Linea d'ombra - anno VIII - n. 52 - settembre 1990

LA RIVOLUZIONE NON È UN INVITO A CENA Bianca Tarozzi Quartiere del Pilastro - quattro bar, nessun negozio - molti grattacieli e la scuola serale: una cascina <!bbandonata,appena un po' discosto. E il nostro esperimento, il nostro vanto: si tratta di cambiare il rapporto tra gli uomini e le cose. Il nostro motto era servire il popolo - i giovani ingegneri, gli insegnanti neolaureati, i nuovi militanti preparavano il popolo all'esame di terza media. E insieme imparavano, loro, qualche cosa. "Ero venuto per servire il popolo e ho scoperto che il popolo non c'è: questo è un volgo disperso senza nome né fede çomunista. Semplicemente vogliono comprare." "E.cosa c'è di male? Tu ce l'hai il Pioneer con l'amplificatore?" "lo sì, ce l'ho. Che c'entra?" "E perché loro no?" Alla scuola serale leggevamo "Oh Barbara! Qu' es-tu devenue maintenant et celui qui te serrait dans ses bras amoureusement est-il mort disparu ou bien encore vivant..Y E Angelica, del tutto illetterata, piangeva: "Oh Barbarà!" Ma lei, la mia allieva preferita dove sarà finita e con lei la speranza, illaèrimata? Angelica imparava il francese con Silvia; con Tonino, coff i ragazzi due volte ripetenti, gli apprendisti infermieri siciliani e le ragazze in cerca di fortuna. Ma lei diversa, come lei nessuna. Angelica - allevata dalle suore in un paese del palermitano, i genitori ignoti -, gli occhi vivi, i capelli nerissimi, ondulati, un viso di madonna, mi sorridi incantata felice innamorata di tutti gli insegnanti "così bravi". Piangeva .sillabando Barbarà, mescolando il francese col dialetto - un esempio perfetto di Italia da salvare. Angelica-• che m'invitò una sera a casa sua a mangiare la pasta con le sarde - buonissima, mi parve - ("Sono stata aiutata.") Angelicà, che aveva un marito-. Tonino - e una bambina - Elisa - ("Come quella della musica La sapessi suonare!"). E una storia, anche lei, da raccontare. "Mi dissero le suore che chissà ero forse la figlia di un gran principe. E io lo credo. Credo che sia vero · e ùn giorno questo principe verrà e io vestita da Maria Santissima me ne andrò via di qua." Tonino scuoteva il capo: "Illusa, tu con la tua storia favolosa! Ma cercati ·un lavoro, fa qualcosa ... Qui non siamo.in Sicilia, siamo à nord. Sei matta, va, sei in ritardo di mille anni sulla civiltà." Per i colleghi Angelica è un problema. La gonna è troppo corta. Ora si trucca · in un modo eccessivo, da puttana. "È strana, è strana." Non me n'ero accorta. Oh Barbarà! "Una disgrazia, povero Tonino, avere come moglie una mitomane ..." Una disgrazia, certo, una disgrazia ... E dunque noi · chiameremo bugiarda la bellezza? La bellezza di Angelica: negli occhi lo scintillare doloroso, inquieto è il suo segreto di principessa non riconosciuta. Finito l'anno con l'esame, noi gratificati dai buoni risultati, la scuola trasformata in scuola comunale con doceriti normalmente pagati, ritorniamo agli usati impieghi delle sere. O riproviamo in un altro quartiere. lo cambiavo città, Ma volli invitarla al Contìnental a cena POESIA/TAROZZI · 77

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