Linea d'ombra - anno VIII - n. 50 - giugno 1990

"Gliel'ho detto ieri chiaramente. Ricordo la casa, ma non la via. Anche adesso non saprei trovarla. Sicché non ricordo nemmeno se sono passato di lì prima di vedere Baretto". "Lei ha affermato che non aveva conoscenze qui, eppure conosceva Baretto da anni. Cosa mi dice a questo proposito?" "Conqscevo Baretto, ma non sapevo che vivesse qui". "Tuttavia sapeva che abitava in via Ribes". "Non lo sapevo. L'ho appreso qui. Le ho già detto che l'ho incontrato per caso". "Come avvenne esattamente l'incontro?" "Fu il terzo giorno dopo il mio arrivo, il 19 se non ricordo male. Ero seduto a un bar all'aperto e stavo bevendo una birra, quando lo vidi passare per strada". "Gli si avvicinò e gli rivolse la parola?" "Sì ... è così". "Lei sembra esitare nelle sue rispòste. È sicuro o, per meglio dire, dichiara che dopo aver visto casualmente Baretto per strada gli si avvicinò per salutarlo?" "Lo affermo categoricamente". "O al contrario lo seguì a distanza per vedere dove si dirigev~" . "Niente affatto. Lo raggiunsi per strada, a un angolo della via · Creu Alta, credo si chiami così - quella chiusa al traffico -, e ci mettemmo a parlare. Mi disse che viveva qui da un paio di mesi, chiacchierammo un bel po', lo invitai a bere un caftèe lui mi pregò di passarlo a trovare prima di partire". "Non le disse nulla circa le sue attività? Di cosa si occupava?" "Di questo non mi disse nulla. Parlammo soltanto dei tempi· andati". "Quando avvenne l'incontro?" "Le ho già detto che fu domenica 19, verso mezzogiorno". "Baretto non fu sorpreso di vederla?" "Sì e no. Eravamo vecchi camerati, ma non avevamo mai stretto una grande amicizia". "Dove vi eravate conosciuti?" "In Francia, nel '46". "Andaste insieme in Indocina?" "Ci trovammo entrambi in Indocina, ma in posti diversi. Ci incontrammo appena". "Lei fu a Dien?" "Io no, ma lui si. Io ero in infermeria per una malattia". "Di che unità faceva parte?" . "Quarto Reggimento, terza compagnia. Agli ordini del capitano Dartigny". "Vi incontraste anche in Algeria?" "Anche lì la nostra presenza coincise per una serie di circostanze". "Lei quando tornò in Francia?" "Nel '56, dopo Sakiet". "Quando lo vide per la penultima volta, voglio dire, prima di lunedì scorso?" "Non so se a Marsiglia, nel '58. Forse a Montlaur, in Corsica, attorno al '60. Non lo ricordo troppo bene perché questo dettaglio non ha per me alcuna importanza. Ripeto che eravamo solo conoscenti." · "E afferma che ignorava del tutto quale fosse la sua attuale STORII/BENET attività?" "Completamente. Non ho la più pallida idea di che cosa facesse attualmente". "Dalle nostre informazioni su Baretto risulta che potevano facilmente esserci persone, qui, in Francia e in Marocco, interessate alla sua scomparsa. Per non parlare di un regolamento di conti. Può dirci qualcosa in proposito?" 1 "Niente. Ripeto che non so a cosa si dedicasse, ma è possibile che si fosse fatto dei nemici; a me queste storie di vecchi regolamenti di conti mi sembrano sempre un po' campate in aria. Un uomo lo si liquida solo per interesse, nient'altro che per interesse. Il resto è romanticismo. Non mi sorprende che si fosse messo in qualcosa di poco pulito" .. "Cambiamo argomento. Mi dica, signor Gavilan, lei è solito portare armi, non è così?" "Mi muovo quasi sempre con la mia pistola. Ho il porto d'armi". "Lo so. Non c'è bisogno che insista su quello che sappiamo già; è una perdita di tempo. Ma mi dica, che tipo di pistola o pistole usa solitamente?" "Le rispondo con le sue stesse p~ole. Non credo che ci sia bisogno d'insistere su quanto lei sa molto bene, una Walther PPK che possiedo da vent'anni". "Si considera un buon tiratore?" "Un tiratore accettabile, direi. Non sono un esperto". "Ma capace senza dubbio di colpire un uomo al petto a sei metri di distanza". "Senza alcun dubbio; anche lei, suppongo". "Tanto più se è disteso sul letto, no?" "Cosa vuole insinuare con questo?" "Voglio soltanto dire che se lei è in grado di colpire un uomo al petto a sei metri di distanza, le sarà ancor più facile far centro a quattro metri su un uomo coricato". "Nella posizione in cui è stato irovato morto Baretto? Suppongo di sì, non ho mai fatto la prova". · "Non è questione di sarcasmo, signor Gavilan. Anche alla testa?" "A quale testa? Di cosa mi sta parlando?" "Colpire alla testa un uomo steso su un letto. A quattro metri". "Lei sa che questo è già più difficile. Nell'esercito insegnano a non mirare alla testa. lo almeno non l'ho mai fatto". "Ribadisco che non si tratta soltanto di congetture. Lei non ignora che Baretto è morto nel proprio letto, di uno sparo alla fempia". · "Come potrei non saperlo? Come so che tutto fa pensare a un suicidio". "Sì, è la cosa più probabile". . "Allora, signor commissario, che ci faccio io qui? Non siete in grado voi stessi, o il giudice, di riconoscere un suicidio senza che siano necessari tutti questi fastidi?" "Non causiamo queste noie né per capriccio né per eccesso di zelo, mi creda. Ho detto che il suicidio è la cosa più probabile, non la più sicura". · "La sicurezza non l'avrà mai". "Loso". "Di conseguenza non avete il diritto ..." 57

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