SAGGI/WEIL "Ho collezionato molte 'fiaschetterie' fiorentine (pasta al sugo tra 70 centesimi e una lira) piene di giovani operai e di pensionati, che si divertono a improvvisare canzoni." apostoli angelici, Giovanni e Filippo) sono più o meno parallele alle braccia del Cristo. Ho letto da qualche parte che Rembrandt, già in piena grandezza, venne a Milano, studiò la Cena, e ripartì con una concezione della pittura profondamente rinnovata. Leonardo aveva sicuramente un segreto che, morto prematuramente benché a 67 anni, non ha rivelato. (Come se Goethe fosse morto senza aver dato il secondo Faust). E certamente questo segreto era una concezione pitagorica della vita. Si sta attualmente pubblicando a Roma un'edizione completa delle sue opere, con tutti gli inediti. A Milano ho avuto la felice sorpresa di trovare uno straordinario soffitto suo, con decorazioni a festoni di cui ignoravo . l'esistenza. Milano mi è piaciuta molto. Avevo la fortuna di abitare tra le due deliziose piazze Beccaria e Fontana. (Conosce, a piazza Beccaria, un teatrino di marionette, con musica, non meno delizioso?) Ci sono a Milano sobborghi operai commoventi (commoventi per me). Vi ho passato ore. Ho il potere (acquistato a caro prezzo) di saper leggere negli occhi di un gruppo di operai di · fabbrica che stanno per cominciare una giornata di lavoro o che ne escono. Ho avuto modo di esercitare questo potere. Era il giorno dopo l'annuncio ufficiale che tutti i salari sarebbero stati aumentati dal 10 al 12%. (I giornali del giorno erano pieni di dichiarazioni di riconoscenza). Ho letto, ahimé, quel che leggevo un tempo negli occhi dei miei compagni, quel che portavo nei miei stessi occhi, nei momenti più dolorosi... Quali che abbiano potuto essere le cose realizzate, qui il sentimento di servitù nel lavoro non è stato dissolto, ma solo soffocato. La stessa sera, nello stesso quartiere, di fronte a una grande fabbrica tessile, sono stata al cinema (posto da una lira, film del tipo romanzo d'appendice). Pubblico vibrante, che applaudiva quando il traditore era smascherato. Durante il cinegiornale (che nulla diceva sul paese in cui sono stata l'estate scorsa) qurante una certa serie di immagini, 2 o 3 persone hanno dato più volte il via agli applausi. Silenzio assoluto del resto della sala. Racconto, non ricavo conclusioni. Peraltro un prete incontrato in treno (del tipo prete italiano), che mi ha onorata della sua confidenza, mi ha spiegato che lo stato d'animo è molto cambiato da 1O mesi in qua, e di questo ho avuto altre conferme. ABo fogna non ho resistito ai treni che andavano verso Ferrara e Ravenna. Due città molto belle. Ricorda il Palazzo dei Diaman- .ti? A Ravenna - era giorno di mercato - un'umanità rpolto bella, per di più composta in particolare di gioventù contadina. Una sovrabbondanza di grazie, quando la Provvidenza mette esseri belli in mezzo a cose belle. Ogni giorno s'incontrano in questo paese, tra certi popolani, una nobiltà e una semplicità che costringono all'ammirazione. Sa, per caso, dove si trovassero l 'Anio e il Tibur di Orazio? Da quando sono stata a Ravenna continuo a chiedermelo, perché i bellissimi frutteti che la precedono mi hanno riportato alla mente questi deliziosi versi: Me non tampatiens Lacedaemon, Non tam Larissae percussit campus opimae, Quam domus Albuneae resonantis Ac praeceps Anio et Tiburni lucus et uda Mobilus pomaria rivis... Quanto a Firenze, è la mia città. Tra i suoi uliveti ho sicuramente vissuto una vita anteriore. Non appena ho visto i bei ponti sull'Arno mi sono chiesta cosa avevo mai fatto così tanto tempo lontana da Firenze. Se l'è chiesta certamente anche lei, perché alle città essere amate piace. Credo decisamente che stavolta non andrò a Venezia. Firenze e Venezia, troppo in una volta sola. Non ho il cuore libero per amare Venezia, perché me lo ha rapito Firenze. Ci sono ancora un mucchio di cose belle che non ho visto, perché non visito le città, le lascio entrare in me per osmosi. Ma ho percorso a piedi, come di dovere, il Viale dei Colli, ubriacata dai profumi dei fiori e dalla moltitudine degli ulivi. San Miniato è davvero bella, al tramonto del sole. Ho contemplato a lungo il Concerto di Giorgione alla galleria Pitti (non so quali idioti l'attribuiscono da qualche tempo a Tiziano). Mi ha fatto una tenerezza particolare il Perseo di Benvenuto Cellini, sotto la bella Loggia dei Lanzi, e soprattutto le figure poste al disotto (la vergine nuda, il genio senz'ali che si leva in volo). Ecc. ecc. Ecco i punti più salienti del Maggio Musicale (per colpa del quale, tra parentesi, si ha a volte l'impressione che Firenze manchi singolarmente di Italiani). Glieli com unico affinché lei mi dia quanto prima dei pareri motivati, perché possono modificare i miei progetti: Otello di Verdi, diretto da Sabata. . Tristano e Isotta, dir. da Elmendorff. cantanti: Karin Branzell, Anny Konetzni, Hans Grahl, Jos. von :M;anowarda, Hans Nissen. OedipusRexdi Strawinsky, e la Passione diMalipiero,dir. da Molinari. · Nozze di Figaro, dir. da Bruno Walter. Incoronazione di Poppea di Monteverdi, dir: da Marinuzzi. (Giardino di Boboli) Mi scriva fermo posta a Roma, perché vi passerò la Pentecoste (a causa della musica religiosa) e qualche giorno successivo. Al ritorno seguirò le tracce di San Francesco, che ho cercato proprio a questo fine nei Fioretti, poi mi ritufferò dentro Firenze. Le devo delle scuse per il ritardo dei libri. È certo colpa mia. Purtroppo, faccio abitualmente sciocchezze del genere. Per farmi perdonare, aggiungo due sonetti di Michelangelo che mi sono divertita a copiare per riuscire a capirli (sono scritti in una lingua piuttosto difficile), rivolti a Tomasso Cavalieri. Costituiscono una bella illustrazione del Fedro. Da quando sono a Firenze, mi guardo attorno per vedere se non incontro Tomasso Cavalieri, ma non l'ho ancora intravisto. Meglio così, se lo trovassi si dovrebbe ricorrere alla violenza per strapparmi di qui. Ci troverà anche i versi di Dante su San Francesco. Credo che la esalteranno. Credo che in poesia non esistano bellezze così forti come i versi sulla povertà: ... dove Maria rimane giuso Ella con Cristo salse en sulla croce. Ho cercato nei Fioretti l'episodio della sosta presso la bella fontana, e l'ho trovato ancora più bello di quanto non mi ricordavo, soprattutto le parole di San Francesco: "E questo è quello che io riputo gran tesoro, o~e non è_ co~ veruna apparecchiata per l'industria humana; ma ciò, che c1 è, s1 41
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