ricerca scientifica (o un'autorità equivalente) organizza incòntri con tecnici e dirigenti industriali, istituti e, quando sia utile, laboratori universitari. Un secondo incontro fra i ministri di 18 paesi e i membri della Commissione CEE ebbe luogo a Hannover il 5 e 6 novembre 1985. I partecipanti non solo si trovarono d'accordo su tutti le principali questioni di principio e sulle modalità di conduzione del piano, ma approvarono anche i primi dieci progetti Eureka. Per quanto riguarda le questioni di principio, vorrei citare alcune righe della Dichiarazionedeiprincipi di Eureka: i) Finalità L'obiettivo di Eureka è sviluppare, per mezzo di una più stretta cooperazione fra le imprese e gli istituti di ricerca nel campo delle tecnologie avanzate, la produttività e la competitività dell'industria e delle economie nazionali europee sul mercato mondiale, e quindi rinforzare la base per una durevole prosperità e occupazione: Eureka permetterà all'Europa di controllare e sfruttare le tecnologie importanti per il suo futuro e di costruire le sue competenze in aree cruciali. Questo verrà raggiunto incoraggiando e facilitando la cooperazione industriale, scientifica e tecnologica, su progetti finalizzati allo sviluppo . di prodotti, sistemi e servizi con un potenziale mercato mondiale e basati su tecnologie avanzate. I progetti Eureka avranno scopi civili e si dirigeranno sia al settore di mercato pubblico che a quello privato. ii) Obiettivie criteri 1. I progetti Eureka riguarderanno inizialmente soprattutto prodotti, procedure e servizi, nelle seguenti aree della tecnologia avanzata: informazione e telecomunicazioni, robotica, manifatture, biotecnologia, tecnologia marina, laser, protezione ambientale e tecnologia dei trasporti ... Prima di spiegare le procedure di sviluppo approvate nel meeting di Hannover, può essere u_tilericordare che negli ultimi anni l'Europa ha fatto molte esperienze con organizzazioni che conducono le loro ricerche scientifiche e/o tecnologiche e le loro attività di sviluppo in laboratori finanziati con denaro pubblico fornito dagli stati membri. Il CERN, l'ESO, l'EMBO- e perfino il Jet nella più ampia struttura della CEE - sono esempi di successo di tali organizzazioni. Nel caso dell'ESA,.si è adottato uno schema il cui scopo è stimolare l'acquisizione da parte dell'industria del know-how richiesto da molte tecnologie moderne. La struttura dell'organizzazione è ridotta al minimo necessario per prendere decisioni competenti a proposito della politica scientifica e tecnica per fare uno studio efficiente delle-corrispondenti missioni spaziali e per la loro realizzazione, e per stabilire stime realistiche dei costi. I prototipi degli strumenti scientifici sono sviluppati dalle Università e dai laboratori nazionali. La realiz~ione degli strumenti finali e la pianificazione dettagliata e la costruzione del veicolo spaziale è assegnata, naturalmente dopo una gara, a uno dei competenti consorzi industriali. Ogni consorzio è formato da un certo numero di industrie che appartengono a differenti paesi e che insieme hanno la capacità di costruire interamente un veicolo spaziale e la sua strumentazione scientifica. I servizi scientifici e tecnici dell'ESA - in particolaré l 'ESTEC, il suo laboratorio tecnologico nei Paesi Bassi - guidano e controllano il lavoro e testano i risultati raggiunti nelle fasi intermedie e finali della pianificazione dettaSCIENZA/AMALDI gliata e del processo di costruzione. Nel caso dell'Eureka i ministri coinvolti hanno deciso di compiere un ulteriore passo per ridurre l'organizzazione centrale, che consisterà solo in una segreteria. Il lancio di un particolare progetto Eureka comincia con un accordo fra alcune industrie appartenenti a diversi stati membri, che decidono di lavorare insieme per uno scopo comune proposto da loro stesse o da una Università, un laboratorio nazionale, un singolo scienziato o un gruppo di scienziati o di tecnici. Queste industrie dovrebbero informare i rispetti viMinisteri per la ricerca e la tecnologia nazionali, che esaminano la proposta e, se la considerano valida, la sottopongono al Consiglio dei Ministri per l'approvazione. Il finanziamento del erogetto dovrebbe venire dai paesi coinvolti nel progetto stesso, e può essere pubblico, privato o misto, a seconda delle circostanze. Gli inglesi coinvolti nel lavoro preparatorio hanno sottolineato che i progetti Eureka dovrebbero soprattutto riguardare "ricerche guidate dal mercato", una frase che esprime la fiducia - o forse la speranza- che almeno una gran parte dei fondi necessari, se non tutti, dovrebbero essere di provenienza privata. Un simile procedimento è stato in effetti seguito per i 10 progetti su cui si è trovato l'accordo a Hannover il 6 novembre 1985, e che riguardano computer, silicio amorfo, robotica, laser, trasporti, reti di ricerca, ecc. La "ricerca guidata dal mercato" rappresenta un approccio · molto ragionevole per progetti che procureranno benefici finanziari nel giro di pochi anni e che, con molta probabilità, molte industrie europeeavrebberofattocomunque,anchesenzaun'etichettamultigovemativa. Progetti di questo tipo, però, non possono competere con quelli proposti per esempio attraverso lo schema della SDI, che sono sostenuti da somme considerevoli di denaro pubblico. Inoltre, una "ricerca guidata dal mercato" può essere un approccio ragionevole solo come primo passo. Ma sè la dichiarazione dell'inizio di una nuova era deve corrispondere a qualcosa di concreto e di valido, allora dovremmo anche cominciare a pensare a progetti tecnologici così avanzati cherichiederanno inevitabilmente molti anni per la loro realizzazione, e quindi anche una considerevole quantità di aiuti finanziari da fonti pubbliche. lo, come molte altre persone, spero fortemente che questo aspetto verrà riconsiderato in un incontro fra i ministri non troppo lontano nel tempo. Come conclusione del mio intervento, vorrei insistere sugh "scopi civili" di tutti i progetti Eureka e di tutte le organizzazioni europee che ho citato nella seconda parte del mio discorso. La collaborazione tra i paesi dell'Europa occidentale e quelli dell'Europa orientale è stata per molti anni attiva e fruttuosa al CERN, ali 'ESA e in molte altre organizzazioni scientifiche. Tutti sanno che la Società Europea di Fisica conta fra i suoi membri collettivi le Società di Fisica nazionali di tutti i paesi, sia dell'Europa occidentale che di quella orientale. Tutti questi esempi sono solo piccole realizzazioni rispetto al "mondo aperto" di Niels Bohr, ma sono tutti orientati nella direzione giusta, e possiamo sperare che contribuiranno a facilitare il cammino verso quella meta, ancora lontanissima, ma di fondamentale importanza. 59
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