Linea d'ombra - anno VIII - n. 49 - maggio 1990

TEATRO Una scena di TitoAndronico per la regia di PeterStein !foto di Tommaso lepera/Studio lepera). è stato proposto di lavorare su Tito, un testo che non mi piacque affatto. L'avevo sempre considerato come una tragedia di vendetta carica di puri e semplici effetti "shock". Avevo probabilmente dei ricordi degli anni Sessanta e Settanta, quando in Germania lo si metteva in scena coll'intento di épater le petitbourgeois. Comunque, in seguito a una lettura attenta, ii dramma ha cominciato a interessarmi; scoprii che conteneva tutti gli elementi di base del teatro elisabettiano, cioè la trivialità, il grande effetto scenico, il Grand Guignol, la retorica vuota, gli effetti scioccanti di sangue e così via. Quindi, è un testo che ha letto in un'unica direzione, pensando ai suoi sorprendenti effetti scenici? No, la mia analisi non si è fermata a quel punto: ho riscoperto quel testo, che ora considero molto bello e che tra l'altro è stato sottovalutato per tanti anni. Attraverso Tito si possono scopriry tutti gli elementi del teatro tragico di Shakespeare: a mio avviso esso rappresenta il tentativo da parte di un giovane drammaturgo di ripristinare la tragedia nel contesto di un teatro completamente diverso da quello che fu, ad esempio, il teatro greco. Ho capito che Shakespeare cercava di costruire un nuovo teatro, e per questo ha sperimentato tutti gli elementi di base del nostro mestiere. Quindi, la messa in scena di Tito ha dato l'opportunità a me e agli attori di ricostruire gli effetti teatrali di base. Ha avuto qualche difficoltà a lavorare con una lingua non sua? Innanzitutto, in lingua tedesca, non esiste una bella traduzione di questo testo. Il tedesco non regge la retorica vuota che pervade questa tragedia shakespeariana. Invece, in italiano è molto più semplice creare una retorica politica, per così dire triviale, che marca profondamente questo testo. Cosa intende per triviale ? C'è la famosa scena della mosca che rappresenta bene questo tipo di teatro e i suoi effetti triviali. Il discorso banale e ironico s.ulla morte della mosca va inserito al'interno di una serie di immagini e di contraddizioni di una grande forza poetica. La descrizione risulta, oserei dire, quasi minimalista e fa risaltare la bellezza poetica del testo. Negli ultimi vent'anni c'è stato un notevole sviluppo della cultura triviale attraverso un forte aumento di effetti di sangue e di violenza. Questa cultura è diventata poi il pane quotidiano del cinema e della televisione. Una tale tendenza ci ha quindi dato la possibilità di superare gli effetti di Grand Guignol, che sono ormai blandi, quasi idilliaci, in confronto a tutto ciò che vedono i giovani d'oggi in televisione. La sua interpretazione a volte sembra quasi "troppo": troppi atti di violenza, troppo sangue ... In Tito Andronico, a mio avviso, un giovane drammaturgo vuol farci vedere cosa è· in grado di· sopportare un uomo sul palcoscenico ed egli non si lascia scappare la benché minima possibilità di far subire all'attore una nuova crudeltà, una nuova atrocità. Il desiderio di esagerare e la volontà di esibirsi nella recitazione sono entrambi elementi fondamentali del nostro •mestiere. A volte, oggi, vengono trascurati a favore di fin troppe riflessioni. Questo testo ci dà la possibilità di ricontrollare la potenzialìtà diretta che offre il palcoscenico. Non ho aggiunto nulla poiché di solito effettuo una lettura molto attenta di un testo che devo mettere in scena. Elaboro in modo molto diretto le proposte che esso contiene. Ad esempio la faccenda dei du.e piccioni. Nella scena in cui Tito e i due fratelli cercano la giustizia, Tito afferma che la giustizia è sparita nel cielo. All'inizio il discorso è di grande retorica ma poi cala nel concreto quando i quattro uomini tirano l'arco. Si passa da un dialogo profondamente retorico a un'azione pratica. Quando quest'attiyità pratica è finita entra un uomo. Shakespeare sempre rompe un'azione per poi comunque continuare sullo stesso binario; questo è alla base del suo teatro. E ecco che entra un clown con due piccioni in una gabbia. Ho semplicemente liberato due piccioni dalla gabbia, e immediatamente è diventato palese ciò che simboleggiavano. Cioè i figli di Tito, precedentemente. 83

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