Linea d'ombra - anno VIII - n. 50 - giugno 1990

CONFRONTI condizionedello scrittore nella società tardocapitalistica- in un sistemachene istituzionalizza, per accreditareunafittiziadialettica interna, il ruolodi giullaredi~nziente, spuntandoglile ali nell'atto stesso di consacrarne il successo - , Boli collezionerà quasi esclusivamente insuccessi (ad esclusione, grazie forse anche all'auratico Nobel, di Fotodi gruppoconsignora). Annunciatasi. con Le opinionidi un clown (il romanzo "arrabbiato" in cui Boll indossaprovocatoriamente l'abito che la società gli impone, per contestarlaglobalmente), la crisi dello scrittore si manifesta, fino dagli anni Sessanta - gli anni dell'esplosione, nellaRepubblica federale,delmiracoloeconomico-con laprogrammatica,sempre più decisa e autolesionistica diserzione del narratore dalla narrazione, con una progressiva, schizofrenica divaricazione tra eticaed estetica, tra arte e vita, in Terminedi unviaggiodi servizio (1966) e in Foto di gruppo con signora (1971), in Assedio preventivo (1979) e in Donne con paesaggiofluviale (1985). L'uscita dallacrisi si prospettaper Boll in unaconsapevolequanto dolorosa mutilazione: nella rinuncia a narrare e nel passaggio all'attività pubblicistica, sentita come il luogo in cui superare la frattura fra cultura e società. Negli ultimi vent'anni di vita Boll ha infatti privilegiato la pubblicisticae l'impegno diretto nella vita pubblica rispetto alla narrativa, lasciando tuttavia, lungo il cammino, tracce che somiglianoa una spiegazione:fra Assediopreventivo e Donnecon paesaggiofluviale Boll, spesso frainteso, ha pubblicato un testo, in senso lato autobiografico, intitolato Checosafaremo di questo ragazzo?Ovvero:Qualcosacheabbiaa chefare con i libri (ma. io avrei tradotto: Chene sarà di questoragazzo?, che restituisce conmaggiorprecisione il senso, impersonale,delladomanda W as sol/ aus dem Jungen bloss werden? e rende conto anche eèuthera LIBRI PER UNA CULTURA LIBERTARIA Kurt Vonnegut COMICA. FINALE «Fra tutti i romanzi di Vonnegut, Comica finale è quello che più brulica di idee». G. FOFI «... uno dei pochi grandi scrittori che ci siano oggi». G. CHERCHI Marge Piercy SUL FILO DEL TEMPO «La Piercy ha creato un mondo ideale con tale passione, eloquenza ed energia ... che il lettore ne prova una sorta di nostalgia alla rovescia». NEW YORK TIMES CHIEDERE CATALOGO A: Elèuthera, Cas. Post. 17025, Milano DISTRIBUZIONE NAZIONALE: Midilibri, Milano 28 dell'indetenninatezz.a della risposta, che non è "scrittore", ma, come recita la seconda parte del titolo, lrgendwasmitBuchern), nonché due opere dei primissimi anni Cinquanta. Il legato e La ferita, come a voler sottolinearelaprofonda diversità,ma anche la sostanzialecontinuità fra la sua prima e la sua ultima "maniera". In Donne con paesaggiofluviale gli uomini di una volta, di un dopoguerra in cui c'era posto, accanto alla disperazione, per la speranza, non ci sono più, ovvero - ci sono tutti, compreso l'autore, ma trasformati in simulacri. Cesare Cases scrisse una volta, a proposito di Assedio preventivo, che Boll,semprecoraggiosonellosfidare il potere, era statosconfittodal nemicopiù terribile: il successo.Con Donnecon paesaggiofluviale lo scrittore ha tentato, in extremis, il gesto del naufrago che getta in mare il suo messaggio imbottigliato, un messaggionel quale- atroce burla! -non c'è "scritto" niente. "Poiché tutto - sottolineaBoli nel risvolto del frontespizio- in questo romanzo è fittizio, ad eccezione del luogo della finzione, non c'è bisogno di nessuna delle consuete formule difensive. Il luogo è innocente, non può essere chiamato in causa." In Donne conpaesaggiofluviale tutto viene infatti esibito, "tutto" è finto proprioperché "tutto" è vero.Come nei filmdi Pasolini, in cui non ci sono attori che rappresentano la vita, ma è la vita stessa che - tragicamente - si fa spettacolo, recitando se stessa attraverso personaggiche- coneffettodoppiamente straniante- agiscono nella misura in cui vengono agìti. L'accento posto sul "tutto" si riferisceinfattisoprattuttoallaletteratura,ali'arteinquantofinzione. · In un mondo in cui tutto è finzione, sembra voler dire Boli, cosa può ancora dire- o fare- il fingitoreprofessionista?Il suicidio simbolicodel clown di professione, che, riconoscendo il proprio fallimento, va alla stazione di Colonia a chiedere l'elemosina Napoli: la recita continua sulla scena e nella vita GOFFREDO FOFI LA GRANDE RECITA Introduzione di Vittorio Dini COLONNESE EDITORE tel. 081/459858

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