Linea d'ombra - anno VIII - n. 52 - settembre 1990

Qual è la sua opinione sulla letteratura di sinistra di questi anni? Letteratura di sinistra? Deve ammettere che l'espressione è ambigua. Bisognerebbe riservare gli aggettivi "di sinistra", "di destra", "di centro" e le loro sfumature ai partiti politici e alla loro • propaganda. Capisco comunque a cosa si riferisce. Ci sono pochi grandi scrittori di sinistra e c'è un'industria letteraria di sinistra, nutrita dal filisteismo letterario di sinistra, che è diventato particolarmente abbondante e volgare da quando il Kremlino ha scoperto la letteratura come instrumentum regni. Lo stalinismo è veramente la cornucopia di questa letteratura. Gli scrittori si trovano adulati in tùtte le loro aspirazioni più · generiche e, nell'affare, non rischiano nulla. In una società nella quale erano abituati a essere considerati semplicemente un lusso, gli si.dà ora l'illusione di giocare un ruolo-guida. Sono chiamati a riunirsi in congressi, firmano appelli, sono "popolarizzati". Quello che viene loro chiesto in cambio è solo di approvare tutto ciò che fa il Partito - o almeno di non disapprovarlo pubblicamente. Nient'altro! Ci sono anche parecchi scrittori, essenzialmente borghesi e reazionari per quanto riguarda la loro scrittura, che si conformano ak etichetta dell'antifascismo. La loro ostilità al fascismo ha INCONTRI/SILONE , ciuestapeculiarità: parlano sempre di regimi fascisti lontanissimi e non hanno mai una parola da dire sul fascismo e sulla reazione nei propri paesi. Un antifascismo platonico e davvero garbato! Anche le loro convinzioni socialiste sono prodotti esclusivamen- · te da esportazione: questi scrittori sono partigiani del socialismo ·in. Ru.ssia ma non nel loro paese, Sono eloquentissimi sulle rivoluzioni del passato- 1789, 1918 ecc. - ma tacciono sugli obiettivi rivoluzionari della propria epoca. Questa industria letteraria di sinistra sta già cadendo a pezzi in conseguenza del crollo delle politiche dei "fronti popolari". I veri scrittori di sinistra si distinguono per caratteristiche completamente opposte a quelle ora descritte. Innanzitutto e soprattutto, si oppongono al fascismo e alla reazione nel proprio paese. Simpatizzano prima di tutto con le classi lavoratrici e contadine del proprio paese, e attraverso di esse con i lavoratori di tutti i paesi del mondo. Non si sottomettono ad altra disciplina che a quella che ogni coscienza onesta e ogni pensiero sincero forniscono naturalmente. E quindi diranno la verità a chiunque, in ogni momento, ai nemici e agli amici, anche quando gli amici non vogliono sentire verità spiacevoli. Ha letto il pamphlet di Trotski La loro morale e la nostra? Cosa ne pensa? . II pamphlet è stato tradotto in francese solo recentemente da Vietar Serge. L'ho letto, insieme a molte delle critiche che ha suscitato. Sia le critiche che il pamphlet mi hanno lasciato un'impressione dolorosa a causa di un sotterfugio di fondo. A dispetto del titolo limitativo del pamphlet - che sembrerebbe indicare ché l'autore voleva limitarsi a una giustificazione della morale politica bolscevica - Trotski dà l'impressione, in certi punti del suo scritto dove vuol essere più teorico, di non conoscere o di non riconoscere la differenza fra le leggi etiche e i sentimenti morali da una parte, e la morale pratica dall' al~a- mentre questi due concetti sono ben diversi, sia in teoria che in pratica. I critici di Trotski, quelli che ho avuto occasione di leggere, aumentano la confusione. Si appigliano a questo o quell'episodio della storia del bolscevismo e dichiarano: Vedete! duemila anni dopo Cristo, che principi etici ci portano questi asiatici! Ma come c'è differenza ·fra la morale cristiana e i principi etici del cristianesimo, una ·simile differenza esiste fra tutte le morali e tutti i codici etici. Sarei in imbarazzo se dovessi elencare i principi etici stabiliti da Lenin. Forse li ha formulati in qualche operil che non conosco. Ma, al di là di ogni formulazione intellettuale, non c'è dubbio che la vita eroica di Lenin e la sua illimitata dedizione alla causa del socialismo erano guidate da un 'intuizione morale interiore della vita e della società, che egli maturando puntellò con i concetti del socialismo marxista. In senso generale, possiamo dire che il socialismo ha un contenuto etico che non bisogna confondere con le morali dei partiti socialisti, anche se contribuisce più o meno a formarle. Questo modo di affrontare la cosa può risultare poco chiaro per chi non ha riflettuto molto su questi problemi. Farò un esempio: possiamo considerare il rapporto fra. etica e morale come quello fra un'opera d'arte e la sua bellezza. Tutte le vere opere d'arte sono belle, ma non sono solo belle. Più spesso che no, sono state concepite con una finalità pratica, educativa, diverten43

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