POHIA/IKIL6F Una notte di novembre di un anno sprecato, Don Giovanni ... tantepantomimalungo le pareti.Le loromovenzesomigliavano a quelle che si vedono fare a "la donna senza testa" di un baracconeda fiera: spasmodici,bruschi come provocatida correnti galvanichepiuttostoche da vita e volontà. Unabrezzagelida, soffiandoattraversoi drappeggi,glipenetrò sinoal midollo.Egli si sottrassea quella vistae avanzòverso la finestraper chiuderla,ma questasi trasformòin unaportache egli serrò con un chiavistelloda fuori. Perché la chiuse con un chiavistelloe cos'era avvenuto?La brezza spiravaattornoa lui come prima, ma tiepida. Il balletto·era sparito, il tavolo con candele, scartoffiee teschio non era mai esistito, e nemmenole paretidellacamera:si trovavaall'aria aperta.La lunaerascivolata dietro le nuvole, il bel chiarore scomparve risucchiato dalle tenebre.Inalto, sopradi lui,brillavanoalcunestelle;unpiopposi stagliavascuro. Intornoa lui si estendevail mondointero.Non sapevadove si trovava,ma,q\iandoi suoi occhisi furonoabituati,gli sembròdi vedereunaluceche,a pocoa poco,splendevasempresemprepiù chiara.Nelle vallate vacillavanofiamme azzurre; sulle alture si accendevano,uno dopo l'altro, fuochi semprepiù lontani,attraversospazioe tempo,e la loroluceondeggiava e scintillavacome se degli uominivi si muovesseroattraversodanzando. Innanzia lui andava Asmodeo, il diavolo che solleva i tetti dallecasee lepietredalla tombe.Sidanzavaancorafestosamente sui giardini pensili e le lampade a olio si accendevanonelle capanne.Dietrole stuoieneivillaggie lepersianenellecittà,vide leamantidelpassato.Eranoaffaccendatenellecucine,sorridevano rapite e canticchiavano,oppurevagavanoinquieteattraverso filedi stanzee socchiudevanoportee finestre,comese aspettassero qualcuno.Chi stavano aspettando? In tutto il mondo non c'era che lui. Un profumo,come di petali di rosa essiccati, lo colpì.Nelle tombe, apertes1,giacevano immensi tesori di corpi nudi che brillavanopallidi,offrendosidistesial suo sguardo,riportatialla lorooriginariabellezza:e sembravanotutti aspettarepropriolui, con i vuoti occhi incantati che fissavano in alto, nel cielo, e l'assente e beato sorrisocongelatosulle labbra. Dovunquemettessepiede, a mala pena riuscivaa evitare di inciamparein quei bei cadaveri. Sulle terrazze sedevano le figlie dei principi e fissavano nei bracieri; da una quasi impercettibile sfumatura nell'espressione dei loro volti si vedeva che nascondevanoun segreto. Le spose del '700, in piedi davanti agli specchi, facevano uscirei senidalleprofondescollaturee, innamorate,osservavano se stesse. Le candelevacillavanodavanti ai letti rifatti. Gli pareva di vagare per parchi illuminati dove le lanterne brillavanosul luccicaredi acquezampillanti;maquelloscintillìo erafalsoperchéigettid'acqua stavanoimmobilicomecolonnedi ghiaccio.Udiva frusciarepesantivesti di seta e dai pergolatigli giungevanostrani sussurri di cui non comprendevail contenuto poiché il sensodelleparolesembravaperdersinelnullae svanire. Più lontano, in campagna, lo aspettavanole pastorellesu letti di morbidi ramoscelli a ogni luogo d'appuntamento. Le lucciole fiammeggiavanonellanottetropicalee, senzaspostarsi,danzavano le fanciulledi Nautch con morbidemovenzedel corpo e un suonomortodi monete. ·E tuttavia egli andava sempre come nella stessa tenebra e, quandosi fu avvicinato tantoda poter distinguerele espressioni incantate,vuotamenteestatichee l'eterno sorriso,i voltisi mutaronoin guizzantifiammelleazzurreche presto si spensero,come quelleche si crede brillinosopra i tesori nascosti. Così andò di tempo in tempo, di terra in terra, attraverso Europa,India,Cina, per terreda millenni sprofondatenei mari e per tempioramai da secolidimenticati,sempreaccompagnatoda seducentiapparizioni:donneche lentamentesi spogliavano,che aspettavanoo fingevanodi non accorgersi che lui le osservava, lontanofinoal)aremotaetàdell'oro. Allorale apparizionicominciarono a rarefarsi, le capannee i tetti di foglie, protezioni dal gelido sguardo delle stelle, divennero sempre più rare e, tanto lontano,inundesertocheforseneppureera suquestaterra,ritrovò la sua originariasoli_tudine. Don Giovanni in Purgatorio è tratto da Promenader (Passeggiate, 1941). Le prime tre poesie sono tratte dalla raccoltaStrountes (1955), la quarta da Om hosten (1955, ma era stata già pubblicata nel 1950), la quinta da Fi:irjesllng (1941) e l'ultima da En naJt i Otocac (1961). RIAN MALAN I MIOCUORE DITRADITOR LA RIVOLTADI UN AFRIKANER DISCENDENTE DALL'INVENTOREDELL'APARTHEID . "Malan dice la verità nel modo più esemplare e coraggioso. Questo instancabile reporter dalla coscienza esacerbata ci restituisce un Sudafrica su cui credevamo di sapere tutto, ma non sapevamo nulla".. John le Carré "Magnifico". Salman Rushdle 67
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