Linea d'ombra - anno VIII - n. 51 - lug.-ago. 1990

miniera di sale piuttosto che di vivere con l'orizzonte rigidamente chiuso e limitato di questa gioventù. La miniera mi sembrerebbe meno soffocante di quest'atmosfera, di quest'ossessione della nazione, quest'adorazione della forza sotto il suo aspetto più brutale, cioè la collettività, divinizzazione mascherata della morte (vedi la bestia di Platone,Repubblica 1,V). Per contrasto quel che lei mi ha scritto di Toscanini (può capirlo) mi ha fatto l'effetto di una boccata d'aria respirabile. Al mondo ci sono ancora uomini che si sentono concittadini di tutti gli uomini, secondo la nobile tradizione di Mare' Aurelio e di Goethe. Grazie al cielo, in questo paese non c'è soltanto gente ossessionata da tutti questi miti, ma anche uomini e donne del popolo, ragazzi in tuta blu la cui fisionomia e il cui portamento sono stati visibilmente modellati solo dal contatto quotidiano con i problemi della vita reale. Bençhé il suo amico condivida con loro quella nazionalità italiana cui attribuisce così tanto valore, credo di essere più vicina di lui a tutti costoro. È quanto ho pensato in particolare sul treno da Roma a Terontola (coincidenza per Assisi), in uno scompartimento pieno di tipi magnifici, operai tornati dall'Abissina con i quali ho fraternizzato senza fatica. (Non parlo delle opinioni, ma del contatto umano). Milano, Firenze, Roma e il resto, ad Assisi sono scomparsi dalla mia memoria, tanto sono rimasta abbagliata da quelle campagne così dolci, così miracolosamente evangeliche e francescane, da quelle cappelline così commoventi, da tanti ricordi beati e da quei nobili esemplari della specie umana che sono i contadini umbri, una razza così bella, così sana, così vigorosa, così allegra e così dolce. Non avevo mai sognato che potesse esistere un paese così meraviglioso. Un problema: tutto è francescano, ad Assisi e nei dintorni, meno ciò che è stato fatto in onore di San Francesco (con l'eccezione dei begli affreschi giotteschi). Tutto ciò che ha preceduto Francesco è francescano. Da far credere che la provvidenza abbia creato quelle felici campagne e quelle umili e commoventi cappelle per preparare la sua apparizione. Ha notato come la chiesina in cui pregava, a Santa Maria degli Angeli (sia maledetta la grande chiesa che la attornia!) è una piccola meraviglia dell'architettura? Superiore alle opere della maggior parte degli architetti famosi quanto una canzone popoìare lo è rispetto a quelle della maggior parte dei musicisti famosi. Sarei rimasta tutta la vita - se le donne vi fossero state ammesse- nel minuscolo convento delle Carceri, a un'ora e un quarto sopra Assisi. Non esiste spettacolo più sereno, più paradisiaco dell'Umbria vista dall'alto. Quel San Francesco sapeva scegliere per vivervi poveramente i luoghi più belli; non aveva nulla dell'asceta. All'eremo un giovane francescano, che se morisse adesso andrebbe certamente dritto in cielo, mi ha mostrato il letto di un torrente secco da quando San Francesco, disturbato . nella meditazione dal rumore delle acque, le pregò di fermarsi. Da allora (dice il giovane francescano) in quel torrente c'è acqua soltanto quando delle grandi disgrazie stanno per abbattersi sull'Italia: per esempio nel 1915, l'anno in cui l'Italia è entrata in guerra. Quello stesso giorno Assisi e~apiena di manifesti che celebravano l'anniversario dell'entrata in guerra, diventato festa nazionale; vi si parlava del "giorno in cui, per la prima volta, dopo un lungo periodo di materialismo, lo spirito ha trionfato sufla mateSAGGI/WEIL Villaggio umbro (lolo çli Guido Albedo Rossi). _ria... un giorno di festa per gli ex e per i futuri combattenti ..." Ne ho concluso che, secondo logica, il giovane francescano, e San Francesco, e il torrente, dovrebbero venir buttati in prigione. Niente da fare! N_onavranno San Francesco dalla loro, come non hanno avuto Toscanini. D'altra parte senza l'esaltazione della guerra, molte cose di questo sistema mi attirerebbero, ma- credo di averle spiegato il perché- il sistema ha, credo, essenzialmente bisogno di quest' ésaltazione: che mi sconvolge non tanto per. ragioni umanitarie quanto perché suona falso. La vita e la morte non sono così. La 43

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