Il veropostodel comicoha l'aria di esserel'aporia. Proprio lì, in quel punto - dove il pontecbe "doveva" esserci non c'è. E, naturalmente,cadono tutti in acqua. · Kafka rideva, leggendo i suoi manoscritti agli amici. Forse potremmo dire che Kafka è arrivato al comico partendo dal tr3gico.Ma questo è il percorsonaturale. La logicaconclusione. E comeunprocessodi crescita.Il veroe propriofarsidel soggetto (intutti i sensidellaparola"soggetto"). (La commediacheveniva dopo la tragedia,nel V secolo,inGrecia. Il cartoneanimatodopo il film drammatico - prima che una certa stupidità didattica sostituissela"comica" con il documentario"istruttivo".Comese non fosse abbastanza istruttivo abituarsi a vedere, una dopo l'altra, una storia tragica e una comica!) Il comico non serve a far dimenticare le rovine che restano dopo il processo del tragico - e dalle quali il tragico si è sdegnosamenteritirato, rifugiandosiinqualcheregnodellospirito sconfitto.Il comico servecome un manualedi sopravvivenza, fra quelle rovine. Il comicofa sìche il linguaggiononriposi- per stancomorto che il linguaggio sia: Lo fa correre ali' infinito, gli fa prendere certecappellate...Così nel comicol'errore- ilprimo,quelloche sta a fondamentoe modellodi tuttigli erroripossibili: l'errore di linguaggio-è postoinalto.Propriocome nelcarnevale,quando un poverodisgraziatodiventavare per qualche giorno. Tra il polo positivo del tragicoe quello negativodel comico scattano certe scintille! Tragicoe comico mettono insieme una gran macchina di illuminazione. Se potessimo sopportare che funzionasseal meglio,nonresterebbeun soloangolinobuio. (Ma non è che la cosa ci attragga irresistibilmente). Comicaè la rassomiglianza,dicevaPascal. E allora, l'eterno ritorno dell'uguale? Visto da questo punto di vista non è, quasi, SAGGI/TADINI ' damorirdal ridere?Unaspecie di gigantesco tonnentone... Se il sublimesi dà nellostaredavanti a ciòche immensamenteebrutalmente ci soverchia e nell'alzare su·di essolo sguardo, ~ in quel·guardare~ovarsin qualchemodo liberi- alloras1potrebbe anche dire che non c'è sublimechenel comico. Nel comico succede spesso_eh~1~ sconfitto, colpito e ricolpito,s1nalzt puntualmentedopo ognicolpo.Stasforzandosidi provarciancora?Por~no. Ma intantoegli riesce in talmodoa innalzare il suo ruolo alla dignità dell'indi_spen~- bile.Ecomeci riesce?Mettendomatto il semplicemeccanismodellaripetizione. Qualcosacome lo spiritosil!berai,n noi, nel comico, proprionel momentoin cui il comicocimoSlr~ la sostanziale impotenza di cose come lo spirito.Dove sarà 11 trucco? A volte l'umorismo è il comico da indossarea ognioradel giorno,danonsmetteremai.Maaltrevolte l'umorismo è _soltanto il comicochesi ritraedal sriorapportosiamesecon il tragtc~{-!n~ convenzio)Jeredatta e sottoscrittauna voltaper tutte- at pnmt brividi...Un surrogato.Cicoriaal posto del caffè. La volgarità è, per il comico,un alimentomoltosostanzioso. Ma nelcomico,come si dice, è tuttaquestionedi forma:L~forma del comicopuò sostenerelecosepiù basseal livelloaiussimodel sublime. Se viene meno la tensione di quella forma,all?rala volgarità diventa la fine del comico - la palude in ~~1 esso sprofonda.Allora il soggetto,che ostentatamentesi umiha- 0 prevarica - in modo laido e meschino, finisce per produrr~ soltanto, nello spettatore, sotto il velo di un vacuo sensodt superioritàsadica, il perversopiaceredell'identificazionemasochistica. È l'ammiccare che scocca dalla figura che v~rreb~ esserecomica verso lo spettatorenon è altro che unarichiesta di mjserandacomplicità. A volte, nel tragico, lo spirito, con il suo arrovellarsi,finisce per dimenticarsidel corpo in sé e per sé. Il corpogli serv~solo comeundeus ex machinaa rovescio.E lamorieviolentadiventa un attrezzo scenografico, per consentire ai grandi acuti dell~ spiritoo diposarsi, finalmente,dopoesserearrivatiancoraun po piùinalto-o di arrivareancorapiùinaltonel lamentoe~ellutto. Allora succede che il comico, quando è il suo turno,si met?1a correredietro al tragicoportandosi in braccio il corpo."Amico, guarda che cosa hai perso!". Il fato! Edipo! Kafka! Appunto: il fato, il destino.Tragicoe comico hanno a che fare con ciò che ci riduce a cose.Ed è nel 77
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