DON GIOVANNI IN PURGATORIO e SEI POESIE Gunnar Ekelof a cura di.Maria Cristina Lombardi Gunnar Ekelèif nacque. a Stoccolma nel 1907. Giovanissimo, si interessò alle filosofie e alle religioni orientali, studiando la poesia araba e persiana, in particolare il mistico arabo di Spagna Ibnel-Arabì, prima a Uppsala e successivamente a Londra, presso la Londons School of Orientai Studies. Spirito complesso e irrequieto, viaggiò e soggiornò a lungo all'estero, soprattutto in Francia e in Italia. Alla fine degli anni Venti fu a Parigi dove approfondì gli studi musicali, in particolare su Stravinskij, che avrebbero influenzato profondamente la sua arte. Qui venne a contatto con la pittura cubista e la poesia surrealista che Ekelof contribuì a diffondere in Svezia, traducendo Robert Desnos su "Spektrum" e "Karavan", riviste di cui era redattore. A Parigi scrisse anche la sua prima raccolta di versi, pubblicata a Stoccolma nel 1932, Sent pd jorden (l'ardi sulla terra), dove la libera associazione di immagini e la struttura del verso si ispirano alle tecniche surrealiste. Un cupo pessimismo, che sembra presentire le catastrofi che da lì a poco avrebbero sconvolto l'Europa, aleggia su tutta· la raccolta, come sul!' idillio borghese che sta per andare in frantumi, nella lirica che la introduce: "I fiori dormono sulla finestra e la lampada fissa la luce e la finestra distratta fissa le tenebre fuori i quadri offrono senz'anima il contenuto loro affidato e le mosche sulle pareti stanno immobili e pensano. Un treno fende il silenzio in lontananza non svela il segreto delle cose ma il destino conta i rintocchi dell'orologio in decimali." Personaggi fantastici, incubi e mostri popolano le sue creazioni poetiche, materializzazioni di paure e angosce, cui si contrappone spesso l'elemento acqueo in funzione catartica. Il rifiuto del reale e I' insofferenza per la quotidianità costituiscono due costanti riscontrabili in tutta la sua opera, dall'astrusa forma surrealista degli esordi al successivo misticismo. In DedikaJion (Dedica, 1934) e in Kop den blindes sdng (Comprate la canzone del cieco, 1938), la tensione sembra essersi attenuata e il tono smorzato: all'asciuttezza surrealista si è ora sostituito un linguaggio dai colori sfumati, secondo una concezione che non vede al centro del testo la parola, ma il rapporto tra le parole in una suggestiva alchimia verbale. Il virtuosismo ml)sicale di Ekelof si esprime appieno legandosi ai toni e ai ritmi dellafo/kvisa (ballata) nordica in Sorgen och stjiirnan (Il dolore e la stella, 1936), e continuerà a manifestarsi in gran parte della sua produzione successiva. Il poeta fa uso di frasi e periodi come un compositore usa toni e temi musicali, in forma di rondò o sonate, ispirandosi direttamente alla musica strumentale in parte mediata dalla lettura di Eliot. In Fiirjesdng (Canzone del traghetto, 1941) e inNonserviam (1945) riecheggia l 'Eliot dei Quartetti, arricchito di musicalità in uno stile visionario e romantico dagli schemi metrici tradizionali, addirittura arcaici, in cui Ekelèif imita il b/ank verse di Eliot. Il poeta adotta forme meno oscure con l'intenzione di comunicare al lettore la sua filosofia. La ricerca dell'uomo non deve essere finalizzata alla scoperta di un senso, un significato, ma tendere al raggiungimento di un vuoto mistico della coscienza in cui riposare, una sorta di cammino verso l'estasi e l' annientamento dei canzonieri medioevali dei sufisti e del Targjuman di Ibn-elArabì. L'odio per la quotidianità e le convenzioni, anche nell'uso del linguaggio, gli suggerirà l' antipoesia di Strountes (Inezie, 1955), in parte ispirata al mistico poeta e prosatore svedese dell '800 Almqvist, in cui le parole, legate da puri nessi analogici e sonori, sortiscono un effetto di 64 sempli"ità formale ricca di criptiche rivelazioni. La lingua per Ekelèifdeve divenire vuota, per allontanarsi dalle cose e oltrepassare i limiti: ora le parole non sfumano più le une nelle altre, ma debbono perdere calore e peso, farsi trasparenti fino a una mancanza d'essere; un processo che ricorda una frase di Va!éry: "Eliminate tutte le cose che io possa vederci chiaro." Fra le altre opere, significative sono Promenader (Passeggiate, 1941), e Utjlykter (Escursioni 1947), raccolte di brevi prose di natura eterogenea, in cui si alternano racconti fantastici, meditazioni filosofiche, descrizioni, riflessioni e sogni. I testi non sono soltanto interessanti dal punto di vista estetico, ma preziosi per una comprensione più profonda del pensiero del poeta, così eclettico e mutevole. La sua complessa personalità e la varietà dei suoi interessi lo resero incline ai mutamenti, alle revisioni sia delle sue concezioni morali che della sua opera. Più volte ha affermato, in scritti o in interviste, I 'impossibilità del poeta di enunciare un programma duraturo, limitandosi a rivelare giorno per giorno il suo atteggiamento - effimero perché soggetto a cambiamenti quotidiani - verso le fonti di ispirazione. Le sue opere sono mobili, non fisse costruzioni architettoniche, ma schizzi da riprendere e rielaborare, dove l'elemento morale si unisce a quello estetico, influenzandone il lato formale. Membro del!' Accademia Svedese, Ekelèif fu insignito del titolo di Dottore Honoris Causa a Uppsala nel 1958. Morì a Stoccolma nel 1968. SEI POESIE ·Toscana Anche la distrazione è un paesaggio magnifico: campi dove coi buoi si ara, un cane che abbaia al.nulla s'intravede la pompa di una fonte in un podere cosparso di paglia azzurri pendii con pini solitari e cipressi sfondo a qualche Madonna assente con un San Giovanni assente e un Gesù Bambino che si afferra al seno con un gesto vuoto. Ma nessuno di loro si vede, se non fosse che nella trasparenza della sera potrebbero essere i loro occhi che appaiono sui campi intatti e silenziosi da quando tutti gli uccelli visibili sono migrati e solo si odono quelli invisibili di notte muoversi a stormi. Entro nel tuo paesaggio Entro nel tuo paesaggio meraviglioso il Nulla non c'è, c'è sempre qualcosa seppur cambiato trasformato in oggetto, ma senza dell'oggetto la fissità e tuttavia senza movimento: è la trasformazione un libero mutamento di contenuti Gli alberi hanno rami azzurri o rossi e frutti come occhi pendenti, con buccia e nocciolo Ti vedono tutti
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==