l'impressione è che in questa manovra della/nella politica si risolva gran parte della attuale capacità di movimento del Pci. La tesi che un "blocco politico" ostacoli e forse impedisca una aperta dialettica sociale ha senz'altro qualche fondamento. Ma la leva per l'alternativa e i cambiamenti non è ll, non sarà mai lì. E il discorso torna dunque alla società, alle evoluzioni e involuzioni che vi si verificano, agli sconvolgenti e per lo più disastrosi processi culturali, etici e sociali che vi si sono prodotti in questi anni. È qui che quelle considerazioni "da passerotti" sembrano pertinenti e chissà, forse utili. Perché portano il segno, labile e sfuocato ma significativo, di come è vissuto onnai il rapporto con la politica. C'è un dato che forse parla meglio di cento discorsi. Nei giorni precedenti le elezioni, il "Corriere della Sera" ha svolto un'inchiesta nelle grandi città basata sostanzialmente sul giudizio da dare a proposito delle amministrazioni uscenti. Nel numero del 30 aprile si confrontavano sulle stesse pagine il caso di Bari e quello di Palermo. A Bari (Dc e Psi in giunta con un sindaco da quindici anni socialista) il 77,7% degli intervistati era insoddisfatto della giunta. A Palenno (la giunta anomala del sindaco Orlando con il Pci) i soddisfatti raggiungevano la percentuale davvero sorprendente del 50,1 %. I risultati elettorali, come è noto, hanno visto a Palenno l'ambiguo trionfo democristiano e la cancellazione del Pci; a Bari la travolgente avanzata di Dc e Psi passati, insieme, dal 54% al 65%. Cosa aggiungere? Che è vero che non si vota liberamente. Ma non tanto per i motivi "oscuri" legati ai 10 omicidi preelettorali, alle spartizioni e alle vendette che in un terzo d'Italia si celebrano con le elezioni. Ma per il motivo solare che la libera espressione delle opinioni e il libero giudizio su governanti e amministratori è, come dimostrano i casi di Bari e Palermo, compresso. Omeglio sfugge, ormai, in due direzioni opposte e complementari. Da un lato verso l'espressione di unpregiudizio ideologico-legittimo, per carità, dato che accoglie un messaggio che sembra pervenire unifonnemente da almeno 3 dei 4 angoli del mondo e che non è· IL CONTUTO neanche più soltanto anticomunista, ma fennamente ostile a ogni fonna di critica o rifonna del sistema occidentale. . Dall'altra parte il voto sfugge verso la confonnazione, l'adeguamento ai comportamenti e i valori che contrassegnano la vita quotidiana, con una rassegnazione che a differenza della vecchia arte di arrangiarsi è vissuta quasi con orgoglio e con sicurezza perfino euforica È in questa situazione che, come dice la ricerca dell'Ispes, ogni tentativo di trasformazione, pulizia, moralizzazione assume l'aspetto di "una vera guerra contro un costume generalizzato". E alle elezioni non può sorprendere se una guerra del genere si perde. In questo slittamento, in questa fuga verso l'alto e verso il basso -1' ideologia e la prassi del malgoverno senza alternative - sta la vera radice di risultati elettorali sempre più deludenti per chi pensa e desidera un cambiamento. Non perché vincono i peggiori, dunque. Ma perché queste vittorie portano il segno del peggio che trionfa nei comportamenti, nelle opinioni,nella cultura. I tratti di questo peggioramento generale, di questo sfascio al riparo del quale la società pare vivere e prosperare, sono del resto talmente antichi e profondi da non suscitare grandi reazioni nemmeno emotive; e neanche sorpresa, appunto. Ma intanto l'esile trama che regge le speranze di trasfonnazione pare consumarsi anno dopo anno e, per quanto poco significhi, elezione dopo elezione. Non è facile fare politica, in queste condizioni, tenere ferme ragioni e coerenze. Ma se davvero servisse a capire la natura e la forza che ha raggiunto la degradazione dei rapporti, le relaziòni sociali, la "civiltà" di questo paese; se davvero servisse a concentrare su questo l'attenzione e l'azione di chi fa politica in modo onesto (non è più possibile nemmeno trovare un aggettivo migliore o più ambizioso, e anche questo è un segno dei tempi. ..); se fuori da ogni consolazione, autodifesa, distinzione, il carattere e le dimensioni di questa sconfitta fossero accettati, ammessi, analizzati; allora forse servirebbe a qualcosa perfino il maggio della sconfitta del Pci e della vittoria dei razzisti e dei corrotti. I nostri ieri Rlflesslonl su chi cambia e chi no Finedi una "Storia" Piergiorgio Giacché L'ultimo processo a Lotta Continua si è chiuso: pesantemente, è proprio il caso di dire. L'ultimo in tutti i sensi: per la . condanna che si è finalmente andata ad aggiungere alla sconfitta (già archiviata e già pagata), ma anche per la certezza che altri processi su quel passato prossimo, che è stato una gran parte della piccola storia di molti di noi, non ce ne saranno più. Non ce n'è più bisogno. . Sono molti i processi finiti senza colpevoli, gli attentati rimasti senza motivo, ma è certo che questo tardivo e incongruo processo a Lotta Continua ha dato un risultato più significativo e appagante di quanto non sembri, un incremento decisivo al lavoro di quei tanti infaticabili impiegati impegnati a tradurre e depositare carne "Storia" (definitiva e approvata) l'immensa mole di pasticciato giornalismo che ha sempre surrogato o surclassato i pochi eventi e i molti drammi vissuti fin qui. E non può non venire in mente- ma solo a mo' di esempio- l'opera omnia televisi~a condotta da Zavoli, ultimo e paterno inquisitore di tutti i peccati di piombo, che, dietro il suo altare a fonna di scrivania, istruiva d(}Cumentie schede filmate e testimonianze colpevoli perché un coro di altri test_imoniillustri, liberi e innocenti (magistrati, politici, giornalisti ... ), potesse ricostruire versioni depurate e concordi, ma soprattutto potesse ricostituire se stèsso. Quel coro, sempre diverso eppure sempre uguale, non obbediva al compito apparente del dibattere, ma nemmeno si arrogava quello prepotente del giudicare: però di sentenziare sì. Più che di verità e di giustizia c'è bisogno e c'è fretta di fare Storia, e la storia ha bisogno di sentenze. La sentenza finalmen7
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==