dosi ai compratori, per portare i carichi di frutta e verdura ai furgoni e alle macchine che aspettano ali' esterno. Per ogni carico prelevato e depositato gli africani prendono esattamente mille lire. ·Ma che dire dei ricchi ali' altra estremità della scala europea, i "supergiganti" della nostra sfilata di popolazione? Una delle grandi ironie che si nota quando si prende in considerazione il tema della ricchezza e della povertà è che mentre sui poveri esistono enormi quantità di documentazioni scritte, molto poco esiste sui ricchi. I ricchi sono altrettanto discreti nel rilasciare dichiarazioni su se stessi quanto lo sono nel far sapere in quale zona di Londra abitano, in quelle belle piazze georgiane dipinte di bianco nascoste dietro le strade principali nel cuore della capitale. Inoltre per potere anche solo accedere alla scarsa documentazione esistente sui ricchi in Gran Bretagna, bisogna pagare cifre considerevoli. Un rapporto del Child Poverty Action Group costerà tre o quattro sterline. I risultati di uno studio del British Institute QfManagement sui salari dei dirigenti non costerà meno di novanta sterline. Ma forse è giusto che le cose stiano così. Cerchiamo ora per un momento di entrare in una di quelle belle piazze georgiane dipinte di bianco nel cuore di Londra lopossiamo fare grazie a un recente articolo di Ceri Thomas su Eaton Square, Londra, S.W.l. Eaton si scrive Eaton e non Eton, che è la più costosa ed esclusiva scuola privata del paese (d'altra parte si potrebbe benissimo scrivere Eton Square, considerando I' enorme numero di abitanti di sesso maschile di questa piazza che hanno frequentato l'omonima scuoia). Delle Z30 famiglie che abitano in Eaton Square, più di 50 figurano· nel Who' s who britannico. La cosa interessante di queste famiglie, a parte la loro grande ricchezza, è la loro coesione e le loro interrelazioni. La piazza è abitata da un gran numero di vedove attempate, i cui figli, sparsi per tutto il globo, vengono in visita con una certa frequenza. Parecchi di loro hanno residenze indipendenti nella stessa Eaton Square, e la considerano "la casa", "il focolare domestico". In altre parole i legami di sangue rimangono forti anche se non si convive. A un recente battesimo nella chiesa locale, i parenti sono arrivati da tutti gli angoli del pianeta - l'ultimo è arrivato a Heathrow un'ora prima della cerimonia del sabato mattina. "La famiglia sarebbe stata presente al completo per tutta la durata del ricevimento, ma entro l'una del pomeriggio i parenti si sarebbero sparsi ciascuno a bordo del proprio mezzo aereo." Per quanto riguarda le interrelazioni, non solo moltissimi dei membri delle famiglie di Eaton Square si sposano fra di loro, ma ricevono anche la stessa istruzione, e i maschi frequentano gli stessi club, il più noto dei quali è White's. Cosa ancora pi4 importante gravitano tutti verso uno stesso tipo di posizioni chiave nella City. Qui le posizioni dirigenziali interdipendenti nelle IL CONTESTO banche, nelle compagnie di assicurazioni, nell'industria e nel commercio forniscono ai pezzi grossi di Eaton Square straordinari potere e influenza globali. Se dovessimo prendere in considerazione anche solo sei nomi di residenti di Eaton Square, Meinertzhagen, Oppenheimer, King, Egerton, Fraser e Keith, ci vorrebbe tutta una notte per elencare le banche e le società nelle quali si sente la loro influenza. E possiamo star sicuri che il pòtere che hanno su tutti quei gruppi di poveri dei quali abbiamo parlato è molto considerevole. Vorrei dire un'ultima cosa sui molto ricchi, e cioè parlare dell'essenziale circolarità della loro ricchezza. La loro non è la ricchezza della grande maggioranza della popolazione europeagodimento di beni di consumo e proprietà di una casa o di un appartamento. La .loro è "ricchezza per il potere", ricchezza che genera reddito e possibilità, stato sociale e ~ontrollo; e da ciascuna di queste cose scaturisce altra ricchezza. E la ricchezza che paga l'istruzione a E ton, che viene tradotta in una laurea di Cambridge, che si trasforma, con un po' di aiuto da parte della famiglia, in una posizione in una merchant_bank della City, posizione che a sua volta porta alla ricchezza per il potere. Questi modelli sono circolari, ripetitivi e si autoriproducono. La mia tesi è che il problema della ricchezza e della povertà è una contraddizione che giace proprio al cuore del capitalismo. Perfino nei paesi a capitalismo avanzato continuano a esistere estremi di ricchezza e povertà; il sistema economico non possiede alcun meccanismo in grado di correggere questa rapicale disuguaglianza nella distribuzione del reddito; e i governi di sinistra si sono dimostrati storicamente incapaci di influenzare se non in modo ass<!,imarginale le disuguaglianze della società europea. Inoltre, questa disuguaglianza è intimamente legata a un secondo, fondamentale meccanismo del capitalismo-quello della costanteproiezione e creazione di nuovi bisogni, perquantoartificiali, La. combinazione di questi due fattori - la disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza e la creazione della necessità di nuovi bisogni - non può che creare una povertà relativa permanente. Soluzioni? Qui devo nascondermi dietro il fatto di non essere né un economista né un politico, e tantomeno un teorico. Tutto quello che posso dire è questo: dobbiamo evitare la demagogia come la peste. Sostenere, per esempio, la semplice ridistribuzione di tutta la ricchezza esistente, significherebbe fare pochissimo per risolvere il problema, come vi direbbe anche il più modesto degli economisti; significherebbe anche uccidere la gallina dalle uova d'oro. Tutto quello che io posso suggerire è di cercare di vedere il problema nei suoi termini reali; in altre parole smentire coloro (e sono tanti) che sostengono che il problema della ricchezza e della povertà è marginale nei paesi chiave del capitalismo. Non lo è, perché forma parte della definizione del sistema stesso. Non posso invocare soluzioni economiche, e quelle che sono state tentate dalla sinistra, la nazionalizzazione dell'economia e la sua centralizzazione, sono state giudicate, nel complesso, fallimenti storici. Non abbiamo modelli economici alternativi da proporre. Gli unici punti di partenza che ho sono morali e politici. Il concetto di sufficienza del "né miseria né lusso" diWilliam Morris deve restare al centro di ogni progetto socialista, proprio come la realtà della "insufficienza" sta al centro del capitalismo. E proprio come il potere degli abitanti di Eaton Square è la formazione intrinseca del capitalismo, così ogni progetto socialista dovrebbe trasmettere questo potere, per creare una democrazia economica oltre che politica, per creare le strutture e le condizioni in cui le persone esercitano potere e controllo sulla propria vita. Riesco a vedere dove dobbiamo andare, ma non so come arrivarci. 7
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