SCIENZA/ AMALDI In seguito la Comunitàeconomicasi allargòper l'adesionedel Regno Unito, della Repubblica Irlandesee della Danimarcanel 1973,dellaGrecianel 1981e dellaSpagnae del Portogallodall' 1 gennaio 1986. Lo scenariocomplessivodelleattivitàscientifichee tecnologiche sviluppatein comune dagli stati dell~Europaoccidentalepuò apparirepiuttostocomplesso,ma è completoe promettente.Inoltre,lacornicelegaledellaCEE è formalmentecosìconvincenteche un osservatoresuperficialepotrebbe essere facilmenteportato a concluderechesonostatifattigrandipassiinavantiversounasorta di unificazionedi unagranpartedell'Europaoccidentaleattraverso una seriedi passi non-aggressivie pacifici.In realtà le strutture sonomoltopiù fragilidi quanto sembra. Seci limitiamoaconsiderarelascienzae la tecnologia,e senon guardiamoai programmi e alle strutturema ai risultati concreti, vedremo che i passi avanti sono davvero soddisfacenti solo in alcuni campiristretti,come quellidellescienzefondamentali- e perciò ben lontanida applicazionidi largo interesseeconomico. Ma fino a pochi anni fa la maggiorparte delle persone, anchead altissimolivello,non sembravarendersicontodell'inadeguatezza dello sforzo europeo. Erano troppo preoccupate dalle difficoltà economichenazionali,dalla disoccupazione,dal trafficodi droga nazionalee internazionalee dai problemigiovanili. Tra il 1978e il 1980,però, piuttostoimprovvisamente,tutti si accorseroche il Giappone aveva conquistatouna larga fetta dei mercati mondiali con i prodotti della sua industria: automobili, motociclette,materialeelettronico,strumentazioneecc. Questo fatto rappresentò una sorta di shock, che ebbe però alcune conseguenzepositive. Dappertutto, e particolarmentein Europa, gli esperti di economia, management industriale ecc. cominciaronoa discutere il "fenomenogiapponese"e a confrontarlo con il "fenomenoamericano",che fino ad allora era considerato l'unico esempioche avesseportato- e forse l'unico che potesseportare- a un soddisfacentesviluppoeconomico. Ricordo,per esempio, due incontri,entrambi tenutisinel novembre198 L Il primo, sul tema"La ricercascientificanellaCEE: prospettivee programmi",era organizzatodalla FondazioneSolvay insieme alla CEE ed ebbe luogo a Bruxelles all'inizio di novembre;il secondoincontro,svoltosia Parigicircadue settimanedopo,avevacometema"Innovazionee società:leinterazionitra le innovazioni scientifiche, tecnologiche, socio-economichee culturali" ed era organizzatodall'UNESCO insiemeali'Accademia europeadi Scienze,Arti e Lettere. Nel 1982laCommissionedellaCEEpresentòun"programma quadro" per il periodo 1984-87,che aveva lo scopo di fornire i fondiper la ricercasugli obiettivispecificiche eranochiaramente emersi dalle recenti analisi internazionali. Le lineeprincipalidi questoprogrammavenneroapprovatenel giugno 1983dal Consiglio dei Ministriper la Ricerca dei paesi membri,ma non vennepresa una decisionedefinitivasulladestinazionedeifondichiestidallaCommissione(3750milionidiEcu). Finoaoggisolo2860milionidiEcusonostatistanziatiperiquattro anni 1984-87(conuna riduzionedel24%). Questasommasaràdestinata a una lista di obiettivi specifici,i più importantidei quali sono elencatiqui di seguito: · ESPRIT (1984-1987; 750 milioni di Ecu) è un programma europeodi ricercae sviluppodelle tecnologiedell'informazione. FUSION(1985-1988;690 milionidi Ecu) è in parte dedicato 58 alla sperimentazionecol Jet, in parte alla fase inizialedel Net (il Next European Torus), che è partitoaGarching,vicinoaMonaco. Questamacchinaavrà un involucrocontenente compostidi litio per la produzionedi triziodovutaal bombardamentodi neutroni. E partito un progettopreliminareper l'individuazionedei principali parametri;questi sarannoprobabilmentefissati nel 1989.Le decisioni finali riguardanti il progetto di costruzione del Net arriverannoversoil 1992,tenendopresenti i risultati sperimentali • ottenuti con Jet e con altri macchinari statunitensi, sovietici e giapponesi. BRITE(1985- 1988;125milionidiEcu); riguardaunaricerca di lungo respiro e un programma di sviluppo nel campo delle ricerchetecnologichedi base e nelleapplicazionidi nuovetecnologie. ENERGIENON-NUCLEARI(1985 - 1988; 175 milioni di Ecu) eccetera. Unaltro,inaspettato,stimoloesternoa riesaminareilproblema dello~sviluppsocientificoe tecnologiconell'Europaoccidentale fu fornito <tiI PresidenteReagancoldiscorsodel23marzo1983sulla SDI. Ho già detto che molte nazioni, comprese quelle europee, espresserodei dubbi su quest'impresa.A questi deveaggiungersi la preoccupazionedell'Europa occidentale:una sua largapartecipazione al programma della SDI comporterebbe la rinuncia a svilupparele sue proprie iniziativeche eviterebberoalcunedelle obiezionipolitichee cadrebbero in quei settori in cui il Vecchio Continenteha bisognodi esserepresente. · Così l'opinione pubblica europea era in una certa misura preparataa riceverealtreproposte,quandoun nuovoprogramma, ehiamato Eureka, venneannunciatoaParigidalPresidentefrancese FrançoisMitterrand,il 17aprile 1985. · Le informazionifomite in quell'occasione furonomoltoscarse,e lastampainternazionalediedeinterpretazionidiverseperfino della naturae degli scopi del programmaproposto. Questiultimivennerochiaritiinun rapportointitolato Eureka, la rinascita tecnologica europea, preparato dal ministerodegli esteri e da quellodella ricercascientificae tecnologicafrancesie datato giugno 1985. Due punti furono immediatamentechiari e devonoessere sottolineatiqui: primo, tutti i progetti Eureka serviranno a scopi civili; secondo, nello stilare una prima lista di possibiliprogetti,i proponentiavevanousato e, in un certosenso, avevano cercato di riàssumere, le conclusioni raggiunte negli ultimiannidavarieorganizzazionieuropee.Nel rapportodigiugno questiprogettierano suddivisiin cinquearee tecnologiche,in ciascunadellequalisiriconoscevachel'Europa eraancorainposizionearretratarispettoaUSAeGiappone.In seguitoquestadivisione in grandi aree venne abbandonataper semplicità, ma i singoli progetti sono rimasti sostanzialmentegli stessi, a parte qualche dettaglio. Il 17 luglio 1985, il progetto Eureka venne approvatodalla Conferenzadi Parigi dei ministridi 17paesi e dai membridella CommissioneCEE.AllaConferenzadiParigi, ognipaesenominò un Alto Rappresentante,in genere un tecnico qualificato,a cui, insieme a pochi collaboratori di alto livello, venne affidata la responsabilitàdi portareavantiil lavoro tra un incontrodeiministri e l'altro. A livellonazionale, questi obiettivi sono affiancati da lavori condotti da ciascuno degli stati membri, dove il Ministerodella
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