Linea d'ombra - anno VIII - n. 51 - lug.-ago. 1990

CONFRONTI dall'amico e poetaWalter Selwyn(Auden),che nonvededa quasi un quarantennio:Walter si tratterràfra un traghettoe l'altro prima di tornarea New York, dove vive,Walter appare a Arnoldancora giovane,mentre Amold ha fatto un sogno in cui incontral'amico ali' arrivodel traghettoaccompagnatodalle paroledi un sonettodi Audenche,dice Olney, cogliea perfezione, in alcuni suoi versi, la sensazioneinconseguentedel sogno:nel sogno il voltodel poeta è "vecchioe sfatto" e Olneyaccetta, sempre in sogno,unavaligiada uno sconosciutoe la mette sui gradini di una banca. I dueamicibevono alla tavernadel traghettocontornati,al bar, da un gruppo di snob che orecchia la loro conversazione con evidenteostilità,soprattuttoquandoAmold raccontaall'amico del sogno della bomba avuta dallo sconosciuto e questi lo interpreta come senso di colpa per i lunghi anni di attivismo politico di Arnold."Sei stato fedelepiù a lungodi tutti noi altri",dice ilpoeta, "alle 'brillanti speranze', come Auden poi le chiamò, in cui tutti credemmonegli anni Trenta,ma il tuo libro alla fine le ha rifiutate . brillantemente". Selwyn-Auden ha infatti letto il volume finale della trilogia di Olney-Upward, The Spirai Ascent (che in realtà uscìnel '77, quattroanni dopolamortedi Auden).Olney-Upward replicache si è semplicemente"deconvertito"nondal comunismo madallostalinismo.Ma il poetainsistenel congratularsiconluiper aver capito che deve riporre la sua fede non nei politicima negli artisti: "L'arte", dice, citando Baudelaire, "è la migliore testimonianza che gli esseri umani possano dare della propria dignità". Intantomontala tangibiledisapprovazionedegli snob yachtsmen, ma Olney afferma tuttàvia la propria certezza nel marxismoleninismocome forza in un mondodi accentuatacrisi capitalista: larivoluzioneche verràdovràprevenirelaguerranucleare.Ilpoeta replicache una rivoluzione.proletarianon èmai statauna speranza "brillante"e aggiunge che i poeti non hanno salvatoun ebreo che sia unodallacamera a gas - dopodi che esceper andareal bagno e lascia il suo ospite a rifletteresullaostilità degli yachtsmen ma a ricordare anche che se non avesse mai conosciuto il poeta "non avrebbemai saputocome la vita umanaal suomegliopossaessere meravigliosa".Dopo una lunga attesaOlney va a cercare l'amico, temendogli possa esserecapitatoqualcosa-ma lui sen'è andato e Olneypuò solo cogliernela figura sul traghettoche si allontana, il volto"ancor più cadente e orribilmente vecchio" di quanto non gli siaapparsoin sogno.Forse il poetas'èoffeso?No,perchéil suo ultimogesto è un allegro segno di saluto, il segnodi un'avvenuta riconciliazione,anche se sarà il loro ultimo incontro. Si tratta dell'estrema favola morale nella storia di Auden: il ritornodi un figliol prodigo (anche se in un'isola al largodell' isola in cui è nato) che poi scompare per sempre oltre l'ombra del tempo sul traghettodella riconciliazione:ecco questo enigmatico oniricoAuden sdoppiatoche si cita come se fosse un altro poeta, il vecchiopoeta che cita il giovaneche non approvapiù. Il voltodel poeta sarà vecchio nel sogno dell'amico, giovane nella realtà sognata. È un racconto profondo che è una sintesi di vecchie aspirazionie vecchi conflitti, le brillanti speranze,gli anni Trenta come il "basso decennio disonesto"di uno che ha defezionato,lo stessopoeta che proprio in quel periodo ha mostratocome la vita umanapossa essere meravigliosa. Audenmorirà solitariocome è vissuto, in una stanzad'albergo. Poco prima scriverà a un suo corrispondente: "Inerzia... O natura!Lagenteèsolasullaterra-questaèlaterribileverità. 'C'è qualcuno.vivo su questa pianura?' grida l'eroe epico russo. Anch'io grido, ma non sono un·eroe epico (I am no epic hero) e nessunorisponde". Quandomuore le alpi bianchescintillano,è la fine dell'estate, e lui è grandissimo: è più che mai quell'Auden vecchio-giovane del sogno di Upward, il vecchio che cita il giovanecheha scrittopartedellapoesiapiù forte,stranae originale che chiunquealtro abbia scritto in questo secolo.Prima di morire in un lettooccasionaleè certoche, nel suo mormoriointelligibile, quel vecchioha ripetuto alcuni di quei versi. . Il giardinodella !(Uerrafredda. Unromanzodi spionaggio per lan McEwan Paolo Bertinetti L'ultimo romanzo di Ian McEwan, The /nnocent, pubblicato da Einaudi (pp. 259, L. 28.000) nella bella traduzione di SusannaBasso con il titolo di Lettera a Berlino (non è soltanto una furbata, era il titolo in un primo tempo proposto dall'autore; e d'altronde L'innocente l' aveva già scritto D'Annunzio), può forse spiazzare i suQi fedeli lettori per il radicale cambio di registro, ma è certamente destinato a procurargliene moltissimi altri. Il che non è necessariamente un male. Anche se, come in questo·caso, si tratta di passare da una scrittura iper-realista, in cui il tempo è sospeso e la fredda oggettività spoglia i contorni del reale come nei quadri di Hopper o di Hockney, a un taglio narrativo più tradizionale, con una storia tutta da raccontare, piena di suspense, di misteri e di passioni - e persino con un clamoroso lieto fine. · Il primo McEwan, quello dei racconti e del Giardino di cemento, ci aveva colpito come un pugno nello stomaco con le sue storie di agghiacciante ordinarietà urbana, con i suoi adolescenti che si muovevano sullo sfondo di una "infinita tristezza municipale", di un mondo, come scriveva Sinibaldi in uno dei primi numeri di questa rivista, in cui il disfacimento dei valori della moderna società occidentale non produceva più nulla, se non disperazione, assurdità, violenza. Erano racconti e romanzi di de-formazione, i cui protagonisti subivano ed elaboravano negli anni dell'infanzia e della prima adolescenza le esperienze di una "educazione" destinata a segnarli indelebilmente. Erano storie di bambini soffocati dalle attenzioni morbose di madri o di figure materne che, una volta crt?- sciuti, non desideravano altro che regredire all'infanzia, se non addirittura tornare nel ventre ·della madre; erano storie di ragazzini intenti a masturbarsi freneticamente, schiacciati da un edipo mastodontico o eccitati da desideri incestuosi (per questo è liberatorio l'incesto con cui si chiude Il giardino di ceFoto di Fulvia Farassino. 23

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