5AGGI/KUlll5TLll:ll Il crollo del movimento rivoluzionario ha posto l'Intellighenzia in una posizione di difesa; l'alternativa non sarà più "capitalismo o rivoluzione", ma salvare alcuni valori democratici e umanitari oppure perderli tutti. rurale e urbana di dieci a uno. Nel ventennio della sua esistenza il movimento rivoluzionario fu accentrato e governato da questa dittatura semiasiatica. La sua propaggine europea non aveva bisogno di intellettuali ma di una burocrazia acritica e spietata. I pochi membri della Intellighenzia occidentale che vennero accolti nelle sue fila persero innanzi tutto il diritto, e ben presto anche il desiderio di "pensare autonomamente"; diventarono settari fanatici e scribacchini di partito, e i migliori finirono tragicamente. Particolarmente tragico fu il destino dell'Intellighenzia rivoluzionaria nel paese dove la rivoluzione sembrò quasi riuscire, la Germania. Liebknecht e Luxemburg furono uccisi nel' 18,Paul Levy si suicidò dopo l'espulsione dal Partito comunista, Ruth Fischer, anche lei espulsa, svanì nel nulla, Toller si impiccò a New York, Muehsam si suicidò in un campo di concentramento nazista, Max Hoelz affogò in Russia in circostanze sospette, Heinz Neumann, l'ultimo leader comunista proveniente dall'Intellighenzia che era riuscito a sopravvivere, venne liquidato. In genere però la Intellighenzia occidentale non venne ammessa a questo dannato Olimpo. Non erano desiderati, dovevano restare dei compagni di viaggio, la quinta ruota del carro. L'Intellighenzia del decennio "rosa" fu irresponsabile, perché le era stato rifiutato il privilegio della responsabilità. Fu lasciata al freddo, sospesa nel vuoto, diventarono i decadents della borghesia. Non fu colpa di nessuno; erano solo uno specchio, non una fonte di luce. Non sto cercando di minimizzare, né di muovere delle accuse. L'Intellighenzia è parte della società, la parte più sensibile; quando il corpo è malato la pelle sviluppa un esantema. Il deterioramento della Intellighenzia è un sintomo di disagio così come la corruzione della classe dominante o il sonnecchiare malsano del proletariato. Sono tutti effetti dello stesso processo di base. Schernire l'Intellighenzia e, privandola della responsabilità d'azione, attribuirle la responsabilità del fallimento è o mera stupidità oppure una manovra con evidenti secondi fini. Il nazismo quando sterminò l'Intellighenzia del continente europeo sapeva esattamente quello che stava facendo. Intellighenzia e nevrosi Questa membrana sensibile non è tesa solo tra classi sociali eterogenee, ma anche tra il corpo sociale come entità unitaria e ciò che lo circonda. Si è tentati, e forse non si tratta di una operazione del tutto inutile, di proseguire per un po' questa .metafora. La parte superficiale, l'ectoderma, filogeneticamente la membrana che avvolge la plasmacellula è quella che negli embrioni fornisce i tessuti per nervi, spina dorsale e cervello. A sua volta il sistema nervoso centrale non è originato, come si potrebbe credere, dall'interno, dalle parti più protette, dal nucleo; bensì dalla superficie, perennemente sottoposta al bombardamento degli stimoli esterni, all'irritazione e all'eccitabilità, a qualche piacere e a molte sofferenze. Sotto l'influenza di questo continuo frenetico susseguirsi di stimoli il tessuto superficiale perde gradatamente la propria ottusità e subisce quella singolare trasformazione, quel processo "che brucia da parte a parte" e che poi fa nascere l'elusivo, primo debole barlume di coscienza. La materia grigia della corteccia cerebrale in origine era del tessuto cutaneo, esposto a stimoli e sollecitazioni, trasformato da una metamorfosi organica particolare. Persino Freud, il genio della irreligiosità, sfiorò il lirismo quando (in Al di là del principio del piacere) affrontò questo aspetto della biologia della mente. Comunque sia, l'uomo sviluppa un cranio in cui la preziosa materia grigia è accuratamente imballata come il caviale nella sua scatoletta. Una protezione del genere la società ai propri tessuti nervosi non la fornisce. Anzi, vengono trattati come fossero dei calli, qualcosa di fastidioso su cui si continua. a camminare e che ci si ostina a rintuzzare con mezzi sul tipo delle piccole lamette acuminate. Fuor di metafora: il rapporto tra Intellighenzia e nevrosi non è accidentale, ma funzionale. Pensare e comportarsi in modo autonomo significa automaticamente porsi contro la maggioranza, il cui pensiero e comportamento dipendono dagli schemi convenzionali: e appartenere a una minoranza costituisce di per sé un situazione nevrotica. Dall'an,ticonconformista allo svitato c'è solo un passo; e la ostilità pressante della società aiuta. A teatro se qualcuno tossisce, a tutti viene da tossire, sentiamo materialmente il pizzicorino in gola. Il mimetismo di gruppo è una forza reale; resistergli significa porsi in disaccordo con il proprio contesto sociale, crea tensioni nevrotiche e sensi di colpa. Una persona potrebbe avere mille volte ragione, ma sentirsi ugualmente in colpa perché va a cozzare contro il torto legittimato e riconosciuto da una tradizione le cui radici affondano in un se stesso di cui non si è consapevoli. Opporsi alla società significa opporsi alle sue proiezioni che abbiamo introiettato dentro di noi, e questo porta ai classici esempi di scissione nevrotica. Il complesso edipico o quello di inferiorità, la timidezza e !~arroganza, la iper-compensazione e l'introversione sono alcune metafore descrittive per indicare delle devianze che in definitiva hanno origine dalla stessa radice. Una Intellighenzia priva del sostegno della classe emergente non può che rivoltarsi contro se stessa e creare quella atmosfera tipo serra, quel clima da masturbazione intellettuale e di incesto che l'ha caratterizzata nell'ultimo decennio. Occorre sottolineare meglio questa morbosa attrazione dei leccapiedi pseudointellettuali, la cui primaria occupazione non è "l'aspirazione alla autonomia di giudizio" ma la nevrosi pura e semplice, e che si affollano attorno alle serre perché il mondo fuori è troppo freddo per loro. Essi si infiltrano, e gradatamente il loro numero supera quello dei legittimi abitanti, aumentando il loro discredito, finché nei periodi di decadenza gli attendenti di campo gradatamente fagocitano l'esercito. È triste quando la protesta sociale si trasforma in morbosità a-sociale. Anche per la "vera" Intellighenzia, la nevrosi però è un correlato quasi inevitabile. Prendiamo per esempio il sesso. Da un lato sappiamo tutto sulla natura anacronistica delle istituzioni che regolano la nostra sfera sessuale, la loro castrante influenza e le continue barriere di infelicità che riversano sulla società. Dall'altro lato tutti gli esperimenti a livello individuale di "libere unioni", matrimoni con reciproca libertà eccetera, sono tutti falliti miseramente; il termine stesso di "amore libero" ha già un' imbarazzante venatura edoardiana. Una società irragionevole non può stipulare contratti ragionevoli. La pressione dell'ambiente (sia esterno sia interno al nostro io) è enorme; sotto la sua 40
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