TEATRO re, a un quasi-dio, un giochèrellone e un burlone pronto a cambiare le carte in tavola per essere poi · egli stesso burlato. Dalla stessa parte potrebbe esserci Pulcinella. MaDeMaiononsembrad'accordo, e ricostruisce un percorso che non segue il decadimento: le sue indagini lo portano a definire una continua e multipla reincarnazione dello spirito di una filosofia che forse è preesistente all'uomo, e di unapoesia che continuamente l'accompagna. Prima cosa, allora: ·qual è questa poesia e questa filosofia? Quella della fame e dei bisogni, dell'esigenza di benessere che muove contro i soprusi e le vessazioni. Qui Bachtin sarebbe stato d'ac ordo nel trovare una nuova tappa di quello spirito carnevalesco dell'inversione e del ribaltamento, del gioco del rovescio che sta nel denudare ogni forma di autorità. Ma ecco che ancora l' autore, sornione e con un pulcinellesco sorriso, ci avverte che ormai la trappola è tesa: il punto di partenza, quello che era il carnevalesco di Bachtin, che è già uno stato di cultura, viene retrocesso a uno stato di natura che, proprio come se fosse uno spirito della filosofia, un senso di libertà o una vocazione religiosa, si trova a lottare contro la cultura per dar battaglia con il proprio comportamento a ogni relazione sociale prepotente; che in quanto tale nega se stessa, cioè la propria natura, una natura ottimisticamente positiva e giusta, aldilà dei vizi inveterati e delle sovrastrutture della cultura. Tutte le incarnazioni di Pulcinella definiscono momenti di una storia della maschera e del personaggio che è una storia di immaginazione creativa: ed è questa che ha caratterizzato la vita e lo sviluppo, la forza e le spinte non di Incisione di G. Fusaro su disegno di T. Duclère ( 1853). singoli individui, madi espressioni incarnate di una collettività che in tali simboli si riconosceva. Una collettività significa unione di uomini, umanità, che si esprime nella libertà e nella dignità del singolo e si incarna nell 'uomo che è per gli altri e non sopra gli altri. Collettività, umanità, uomo. Pulcinella come coscienza ma anche come mistero della vita, visto nella pienezza e nella verità dell'essere. Su questo, e in particolare su Pulcinella e Cristo, De Maio ricorda quel predicatore che inpiazza Castello aNapoli teneva in una m~o la Croce e nell'altra Pulcinella: un accostamento non azzardato, per la consapevolezza del fatto che "non si redime il mondo lasciandolo nel suo ordine", e del fatto che il rifiuto ("salutare") del mondo può essere uno "strumento per ridestare la coscienza oppressa, attivo". TITO ANDRONICO IN UNA GIUNGLA DI TIGRI INCONTROCON PETERSTEIN a cura di Maggie Rose Il Tito Andronico di Shakespeare, nell' allestimento di Peter Stein, è approdato aMilanodopo tappe aRoma e in altre città italiane.La sua tournée si concluderà con un lungo soggiorno parigino nel mese di maggio presso il ThéàJre de l' Europe. Questa tragedia, sqitta nel 1591 circa da uno Shakespeare trentenne, riscosse subito un notevole successo fra il pubblico dell'epoca; evidentemente l'estrema violenza senechiana di quest'opera ambientata nella Roma antica trovava corrispondenza nel gusto· per gli effetti sanguinosi e truculenti nutrito dagli Elisabettiani. Fu Peter Brook nel 1955 a risuscitare il Tito dopo lunghi secoli durante i quali era stato trascurato dai critici, che ne condannavano l'esagerata truculenza, la goffa struttura e la soverchia e compiaciuta retorica. In questi ultimi trent' anni,poi, sono seguiti allestimenti in tutta l'Europa, a testimoniare della grande attualità di questa tragedia shakespeariana. Ed è sicuramente la presentazione sconcertante di avvenimenti atroci ambienta~ ti in una grande metropoli, volutamente sottolineati da Stein nella sua interpretazione, che avvicina Tito Andronico alle problematiche dei nostri anni Novanta. Come si è trovato, Stein, a lavorare con una compagnia italiana? In Germania lavoro da anni con un ensemble. Da quando 0 lavoro alla Schaubuhne collaboro con una compagnia di attori che conosco morto bene e le decisioni che prendiamo derivano dalle idee che emergono dal gruppo. Quindi, inizialmente mi è stato molto difficile lavorare con questi attori italiani. La dinamica dd gruppo è stata molto diversa da quella a cui ero abituato, in quanto fra loro non tutti si conoscevano e io non conoscevo nessuno di loro. L'attuale messa in scena risente indubbiamente di questa mancanza di familiarità. 82 So che per la prima volta in vita sua ha accettato difare uno spettacolo che era destinato a girare in tournée ... Sì, anche questa decisione è stata traumatica all'inizio, in quanto rappresenta un fenomeno molto diverso dalle nostre abitudini in Germania. Le mie messe in scena alla Schaubuhne sono sempre rimaste a Berlino. Tuttavia, mi rendo conto che in Italia la situazione economica dei teatri è molto più precaria: qui bisogna fare più recite, dare due doppie recite settimanalmente, e come se non bàstasse girare il paese per far quadrare il bilancio. Basti ricordare che in Germania lo Stato contribuisce per 1'80% al budget di ogni compagnia, mentre lo Stato italiano finanzia solo fino al 50%. Perché ha deciso di mettere in scena proprio Tito Andronico? Solo l'anno scorso in una intervista ha dichiarato che a suo avviso era certarri.entefra·le opere meno belle di Shakespeare. Per me Shakespeare è sempre stato un problema. Allafine degli anni Settanta, con un gruppo di attori tedeschi, abbiamo studiato il teatro di Shakespeare nel tentativo di avvicinarci al mondo elisabettiano. In seguito, nel '77, ho messo in scena Come vi piace, ma non ero molto soddisfatto, perché non riuscivo a far stare l'attore in palcoscenico. Mi rendevo conto che ci doveva essere un modo di farlo agire in Stena senza scenografia, su un palcoscenico nudo, ma il metodo mi sfuggiva. Quando, poi, l'anno scorso, mi hanno invitato al Teatro Ateneo dell'Università di Roma per tenere un seminario teorico-pratico, mi è tornato quel desiderio di affrontare il problema ancora irris?lto della fisicità dell'attore shakespeariano, che deve comumcare non solo attraverso la parola ma anche attraverso il proprio corpo. Mi
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==