Linea d'ombra - anno VIII - n. 50 - giugno 1990

STORIIE/BIENET "Omicidio? Omicidio frustrato? Che fantasie sono queste? I o sono venuto qui in cerca di un appartamento per l'estate ." qui, non le è passato per la mente che ci sia di mezzo una delazione?" "Una delazione? Non vedo per che cosa mi si possa denunciare né chi potrebbe farlo". "E se lei fosse venuto qui per conto di una terza persona? E se questa terza persona le avesse giocato un brutto tiro una volta compiuta, per così dire, la sua missione?" "Sono venuto qui unicamente per mio conto e a mio rischio e non esiste niente e nessuno che accrediti una tale possibilità. Per quel che mi riguarda, lei può continuare quanto crede con questo gioco, non ho fretta. Ma l'avverto che non la porta da nessuna parte, signor commissario: perde il suo tempo con simili finte". '.'E va bene, se è così, allora chi rimane?" "Già, allora chi rimane?" "Effettivamente a questo punto non resta nessun altro se non lo stesso defunto". "Non lo so, non sono nelle condizioni di discuterne. È possibile che il defunto abbia lasciato qualche carta compromettente; mi dica senza tante giravolte di cosa si tratta e cercherò di chiarire la mia posizione con la migliore buona volontà. Come può facilmente comprendere, è nel mio interesse". "Ha mai sentito parlare del riflesso di correzione mediante l'errore?" "Non ho la minima idea di cosa possa essere". "Farebbe bene a sapere qualcosa di psicologia del comportamento. O comportamento del comportamento, come dicono certi studiosi. È un curioso effetto che si verifica in alcune attività soggette alla meccanica dei riflessi concatenanti. Il professionista avvezzo a realizzare una sequenza di atti, uno dietro l'altro, quando si produce il difetto tende, per abitudine, a eseguirli nello stesso ordine, ma a partire dal momento in cui scatta l'allarme, involontariamente commette qualche errore. Ed è questo errore che frequentemente lo salva". "Riconosco di essermi completamente perso". "Nondimeno è abbastanza semplice". "Sarà semplice per lei". "Salta agli occhi". "Ai miei no, evidentemente". "Lei sparò a Baretto, a quattro metri di distanza, mentre era disteso sul letto". "Colpendolo alla tempia''. "No, non lo colpì né alla tempia né in nessuna altra parte del corpo. Il colpo finì sul pavimento. A quattro metri di distanza, su un corpo immobile, lei tirò al suolo quando, deciso a sparare su di lui, si rese conto, senza riuscire a trattenere il dito sul grilletto, che si trattava di un corpo immobile e senza vita". "E lei, signor commissario, ha dovuto seguire un intero corso di psicologia per venirmi fuori con questa invenzione?" "Chissà. Le dirò che ho fatto solamente uso di vecchie nozioni per cercare di mettere d'accordo tre serie di fatti che non si conciliano tra loro". "Cioè". "Cioè: primo, la sua presenza qui e il suo rapporto troppo casuale con il defunto il giorno stesso della sua morte; secondo, il suicidio di Baretto dimostrato senza ombra di dubbio da tutti gli esperti e da tutte le prove". "E terzo?" "Terzo: la lettera di Baretto". "Quale lettera?" "Domenica 19, con ogni probabilità, Baretto scrisse una lettera indirizzata al Capo della Polizia, che consegnò a ~ano lunedì 20, nella quale assicurava che lei era venuto qui per ucciderlo. Aggiungeva una descrizione abbastanza dettaglia~ della sua persona e tutti i dati che riteneva necessari perchélei fosse arrestato. A questo mi riferivo quando parlavo d'una delazione". "Lei ha detto che negli ultimi tempi Baretto era piutto~to frastornato. È possibile che dopo il nostro incontro di domenica gli sia venuta in testa una simile assurda stramberia. Ma cherazz~ ·d'autorità è quella che dà credito a un uomo uscito di senn?? C~I può dire se l'avermi incontrato per strada non abbia risveghatom lui una reazione inattesa della quale io sono l'ultimo a e~ser~ responsabile. Le ripeto che non ci eravamo visti da dieci anm.Mi dica, quale può essere il movente di un simile omicidio?" . "È ancora una volta un problema che riguarda l'istruttona. Quel che mi concerne è ciò che accadde a Baretto dal gio~o ~e_l suo arrivo. Le dirò come si svolsero a mio parere i fatti. Lei arrivo qui sabato 18 o forse anche prima, seguendo le tracce di Baretto e intenzionato a eliminarlo. Le ragioni che lo spingevanoa f~lo per il momento non c'interessano. Probabilmente lei avevadeciso da tempo il delitto; era al corrente degli spostamenti di Baretto_e a distanza non aveva mai smesso di dargli la caccia. La traiettoria descritta dal defunto da quando entrò in questo paese indica~enz~ alcun dubbio che era sempre in fuga da qualcosa: non e ma, rimasto nello stesso posto per più di due mesi. Lei do_v~v~ conoscere abbastanza bene le sue abitudini, la sua incapacitad~ dormire di notte, le sue frequenti ricadute nella droga e_n~i tranquillanti. Suppongo che dopo averlo localizzato lei s1sia dedicato per un paio di giorni a spiarlo, per controllare le sue abitudini e i suoi orari. La cosa più probabile è che non ci sia_stato quell'incontro in via Creu Alta; in cambio quello che lei non poteva sospettare è che non solo Baretto la scoprì, ma ebbeanche lapresenza di spirito necessaria perosservarla di nascostome~tre, nel tardo pomeriggio di domenica, lei convinto d'averlo lasciato in un cinema, s'introduceva nella sua abitazione di via Ribesper ispezionarla e acquistare familiarità col luogo. Lei sapevachen?n si coricava mai prima delle otto del mattino, dopo aver ingerito una forte dose di sonnifero; ma lui sapeva che lei lo sapevae, pertanto, attendeva la sua 'visita' a metà giornata, tra l'una e l_e due, quando il personale della stamperia del primo piano ~essa 1 ! lavoro e la casa resta deserta. Fu precisamente allora che s1sparo il colpo, disteso sul letto. Era stufo di vivere braccato, sapevafin troppo bene di non avere scampo, ma non voleva andarsene da questa vita senza darle quel che si meritava. Le dirò una ~o~: avrebbe potuto farlo ingerendo una forte dose di barbit~ 1c 1 _e allora lei, credendolo addormentato, non avrebbe sbagliato 11 colpo. Ma non si fidava dei barbiturici, li aveva provati già due volte nell'ultimo trimestre, senza ottenere il risultato voluto._Pe~ questo optò per il colpo di pistola, prendendo tutte le precauzwm possibili, compresa l'oscurità della stanza e l'interruzione della corrente; si sparò alla tempia, attraverso il cuscino, coricatonel letto. Per di pii'1aveva fretta, non si fidava dei medicinali e nulla so

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