IL CONTISTO Studiando la Rivoluzione Francese, sia George Rudé che Simon Schama hanno sottolineato il/atto che.tUlto cominciò ad andare male quando lo stato attaccò ciò in cui i contadini credevano, e così cominciò a scorrere ilsangue.Nell' Europadell' Este in URSS non si ha l' impressione che la religione sopravviva persino al dispotico credo politico? Il paradosso di queste rivoluzioni originali è stato che, in. termini di mutazioni sociali, esse furono notevolmente meno rivoluzionarie che se non ci fossero state del tutto. Rivoluzionarono alcune istituzioni- per esempio la pianificazione economica statale. Ma nel frattempo congelarono tutto il resto. Per questo il declino della religione è molto più evidente in paesi non socialisti, come l'Inghilterra, l'Australia o l'Italia. Invece nell'Europa dell'Est, e ho il sospetto anche in Unione Sovietica, non appena si romperà lo strato di ghiaccio con cui tutto è stato ricoperto, il mammuth tornerà a vivere. Questo è uno dei fenomeni cui stiamo assistendo ora. Ed è uno dei motivi per cui non sono necessariamente ottimista riguardo a quello che sta succedendo in quei paesi. Gli attuali sconvolgimenti sono un nuovo 1848 o lei pensa che saranno ancora più destabilizzanti? Il 1848 èl'immediatoparagonechevieneallamente. Tutti gli storici che conosco hanno subito pensato a questo periodo come ali' Autunno del popolo, invece che alla Primavera del popolo. Esattamente come il 1848: non è una soluzione, al contrario pone nuovi interrogativi. Il grande errore è supporre che la liberazione rappresenti la soluzione dei problemi. La· liberazione rende possibile formulare i problemi. (...) Direi che sono ragionevolmente pessimista riguardo a quei paesi che hanno avuto una storia piuttosto oscura. Per esempio la Romania. In Unione Sovietica si sta probabilmente affrontando il problema del ripristino dell'ordine, per il quale potrebbe essere troppo tardi, o forse no. Comunque se ce la fanno dovranno quasi certamente fare affidamento su qualcosa di diverso dalle istituzioni già esistenti (inclusi i partiti), che stanno mostrando la corda. Ho il forte timore che questo significherà un ritorno al nazionalismo della Grande Russia. Una delle differenze tra questo e gli altri imperi è che i paesi satellite sono molto più piccoli. E il nazionalismo della Grande Russia è un fenomeno che incute un certo terrore. È oscurantista, buio, è tutto quello che di recente abbiamo visto nelle ultime opere di Solgenitzjn. In Unione Sovietica la spinta verso la liberazione è l'effetto di due diverse forze. La prima proviene dalla middle class, sorta in un paese che da retrogrado paese contadino è diventato una grande potenza scientifica e industriale. E tuttavia incompetente e amante della bella vita, questa è la realtà. Altrimenti, dicono, non avrebbe potuto varare un programma spaziale. Questo enorme strato della middle class, dotata di un certo livello di istruzione, prima o poi in un tipo di società del genere chiederà maggiori libertà e sarà anche più attenta alle inefficienze e alle incompetenze interne al sistema. Lo si è già visto in altre circostanze. Sono sta~onella Corea del Sud due o tre anni fa: la posizione della allora nuova business middle class, tecnicamente preparata e competente, era questa: "È tempo che noi si abbia un po' più di spazio". L'altra cosa, che fin dal 1960 si è dimostrata sempre più impossibile, è isolare i paesi dell'Est dal resto del mondo. La Cina ci ha provato, negli anni Settanta. E anche l'anno scorso. Sì, e non credo che possano riuscirci. In altre parole, quando non c'erano comunicazioni era perfettamente possibile che solo un limitato numero di persone sapesse quello che stava succedendo. Ma una volta che hai messo al corrente la gente dell'Unione Sovietica di quello che succede all'Ovest, dove 14 il livello di vita dagli anni Cinquanta in poi è aumentato molto più rapidamente che all'Est, prima o poi quelli diranno "Perché diamine dovremmo continuare a restare poveri come siamo?" E/orse anche "Perché continuare a restare comunisti?". Il comunismo nell 'Europaorientale non si è mai instaurato. Avrebbe potuto accadere negli anni Quaranta. Se la Primavera di Praga avesse vinto, sarebbe potuto succedere qualcosa che facesse progredire i principi dell'economia centràlizzata, pur con riforme tendenti nella direzione attuale. Ma le cose non andarono così, in nessun paese del! 'Europa orientale -con la possibile eccezione di Albania e Yugoslavia, e forse, per motivi di aderenza alla politica russa, Bulgaria- il nuovo regime, neanche inizialmente, godette di un forte appoggio popolare. In alcuni non fu appoggiato per niente - per esempio in Polonia e nella RDT. E in Unione Sovietica? Qui il discorso è diverso. Il sistema dei Soviet è la legittima forma di governo succeduta agii zar, apartire dal 1917, o dalla fine della guerra civile. (...) Molta gente in Unione Sovietica è cresciuta sotto questo regime, che è l'unico che conoscono. Possono rifiutare il Partito Comunista o la burocrazia. Ma molte cose le hanno interiorizzate, accettate, perché questa è la struttura, la mentalità in cui sono stati cresciuti. Per che cosa verrà ricordato il comunismo? L'impresa di trasformare paesi molto arretrati in pallidi simulacri dei moderni paesi industriali è stata molto importante. Ma probabilmente l'impresa maggiore del comunismo è stata quella di prendere popolazioni arretrate e di educarle, facendo di loro una struttura sociale moderna. Franco o Ataturkpotrebbero però avanzare le stesse rivendicazioni. Ataturk volle provarci. Stalin ci riuscì, e quelli che sostengono Gorbaciov sono il risultato di questo dato di fatto. Franco probabilmente riuscì meglio lui nella modernizza1ione dcli' economia [spagnola] di quanto fecero i Soviet. . ln Unione Sovietica si ha come l'impressione che i lavoratori stiano rovesciando lo stato dei lavoratori. Evidentemente non si trattava di uno stato dei lavoratori, e nessuno in Unione Sovietica si sognò mai di credere che lo fosse, e i lavoratori sapevano che non era uno stato dei lavoratori. Si può accettare la definizione di "stato assistenziale di polizia"? Direi di sì. I paesi dell'Est furono degli ottimi stati assistenziali, ma a un livello esageratamentébasso. Poterono garantire l'essenziale, cibo, vestiti e un tetto, a meno che - ed è un bel punto interrogativo - il governo non facesse tanti di quegli strafalcioni da rovinarsi con le proprie mani, come è successo inCina durante il Grande Balzo in avanti. Per quanto riguarda la polizia, ctùunque sia realmente andato nell 'Europa dell'Est e in Unione Sovietica testimonierà che l'ordine era stato instaurato. C'era meno criminalità. Per esempio crede che senza un serio, spietato controllo di polizia azeri e armeni avrebbero cessato per settant'anni di massacrarsi a vicenda? La "polizia" non è necessariamentequalcosadi brutto; il terrorismo, sì. Quello chesiobiettanonèche Stalin abbia imposto l'ordine in una nazione che, come si può vedere oggi, è capace di esplodere da tutte le parti. Daqtiandoc 'è laperestrojka, la criminalità è scoppiata così come in America e da noi. Quello che si obietta sono le purghe, i trasferimenti di massa e imassacri. Tutto questo non ha niente a che vedere con uno stato di polizia. Lo stato di polizia può essere il regno della legge. Quello che si obietta è uno stato che non era il regno della legge, che era il contrario del regno della legge: l'arbitrio, Tre anni fa lei scrisse che un terzo del mondo vive all'ombra di Marx. Crede c}:zesarà così anche alla fine del secolo? No, ma so110con_vinto che la maggior parte di questi paesi serberanno traccia dell'esperienza. Certamente qualsiasi cosa succeda nella
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