Linea d'ombra - anno VIII - n. 49 - maggio 1990

SAGGI/BONHOEFFIR Bonhoeffer, dopo alcuni tentativi letterari che furono pubblicati col titolo Frammenti da Tegel (Fragmente aus Tegel, trad. it. Queriniana, Brescia 198I), ha abbozzato, nelle lettere a Eberhard Bothge, le linee generali di una teologia e di una Chiesa posthitleriana. Gli interrogativi e le prime risposte che vi sviluppa sono affascinanti quanto incredibilmente radicali. Egli pensava a una teologia che non fosse mai più slegata dall'esistenza concreta, dall'agire umano. Alla religione tradizionale Bonhoeffer rimprovera l'astrazione e la fuga nell'interiorità. La religione in effetti si alimenta, in diverse forme, di una devozione tutta interiore e deriva i propri principi dalla metafisica tradizionale. Dio, in questo quadro, non è presente al centro dell'esistenza, ma viene recepito come forza compensatoria delle debolezze umane. Diventa una sorta di tappabuchi cui fa appello un individuo disorientato o bisognoso di conforto, che invoca una forza che lo soccorra. Ma a Bonhoeffer premeva anzitutto che la fede operasse dal centro dell'esistenza, che facesse appello alla forza dell'uomo. ,La religione tradizionale si interroga su come Dio, nella sua onnipoten- ' za, possa soccorrere l'uomo come individuo. Bonhoeffer invece si chiede come l'uomo venga chiamato da un Dio impotente nel mondo, cioè da un Dio che, nella crocefissione di Cristo, ci ha mostrato tutta la sua sofferenza per la sorte del mondo. È grazie alla propria forza, al proprio-essere-adulto che il credente partecipa alla sofferenza che Dio prova nel suo amore per l'uomo. Il riconoscere la sofferenza di Dio per le sorti del mondo; la partecipazione in prima persona a quel dolore mette la Chiesa in movimento, esimendola dall'occuparsi della propria' autoconservazione, ma trasformandola in una Chiesa per altri. Questo essere-per-gli-altri necessita ora di una saldezza che non è più l'autistica fo[za dell'Io, ma è una energia che si offre e si consuma per gli altri. E una caratteristica dell' "etica" di Bonhoeffer il fatto che, d_iversamente da quasi tutta la tradizione cristiana, egli ponga l'interrogativo di come Cristo rivendichi la forza, la maturità, la bontà degli uomini. Il 9 aprile 1945, nel campo di concentramento di Flossenburg a cento chilometri da Norimberga, venne impiccato su ordine di Hitler un gruppo di cospiratori. Bonhoeffer era tra quelli. Lo si accusava di attività illegali a favore degli ebrei e di cqspirazione. Ma non gli venne garantito un normale procedimento giudiziario. Una improvvisata corte marziale, che del resto si accanì con atti di terrore fisico sull'ammiraglio Canaris, finse ancora una par- \;enza·di prassi giuridica. Bonhoeffer si avviò al patibolo con coraggio e compostezza. Il medico del lager, che aveva osservato tutto, scrisse poi: "Nella mia quasi cinquantennale attività non ho pressoché mai visto morire un uomo con tanta fiducia nella volontà di Dio". Nell'analisi del cammino compiuto da Bonhoeffer nella Resistenza, la grande moltitudine degli aspetti da considerare ci ha purtroppo costretto ad affrontare solo per accenni la straordinaria intensità con cui in Bonhoeffer il pensiero teologico si compenetra alle scelte compiute nella prassi. Il mio contributo andrà quindi inteso come un incoraggiamento a misurarsi direttamente con i testi scritti da Bonhoeffer stesso. Testo presentato al Covegno organizzato da Linea d'ombra, La Nuova Corsia, il Goethe Institut di Milano "Dietrich Bonhoffer, il pensiero teologico è la resistenza al nazismo", tenuto a Milano il 10 e 11 novembre 1989. 78 2/90 Hans Jonas Etica della responsabilità L'appassionata sintesi della ricerca filosofica di uno dei 'grandi vecchi' del pensiero contemporaneo. La rivista della sinistra diretta da Giorgio Ruff'olo e Paolo Flores d'Arcais è in vendita nelle librerie e nelle principali edicole. Scritti di Scoppola, Sorge, Monticone, Abbruzzese, Bianchi, Cella, Manacorda, Mafai, Baj, Smuraglia, Palombarini, Sales, Vassalli, Semi, Bolajfi, Geremek, Scheer, Oevennann, Habennas, Kallscheue,; Schneider, Hein, Pflugbeil, Becker, Daniel, Rusconi, ]onas. L'ANDARE INCERTO LELLA RAVASI BELLOCCHIO Il sogno come messaggio dall'inconscio collettivo, un'incursione nella memoria storica della generazione del '68, dal sentimento della delusione, ai lutti degli anni di piombo, dall'analisi delle dinamiche di potere al senso del "femminile" oggi LA FILOSOFIA POLITICA DI PINOCCHIO VITTORIO FROSINI Una pagina inedita della storia del pensiero politico la tesi di un . Pinocchio e di un Collodi riformisti

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