Linea d'ombra - anno VIII - n. 52 - settembre 1990

CONFRONTI chiama: Qualchevolta lamortearrivainpantofole. Prima odiavo scrivere perché dovevo battere a macchina e comporre i manoscritti degli altri. Qual è stata la tua relazionecon la scuola? La scuola fa odiare la letteratura. Si facevano continui pellegrinaggi a Weimar. Perciò il povero Kasper Mauser, che rifiuta ogni forma di cultura e di socialità, lo facèio fuggire da Weimar. La scuola erano Goethe e Zdanov. Quando ho cominciato a scrivere, la mia è stata una protesta stilistica contro il classicismo e il realismo. Bisogna ricordare anche che a due passi da Weimar c'è Buchenwald. A suo tempo la Società Goethiana non volle che il campo di concentramento si chiamasse "KZ Weimar". Fu allora chiamato Buchenwald. Ma il luogo è lo stesso. Perciò nel mio romanzo c'è quel gioco di parole: "Von Dichtem zu Henkem, von Henkem zu Dichtem" (dai poeti agli aguzzini, dagli aguzzini ai poeti). La tua scrittura è di tipo sperimentale.Rivela una sapiente assimilazione, un grande amore della lingua. A un livello più profondo mi sembra che il tuo gioco linguistico e il tuo ricorso ali'allucinazionesiano il luogo linguistico che corrispondealle regioni più dolorose del 'esperienza, altrimenti indicibili. Lo "Spie/" -il gioco---:nellavostralingua,comeinfrancese, indica tanto l'arte drammaticache il gioco.' Molti giovani sperimentalisti si comportano come i futuristi e gli espressionisti degli anni dal 1910 al 1930: ricorrono allo smontaggio delle parole e a volte ottengono buoni risultati. Io invece faccio lavoro di montaggio. Non bisogna solo rompere le cose, come i bambini. Mi annoia. Bisogna anche costruire. Io faccio crescere le parole, le libero. Solo dopo che si è padroneggiato il mondo in se stessi, la lingua può distendersi e rischiararsi: il dolore per esempio, che è quanto di meno soggettivo esiste al mondo. Se non lo sai, ne sei prigioniero. Siamo infatti animali, e animali sociali, Nonostanteil tuo sperimentalismo,la tua lingua,e quella dei giovaniscrittori del 'Est, è più classica,piùprecisa,più concreta, più consapevoledelleradicidellalinguastessarispettoa quelladi molti giovaniscrittori del 'Ovest. Perché? Perché ne Il'Est i giovani scrittori non vogliono produrre letteratura, nel senso estetizzante del termine, ma scrivono spinti da un profondo bisogno. Un bisogno sociale, per niente didattico, di riflettere sul mondo edi condividere questa riflessione con gli altri. Nell'Ovest mi sembra che molti scrittori, dopo avere rotto lo specchio, giocano con i suoi frammenti rotti e rifanno lo specchio con quei frammenti... Il migliore è stato Thomas Bemhard. E in. questo gioco si è ferito gravemente. Qualeè.latuaopinionesu ChristaWolf? Christa Wolf scrive sette verità per nascondere un inganno. L'inganno della sua vita, l' arrangement con il potere contro la propria esperienza. Questo è il suo limite. È diventata la coscienza della nazione. La Cassandra universale: il mondo va in pezzi, l'apocalisse è vicina, ma io l'ho detto! Mi sembra comico. Ogni suo libro somiglia a un biglietto di partecipazione di morte proveniente dalla Repubblica democratica tedesca. Orachesei dacinqueanniaBerlinoOvest,puoi vederemeglio la differenzatraquanto hai lasciatoa quantohai trovato. Lì, al contrario che nel mondo capitalistico, si ha molto tempo. Tempo per gli altri, tempo per la fantasia. Ma devi impiegare molto tempo per cavartela nella vita quotidiana. Ci sono vantaggi e svantaggi nel fare la fila. Lì lo stato autoritario è come una famiglia, tutti gli uomini diventano infanti, non possono crescere; e c'è una repressione di tutte le condizioni esistenziali: il sesso, la 28 · cultura, l'alcolismo, l'amore, la morte. Qui invece tutto, anche i contatti artistici si fondano esclusivamente sui rapporti di scambio. Lì non hai diritto alla tua parola, qui esiste qualcosa che mi· irrita profondamente: la mancanza della parola, Pensi di tornarein Germaniaorientale? Dopo che si è cresciuti, si può tornare. Crescere significa diventare liberi psicologicamente. In questoperiodomigliaiadifuggiaschi premonoallefrontiere con l'occidente. Saranno utilizzati qui come una forza lavoro docile. Dal 1933 in Germania orientale non c'è stata democrazia. Essi non si ribelleranno alle condizioni di lavoro e lavoreranno sodo allettati dal consumismo. D'altra parte le condizioni in Germania orientale non sono destinate a migliorare all'interno del sistema socialisra. Rispetto a Honecker e ai vecchi, i nuovi sono peggiori. I primi hanno fatto l'esperienza dell'antifascismo, del carcere, dell'esilio. I nuovi sono invece antifascisti dalla nascita, come si è cattolici dal battesimo, il che non vuol dire niente. D'altra parte i vecchi sono pericolosi perché sorto stati traumatizzati dalla guerra. E niente è stato curato, tutto è stato represso. Mostruoso! Infine c'è un'altra questione: in Germania occidentale, anche se parzialmente, anche se con molte riserve, ci si è confrontati col nazismo, soprattutto dal '68. Qui mai, e molti vecchi nazisti sono in posizioni di responsabilità. In Germania orientale è avvenuto un connubio tra protestantesimo e socialismo. Lutero parte dall'idea delfa chiesa malata. Marx dall'idea dell'individuo sociale malato. Freud stesso parte dall'individuo malato. L'illusione è che ci possa essere una società, una chiesa, un individuo del tutto sani. Oravorreifarti alcunedomandepiù internealla tuascrittura. Per esempio,perché hai messo come sottotitoloal tuo romanzo "La viltàversol'amico"? · Ho ripreso due citazioni, una politica e una privata. La prima è del maresciallo Otto von Bismark: "Gli Austriaci non vollero aiutare i Tedeschi contro gli Inglesi. Questa è viltà verso l'amico". La seçonda è un verso di Ingeborg Bachmann: "Sei vile verso l'amico". I personaggi del romanzo sono un po' vili verso gli amici. La viltà impedisce la vera esperienza dell'altro. Mentre l'amore sessuale è legato al tempo, l'amicizia è metamorfosi. Ed è più erotica dell'amore sessuale. Ricorre spesso nel tuo romanzo una parola: "Immer unter wegs", "Sempre in viaggio" - a volte quasi un lamentovelato dal 'ironia. Hai unapatria? La mia patria è la lingua. 27 maggio 1990 . Quandoabbiamoparlato ali' iniziode/l'ottobre scorsoneanche tu ti aspettavi che i fatti precipitassero così rapidamentein Germaniaorientale.Perché? . La gente ha cominciato a ribellarsi nelle piazze quando i treni si sono riempiti di fuggiaschi e sono riusciti a passare la frontiera. I treni erano sigillati, la gente si è detta: non possiamo più salire, . dobbiamo rimanere qua per sempre. E mentre i fuggiaschi - i "disadattati", i "bambini" - ricevevano l'attenzione di tutti, loro, la brava gente, che era sempre stata buona, era ignorata. Allora si è detta: Anche noi! Oltre tutto Gorbaciov non manderà i carri armati! Mi colpisceparlando con te questo:mentre tu hai lasciato la Repubblicademocraticagià nel/'84 e sei unapersonadi sinistra - ti ho sentitomoltopreoccupataper/' attentatodi ieri a Oskar Lafontaine,per esempio-, i democristianihannoinvecevintole elezioninellaDdr.

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