(Firenze) 1 giugno 1968 Carissimo Renzo, sarò sincero: non puoi capire quanta stizza m'abbia procurato la tua lettera. Dalla partenza non ti sei fatto vivo che ora. Fa molto Esercito della salvezza. O, se vuoi, fa molto prete cattolico engagé, assistenzialista fin nel midollo delle ossa. Dunque: ho lasciato la parrocchia proprio perché non volevo essere quello che sei tu: un prete reclamizzato e strumentalizzato (sei il grande vanto del Florit, il quale passa per vescovo à la page). Il mondo è diviso in due parti: i poveri e i ricchi, e tu · vuoi stare a cavallo, tra i poveri a maggior gloria dei ricchi (tra i quali spicca Florit). Attento: la storia vi farà sciancare. Per fortuna tua è mia ti so in perfetta buona fede: tanto grande quanto la tua ingenuità. Peccato, che la storia, l'oggettivo disegno della salvezza (quello che passò attraverso la Riv. francese e quella di ottobre e quella di Cuba), non perdonerà né te né i missionari come te. Le lettere dei vescovi del terzo mondo, dei trecento preti · brasiliani, etc. dovrebbero avervi aperto gli occhi. Gli scritti di Illich, lo stesso. Non sono pieno di livore, son solo triste perché si cerca, tutti, gli alibi per evitare gli appuntamenti veri di Dio, quelli con l'unico necessario coraggio: distruggere queste istituzioni (t:l'ale quali spicca la Chiesa di Roma) perché il popolo eh' è popolo di Dio si costruisca il suo avvenire. Mi spiace di non aver più copie del De Foucauld (è esaurito). E mi dispiace di averlo scritto: probabilmente ho favorito le speculazioni e gii alibi compiuti in suo nome. Ti abbraccio. Lo sfogo, in questo caso, è un segno d'amore. Ma ripensaci, per favore. Tuo Luigi Rosadoni (Firenze) 1. 1. 69 Carissimo Renzo, scusa il ritardo nel risponderti. Sono stato in Usa e poi ho avuto molte grane. Che dirti? I fatti parlano da sé. Vorrei solo sapere che sei in galera, l'unico posto degno d'un cristiano di costì. Florit venne da te dopo avere pugnalato Enzo: avrai letto: gli disse per lettera (pubblicata) che la Chiesa gode di "privilegi, poteri e beni" e che lui non poteva goderne e insieme contestarla. Ieri è finita la vicenda. Enzo (1) non è più parroco e la Curia ha ripreso la chiesa. Queste sono le strutture: esse o strumentalizzano o cacciano via. Chic' è dentro s'interroghi fino in fondo per vedere se non fa il gioco d'una gerarchia che non ha nessuna origine divina ma solo il puntello del potere economico. Le vicende sono tali che ognuno deve fare il discorso fino in fondo, ed è un discorso ecclesiologico. Non val.e dire: "Io mi occupo dei poveri", quando questi poveri li infinocchiamo al livello della loro ·dignità riportandoli sotto l'ala soffocante dei gerarchi romani. Il discorso è troppo lungo a farsi per lettera, ma bisognerebbe rimettersi davanti al Signore senza nessuna lente deformante, con quel minimo d'immaginazione (ce l'hanno isterilita nei seminari) che ci vuole per concepire il vero Gesù: non un Gesù schizofrenico che è falegname e inventa il papato, ma il Gesù povero in tutto, anche nel pensiero (un pensiero incentrato SAGGI/ROSADONI nell'amore e nella libertà dal legalismo farisaico) ..Bisogna fare sana, teologia e poi compiere le scelte più testimoniali per la nostra epoca. Certo, Florit che viene da te e uccide Enzo: ecco il simbolo della situazione d'oggi. Avrei voluto che uccidesse anche te. Non credere che io faccia il barricadiero. Cerco di vivere da uomo e da cristiano e da prete nel modo più coerente per la mia vita e per il mio tempo, Servirà a qualcosa? Non c'è nulla, ora, nella mia esperienza, se non la comunione di fede ed' amore con i fratelli, cosicché l'unico che opera è Dio. E questa purificazione è per me la cosa più importante da compiere oggi. Ti abbraccio, Luigi Rosadoni. (Firenze) 3 settembre 69 Carissimo Renzo, solo ora Bruno Borghi mi porta il tuo biglietto che deve essere di qualche mese fa. Ti ringrazio pet l'affetto, per la vicinanza e per la preghiera in questi mesi che sono stati ( e continuano a essere) durL Ho avuto un peggioramento, molto forte, e solo da pochi giorni, con una nuova cura, ho di nuovo un po' di capacità mentali. Poiché è soprattutto la zucca che non funziona. Probabilmente tra qualche giorno partirò, e starò fuori più o meno fino a Natale: i medici vorrebbero sei mesi di assenza da Firenze e dai problemi consueti! Dalla tua lettera capisco che non ci siamo capiti. Forse non hai buoni informatori, ma informatori di terza o quinta mano. In particolare dici tre cose: 1) rifletti sul tuo "posto" nella Chiesa: è esattamente il problema che ti additai nella mia prima lettera, problema per il quale anche io soffro; 2) affermi che Florit, per quanto bischero, è il segno dell'unità in Cristo, e su questo bisognerebbe fare un lungo discorso: quali sono le condizioni per le quali un vescovo è ciò?; 3) dici: "contesto la Chiesa ma rimanendoci dentro", e aggiungi: "tu cerca di capirmi", come se io non rimanessi dentro la Chiesa pur contestandola; ma anche qui dovremmo domandarci: "Che cos'è la Chiesa?", liberandòci dalle impalcature della teologia del seminario e leggendo spregiudicatamente la Scrittura. Come si definisce la Chiesa? In termini di società? In termini di popolo? oppure e' è qualche altra dimensione, rivelata, che può illuminarci sulla nostra vocazione ecclesiale, cioè battesimale, testimoniale, evangelizzatrice? T'i pongo queste domande perché sono le mie. So che è di moda (almeno qua in Europa) riempirsi la bocca di formule nuove con le quali ripetere idee consunte. · Io mi trovo in uno stato di sospensione, meglio di ricerca, con una fede sempre più povera Qicontenuti (al di fuori del contenuto fondamentale, quel "TU" che è Dio), ma sempre più radicata, cioè sempre più radice del mio essere. Un'altra moda è il pastoralismo: che, a mio parere, è anche un modo per stordirsi, per non risolvere i propri problemi umani e per non compiere il doveroso lavoro dell'intelligenza della fede. Io sono solo prete al servizio della comunità alla quale appartengo, cioè appena una quarantina di persone, ed è ben poco quello che faccio. Come vedi, sono appena un chicco di grano, un nulla al quale non resta che marcire in silenzio. Ma che tono! Scusami. Ti abbraccio forte, Luigi 69
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==