SAGGI/B6LL Kafka segna una fine. Dopo di lui solo sopravvissuti che cercano una dimora. tutti gli adulti - che quando si pratica l'autoinganno il futuro politico si prospetta in due modi, uno inevitabile, il secondo imprevedibile:la guerrao il miracolo. Questo"non poter avere una dimora" non è ovviamenteun temanuovoe sarebbedegnodi imostudioapprofondito:Goethe poté dimoraree viaggiare - amare anche -, Kleist non poté dimorarené viaggiarené amare,Stifter:il suo silenziodisperato, lui che"scrisse"la casagrandiosadella letteraturatedesca, Tarda estate: un sogno. Una grande tematica e il riflesso di questa tematicanella letteratura,nonsoloda un puntodi vistapoliticoo storico,ma anchereligioso:la nostalgiamigratoriadelRomanticismo, la lontananzablu, il fiore blu; poi qualcunoin grado, di nuovo, di dimoraree viag~are e anche, cosa non casuale,osare scrivered'amore: Fontane. È sorprendentecheBerlinononabbia un museo né un archivio dedicati a lui. Ho avuto difficoltà a scopriredoveè sepoltoFontane... Non è un tema nuovo questo"non poter dimorare".Kaflcaa colloquiocon Janouch: Le masse si precipitano, corrono, vanno a passo di carica attraverso il tempo. Dove vanno? Da dove vengono? Più marciano, meno probabilità hanno di raggilmgere la meta. Spendono le loro energie inutilmente. Credono di camminare. Precipitano - marciando da fermi - soltanto nel vuoto. Questo è tutto, l'uomo ha qui perduto la sua patria. · Kaflcasegna una fine. Dopo di lui solo sopravvissutiche· cercanouna dimora. Pensoai giovanichemettonosu casa inquestopaese,per loro il futuro_non è una parola vuota,ma un presenteche nasce ogni giorno.Eun terrenoche lamiagenerazionenon troveràmai sotto i propri piedi. Manca la tradizione, la pazienza per studiare, la fiducia nel tempo per poi raccogliere,manca - per godere - qualsiasitracciadi quelcinismoda stemperareconla saggezza;la mia generazionenon è saggia,non lo sarà mai, e neppure tante cose le hanno finora insegnatoad aguzzarel'ingegnoe l'astuzia. Sela scienzadella letteraturadeveavereun senso,alloradeve riempirelebollenellacolonninadimercurio,raffreddare il calore -artificiale o illusorio-della presuntaattualità,procedereauna risistemazione,creare delleproporzioni.Una parte di Germania vive tuttorain esilioe non hané trova,oggi, alcunrapportocon la Germaniaattuale.La generazionepiù giovanedeve far opera di risistemazione,rendereabitabilequestopaese anchein letteratura. Unpaese è abitatoe abitabilequandosi puòprovarenostalgia peresso.Ci sonotantepersonealmondoche sentononostalgia,di unaGermaniaperòchenonesistepiù.C'è chipuòaverenostalgia di unacittà,di Berlinoo Norimberga,Amburgo,Colonia,Monaco. Ma non è nostalgiadi unaBerlinoo·di unaColoniaperduteo sommerse?NostalgiadellaRepubblicaFederale?Forseesiste.Se questopaese può diventare tale da indurre a provarenostalgia? Nonsi trattanédi uncasonédellecattiveintenzionidi intellettuali disfattisti,sianoessi atei, nichilistio cattolicichepaganoregolarmente le tasse, se la RepubblicaFederale dà un'immaginedi sé nella prosa, nella poesia e nella pubblicisticadiversada quella gradita agli addetti della stampae dell'economia. I politici non dovrebberoprendersela,nondovrebberolamentarsi.Machiedersi perchénonesisteneancheun romanzodel dopoguerrain cui la RepubblicaFederale si trovi rappresentatacome paeseridente e vivo. La famosa domanda: che fine ha fatto tutto ciò che è positivo?-che non è poi unadomandacosì stupida- non è solo postainmodosbagliato,marivoltaallepersonesbagliate:perché nessunoscriveu11.romanzovivosuquestopaese fiorente?Nessuno lo impedisce.E chiarocheci sonoostacolipiù inprofonditàdi quantopossa supporre la permalositàpolitica in superficie.Un paesetriste,ma senz.alutto; ha delegato il suo lutto, l'ha spintoa est, oltre il confine, e non sa ancora che la politica è solo la superficie,lostratopiùalto,il più sottilee ancheilpiùvulnerabile dei tantialtri.Ovunquesimisurilafebbrepolitica,lacolonninadi mercuriopresentadellebolle.I politicidovrebberostudiareestetica: non sarebbe tempo sprecato, neppure dal punto di vista politico; la contemporaneità, tradotta in linguaggio, dimostra quanto è poco umanoprivareuno stato della terra che ha sotto i piedie fardiventarelaparola"cacciatodalla Heimat" appannaggiodelleassociazionidiprofughi,creandodemagogicamenteuna perennesituazionedi allarmismo,come unariservada"giocare", cosìsidice,al momentobuono.Ancoraunpassaggiodalracconto Unviaggio di H.G. Adler: Furono proibite le strade, il giorno si accorciò e la notte si allungò, ma anche la notte fu proibita, e pure il giorno, allo stesso modo. Furono proibiti i negozi, i medici, gli ospedali, i veicoli e i luoghi di sosta, furono proibiti, proibiti. Le lavanderie. La musica. Le scarpe. Fare il bagno. E siccome c'erano ancora soldi, furono proibiti. Fu vietato tutto ciò che era stato e che avrebbe potuto essere. Si comunicò: 'Ciò che puoi comprare ti è proibito, non puoi proprio comprare!'. Ora che la gente non poteva comprare più nulla. voleva vendere, perché sperava di prolungare la vita riscattando i propri averi, ma gli fu detto: 'Ciò che vuoi vendere ti è proibito, non puoi proprio vendere nulla'. Tutti allora diventarono sempre più tristi e piansero sulla propria vita, ma non se la vollero togliere perché era proibito ... Il libro di Adler è molto tedesco,descrive un viaggiomolto tedesco,e non è un caso che le parole "tedesco" ed "ebreo" non venganomai usate, comepure "polizia" e "lager". I luoghiinquestoraccontosichiamanoRuhental,Unkenburg, Leitenberg,Stupart,e il linguaggiodel raccontolo si può trovare solonel triangolocomposto dai nomidi Kafka,dei fratelliGrimm e di Stifter.Ladimora è la stessa, è ll che l'autore ha la sua Heimat ed è statocacciatodal paesedi Kafka e di Stifter, è profugodalla terra dei fratelli Grimm. Il libro di Adler si sottrae come quasi nessunaltro a una tradizionaledescrizionedel contenuto:ogni frase,ogni parola parla per sé. Le parole si mescolano nell'orrore; poiché il linguaggio non ci appartiene più, si sottrae, come un corpo estraneo, da chi vuole iniziare a parlare - le mie parole, le tue parole demoliscono muri e poi li ricostruiscono, ·si integrano strettamente, impenetrabili e sicure. Dopoaver lettoquestoraccontoho capitoche l'intera letteratura tedescadel dopoguerra è stata una letteraturadi invenzione del linguaggio, e ho scoperto anche perché spesso preferisco tradurreche scrivere: portare qualcosa da una lingua straniera nellaterradellapropria è unapossibilitàdi trovareterrenosottoi piedi. Nel raccontodi Adlerci sonoquasi solooggettid'uso quotidiano:unferroda stiroelettricochenonsi puòportarvia,uncane, frasidaZerlina,l'armamentariocasalingodi unafamigliaborghese e la stanzada soggiornoborghesecosl spessosbeffeggiata. Copyright Verlag Kiepenhauer & Witsch, Koln 1966. 55
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