IL CONTESTO di alteritàrispettoall'italianismo, ai modi e gli stih dell'essere italiani. Questo motivo della sconfitta per impopolarità mi sembra percorrere tutta la trama del Profilo ideologico del Novecento di Norberto Bobbioappena ristampatoe aggiornato( tra l'altro con una poderosa e utilissima bibliografia; Garzanti, pp. 321, L. 18.000):dal positivismo" in Italia morto prima di nascere" alla crisi ideale in cui, comediceva MarioLuzi, "muore ignominiosamente la Repubblica", si consuma esattamentel'arco di un fallimento.Punteggiatodi piùpiccolee puntualisconfitte:quelledelle figurecui Bobbiodedica, dietro una scritturararamenteemotiva, alcune delle sue pagine più appassionate (e altrettantoraramente acritiche):sonoi ritratti,avolteappenaaccennati- licitocosì,alla rinfusa-di GobettieJemolo, di CarloRossellie Calamandrei,di Gramsçi e Labriola, di Buonaiuti e La Pira, di Luigi Einaudi e ErnestoRossi, di Salveminie Capitini... Qualcosa unisce questi eretici, al di là del loro quasi identico destino?Forse sì; ed è l'essere stati, i miglioridi loro, anche se in modi diversi, degli empirici, esponenti cioè di "una corrente di pensieroche non ha maimessoradicinelnostropaesee cheappena ·tentadi uscirealloscopertovienesempreazzannatadalle tigriedai loroamici", comediceBobbio in uno dei capitolipiù belli del suo Profilo, quellodedicatoalla" Lezionedei fatti". · Pasolini con Anna Magnani al tempo di Mamma Roma ( 1962). 12 Qui il riferimento è ai primi di quella eterogenea sequenzadi eretici, agli avversaridello stato giolittianoe delle sue varianti,il riformismoe laconservazione.Maormaiil secolosembrachiudersi come una parentesie il giolittismoappare, più che un episodio storicodai confiniprecisi, la formapoliticadel caratterenazionale (tipicamente giolittiano è .stato lo stile non•solo degli uomini politici che hanno governato l'Italia - pensate e De Gasperi e Andreotti - ma anche di chi ha governato l'opposizione - anzituttoTogliattie poi quasi tutti i leader sindacali ). E dunque l'opposizione e la criticaal giolittismoin nome non solodi valori etici epoliticialternativima anchedi unmetodo,della"lezionedei fatti", ha l'esemplarità che deriva dall'infinito riproporsi di quel modellodi "so.luzione"dei problemie di gestionedel potereanche nell'Italia democratica del dopoguerra e fino a oggi. (Tipico esempiodi scontro tra empirismopragmaticoe unmixmicidialee vincente di ideologia, interessi, perbenismo familista e calcolo politicoè statanei mesi scorsi la vicendadella leggeantidroga.) Altrettantoesemplarepotrebbe essere l'epitaffio che Bobbio dedica a quei primi empirici: "La loro azione si risolvette nella protesta,nelladenuncia:servì probabilmentea provocaredubbi,a scuoterecoscienzesingole,a salvarequalcheanima.Fu un'azione altamentee severamenteeducatrice,manon si trasformòmai,per mancanzadiconsensipopolari(chenoncercavanoe in cuiinfondo non credettero) in azione politica vera e propria". Troppo poco, paturalmente.Nonsi fa battagliapoliticae culturalee nemmenosi• fondano riviste- come fece quasi per disperazioneSalveminie còmealtrihannopiùmodestamentecontinuatoa faredopodi luiper "scuoterecoscienzesingole" e "salvarequalche anima". (Anche semi sembramoltobellapropriounaconfessionedi Salvemini secondocuituttoquellocheavevadettoe fattotrovavainfondouna sola motivazionee un solo obiettivo: riuscire a non sputarsi in facciaguardandosiallo specchio,la mattina.) Nonostanteciò,quell' "ammaestramentodi metodoe_dicostume" è oggi qualcosadi più dell'eredità di una sconfitta.E 1'unico postodacuipuò ripartireun seriotentativodi opposizioneoanche solo di criticadell'ideologia dominante,quella della piccolaborghesia def benessere.È, come altre volte nella storia, un'eredità senza testamento.Di metodo e di costume, appunto, prima e più che di idee.Ma quelle esperienze contengonoanche elementidi conoscenzae analisiprecise,utiliancoraoggi:penso,per faredegli esempi, alle indaginimeridionalistichedi Salvemini, alla critica gobettianadellapolitica,alle paginedi Gramsci sugli intellettuali, alle intuizionidiCapitinisulleformee i metodidi lotta.Quelloche tieneinqualchemodolegatequestefiguree i lorodiscorsiè il luogo da cui hanno parlato, la marginalità, l'isolamento, a volte la persecuzione,e il metodo, la libertà e il coraggio dello sguardo, anche quandovelatoda ideologiee religioni. Se c'è statoqualcunoche ha ripropostoquestometodo,questo stile e anche quel destino dentro l'Italia dell'ultima rivoluzione trasformista - quella dell'iperconsumismo, del benessere, dei "nuovi valori"-è statoPier PaoloPasolini.Come dimostranogli appena pubblicati Scritti corsari (Garzanti,pp. 260, L. 18.000), tutti i continui,nervosi, sempre più ossessivie ossessionatiinterventigiornalisticidell'ultimo Pasoliniderivavanoin fondoda due elementi complementari:uno sguardoavido e allarmatoma sempre attento alle cose e una via via più solida intuizione generale, "epocale". Molto spesso la riflessionedi Pasolinimuove da osservazioni concrete: il dilagare "obbligatorio" dei capelli lunghi oppure la pubblicitàdi unamarcadi jeans.Madietroc'è la grande,confusae tumultuosaintuizionecheallora,ametàdeglianniSettanta,mentre politicie intellettualidiscettavanodigolpemilitarie avanzatadelle
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