Adelphi BRUCE CHATWIN Che ci faccio qui? •Blblloteca Adelphl•, pp. 452, L. 32.000 La vita come •un viaggio da fare a piedi•. OLIVER SACKS Vedere voci Un viaggio nel mondo dei sordi •Blblloteca Adelphl•, pp. 234, L. 20.000 Con Il suo straordinario dono di empatia, Sacks esplora Il mondo del sordi e Insieme Illumina Il rapporto tra Immagine, mente e cervello. DANILO KIS Clessidra •Fabula•, pp. 274, L. 25.000 • Pochi romanzi e - dirò di più - poche opere d'arte di questi ultlml anni possono rivaleggiare con Clessidra• (Plotr Rawlcz). MILAN KUNDERA L'immortalità •Fabula•, pp. 366, L. 26.000 • Nessuno, oggi, possiede lagrazia di Kundera: Il suotocco: quella combinazione lnlmltablle di Ironia e amarezza, di malinconia e leggerezza• (Pietro Citati, /a Rèpubbllca). · J. RODOLFO WILCOCK La sinagoga degli iconoclasti •Fabula•, pp. 224, L. 18.000 Un llbro di lrreslstlblle estro. MASSIMO CACCIARI Dell'Inizio •Blblloteca Filosofica•, pp. 702, L. 65.000 La più Importante - e lungamente attesa - opera speculativa di Cacclari. · NINA BERBEROVA Il giunco mormorante •Piccola Blblloteca Adelphl•, pp. 79, L. 8.500 Un amaro, sottile apologo sull'amore e la Ubertà. ERNST JUNGER Trattato del Ribelle •Piccola Biblioteca Adelphl•, pp. 136, L. 12.000 • La Ubertà di dire no•· * * * DOUGLAS R. HOFSTADTER Godei, Escher, Bach Un'Eterna Ghirlanda Brillante A cura di Giuseppe Trautteur * •gll Adelphl•, pp. XXVll-852, 154 Illustrazioni, L. 25.000 Una •fuga metaforica• nel variegato mondo che si dispiega fra la mente, Il cervello e I computer. 64 INCONTRI/SOHN-RETHEL Amburgo, ha fatto una ricerca sul rapporto tra Adorno e Horkhei-_ mere l'ha pubblicata nella rivista "Leviathan". Questo lavoro era molto buono ma egli non sapeva naturalmente nulla della mia corrispondenza con Adorno e ha elaborato soltanto i contrasti fra i due affermando, tra l'altro, che Horkheimer è rimasto kantiano e che comunque era un idealista sul piano della teoria della conoscenza. lo ho scritto a StephanBreuere gli ho detto che ero d'accordo con lui e che desideravo aggiungere ancora qualcosa. Gli ho mandato allora una lettera che Adorno mi inviò nel 1936. Ciò ha suscitato l'interesse di Stephan Breuer e ne è venuta fuori una corrispondenza fra lui, Bodo v. Greiff e il sottoscritto che è stata pubblicatanell'edizione del "Leviathan" appena uscita, insieme a 'brani della lettera di Adorno. Abbiamo potuto pubblicare solo dei brani perché il Dr. Rolf Tiedemann, curatore delle opere postume di Adorno, aveva fatto delle obiezioni. Ma vi è ancora dell'altro: questamia lettera, a cui Adorno si richiama nella sua risposta e che gli aveva fatto una così grande impressione, è stata sempre tenuta nascosta a Benj~min e a Horkheimer; io ho lavorato più tardi insieme a Benjamin a Parigi. Allora Adorno era ancora in Inghilterra e Horkheimer già in America e Benjamin fu pregato di dare una valutazione del mio Kritische. Liquidierung des Apriorismus (Liquidazione critica dell'apriorismo). Per questa questione noi ci siamo naturalmente visti molto di frequente e lui non ha mai detto unà parola che potesse collegarsi con questa lettera e così pure ha fatto Horkheimer nella lettera che mi scrisse. E così la mia partecipazione al gruppodell'Istituto per la ricerca sociale è passata sotto silenzio e forse sarebbe ora di romperlo questo silenzio... Nella Dialettic;i negativa di Adorno però vi è comunque un accenno... Sì, ma inesatto. Nel mio Lavoro intellettuale e lavoro manuale [Milano 1977, p. 69] vi è una nota su di esso. Io non so perché Adorno abbia mantenuto il segreto, ognuno può pensare quel che vuole,inogni caso,Tiedemannnonhamai pensatonulladi me, non ha mai sentito questa storia tra me e Adorno e non ha ancora mai visto le lettere che Adorno mi ha scritto. In una lettera mi comunicò "che non poteva essere preso in considerazione un uso sia attraverso stampa o citazione della lettera di Adorno a Sohn-Rethel del 17 Novembre 1936" perché essa_"nonrappresenta in forma adeguata né la posizione oggettiva di Adornonei confronti del libro di Sohn-Rethel (si pensa qui alla pubblicazione dell'Exposé di Lucerna, a cura di Jochen Horisch) "né ilrapportopersonale con lapersona comedocumentatoda tutta lacorrispondenza."Evidentementeegli non sa che ioho conosciuto Adorno con Kracauer già a Capri nel 1924 e che poi ho mantenutodei rapporti con lui per 45 anni, fino alla sua morte nel 1969. Che cosa ha a che fare tutto ciò con il libro recentemente apparso da Suhrkamp a cura di Jochen Horisch, Soziologische Theorie der Erkenntnis (Teoria sociologica della conoscenza) in cui è stampato il tuo Luzerner Exposé? Si tratta della prima presentazione e dimostrazione del mio punto di vista teoretico, scritto nel febbraio del 1936,subito dopo aver abbandonato la Germania. (dal "Taz Magazine" del 18-8-1986)
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