire. In modo diverso, e riecco lo spirito alessandrino: rispetto profondamente questa diversità. Lei, egiziano levantino mediterraneo, alessandrino insomma, che tipo di rapporto ha avuto con l'altra sponda del mare di Alessandria? La grande questione del rapporto con l'occidente insomma ... È un rapporto di a~ore e di odio. Ho una nonna siciliana, una moglie francese e una madre greca: mi chiedo veramente come si faccia a parlare di purezza di una razza, quando tutti hanno fottuto tutti dall'inizio della storia fiQo a oggi. È ve'ramente ridicolo ... Ecco, non ho problemi reali, se non con gli imbecilli. Con gli imbecilli ci sono sempre dei problemi. Che cosa rinfaccerebbe ali' occidente? L'unico problema è, primo, quello dei monopoli, delle mancanza di apertura, e, secondo, quello dei fascismi nazionalisti, che esistono un po' dappertutto. È assurdo che in Italia, in Inghilterra, in America, ci siano non so quante migliaia di ore di televisione e non si trasmetta mai un film straniero. O se ne passino quattro o cinque credendo di aver fatto uno sforzo. È un errore, siete voi stessi a rimetterci: se non si vuole 'conoscere l'altro si resta immobili nella propria 'imbecillità. Il successo di un paese non sono semplicemente i tanti soldi che fa, le grandi National Bank o il minimo garantito per ogni cittadino. Si sono creati. dei monopoli perché si è un giorno improvvisamente deciso che i soldi sono tutto. E allora la gente smette di creare, non fa nulla della sua vita, vivono tutti delle vite veramente imbecilli. Oggi il non plus ultra è avere il maggior numero possibile di bottoni a casa, di automobili, aver comprato l'ultimo Gucci. Io trovo tutto ciò un po' cretino. Se voi avete creato dei monopoli per far funzionare unicamente i vostri prodotti, noi ci troviamo un po' bloccati. Non ci resta che qualchè festival, ma i festival non coprono mai le spese di un film. Che problemi si pongono al cineasta Chahine? Sono propfio questi. Se anche il vostro film viene premiato in un grande festival, le spese restano scoperte. E se non riesce a coprire le spese è anche perché non ci sono state sufficienti · persone che l'hanno visto ... Un'opera può restare in cartellone per anni, può essere bella a vedersi, ma nessuno ci va. Io non pretendo un pubblico enorme: non bisogna 9imenticare che il grande pubblico cerca la facilità, e questo non perché è imbecille, ma solo perché è condizionato. Tutte le televisioni del mondo passano delle schifezze in proporzione aberrante.C'è veramente di che diventare imbecilli. Dove sono i responsabili della cultura, dell'umanità, dei loro propri cittadini? Li truffate, li montate, dite scemenze che durano intere giornate quando ci sono delle opere importanti. Ma non offrite nemmen~ la _possibilità di vederle. E veramente un fatto gravissimo. E un problema di politica economica ed è al tempo stesso una questione di umanità. Come osate condizionare a tal punto il vostro popolo? E la televisione? Penso per esempio alle proteste di molti registi in Italia, in Francia, contro la politica delle televisioni private, contro un'utilizzazione distorta del medium televisivo. La televisione privata funziona come un cartello economico. Ognuno aiuta l'altro, attinge dall'altrò. La competizione è limitata e non si traduce mai nella ricerca di cultura. E per cultura non intçndo snobismo.Significa insegnare alla gente come diventare più umana, significa sapere che l'umanità è una cosa bellissima e variegata, che le cose da imparare sono infinite, Adesso conosciamo i meccanismi rovesciati dei gangster, non conosciamo invece quellì di molta gente che è. stata notevole senza e;5sere gangster. La loro vita non viene portata sullo schermo. Non si incoraggia questo. La stragrande maggior parte di quello che vediamo è spazzatura. È roba da criminali.-Certa gente meriterebbe proprio la prigione. Perché oggi la televi~ione entra nella stanza da letto, pàrtecipa con voi all'educazione dei vostri figli, o alla disinformazione dei vostri figli. Bisogna fare molta attenzione. Non è un'arma che si può utilizzare con tanta stupidità dappertutto, nel mondo intero. .. Eppure lei deve molto alla televisione. I suoi film arrivano dappertutto: in Egitto, ali' estero, anche grazie alla Tv. La contraddizione sta proprio qui. La televisione avrebbe potuto diffondere tutte le meraviglie del mondo e invece diffonde anche, se non soprattutto, le più grandi schifezze. Vorrei tanto che ci fosse un'istanza internazionale per una televisione un po' meno nefasta, un po' meno disgustosa. Ci sono parecchie opere che potrebbero venir viste. Perché devo aspettare ·un festival per mostrare un mio film quando potrei prendere .due ore alla televisione? Due su quante ne abbiamo ogni giorno? Moltiplicate per diciassette, trentadue stazioni fanno molte, moltissime ore. È · peccato che non si riesca a migliorare, a rallegrare un po' 1a situazione. 83

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