SAGGI/BONHOEFFER "L'ora incalza, - il mondo è stipato di armi... la fanfara militare potrà già domani farsi sentire - cos'altro aspettiamo? Vogliamo renderci complici come mai siamo stati?" Vogliamo renderci complici come mai siamo stati?" Bonhoeffer, in caso di guerra scatenata da Hitler, era deciso a rifiutare il servizio militare. Un reato che, nel Terzo Reich, veniva punito · con la pena di morte. 4. Ma ancora più importante dell'opposizione svolta nel movimento ecumenico fu la resistenza contro le mire totalitarie del regime nella Germania stessa. Un primo passo fu la creazione, nel 1933, della Lega di emergenza dei pastori (Pfarremotbund). Ogni membro era tenuto a manifestare la propria protesta contro ogni violazione della confessione di Fede della Chiesa, a fornire il sostegno ai perseguitati e ricusare il "paragrafo sugli ariani" .come un eretico stravolgimento della dottrina cristiana. Bonhoeffer ebbe un ruolo centrale nella fondazione di questa Alleanza, presieduta da Martin Niemoller. Per la prima volta, il regime vedeva formarsi, anche a livello organizzativo, un gruppo di opposizione. Nel dicembre 1933, l'Alleanza raccoglieva oltre 7000 membri, un terzo di tutti i parroci evangelici. Ben presto vi si affiancarono i cosiddetti Sinodi ljberi fondatisi sotto l'aperta ostilità del partito e dello stato. Infine, nel maggio 1934, si riuscì a organizzare a Barmen il Sinodo di fondazione della Chiesa confessante. All'unanimità venne sottoscritta la Dichiarazione teologica di Barmen, un breve ma organico appello, o confessione, che forniva ali' opposizione ecclesiale le linee fondamentali di una prassi comune. Karl Barth fu il principale compilatore di questa magna charta della lotta della Chiesa contro-l'ingerenza dello Stato. Bonhoeffer non condusse affatto da solo la sua battaglia. Eppure, nella grande opposizione protestante, erano ben J?OChia intuire come l'impegno per la fede cristiana e per la libertà della Chiesa di annunciare il vangelo fosse al contempo una battaglia politica. Da ogni parte ci si voleva dimostrare leali e fedeli cittadini; molti plaudivano alla forza del nuovo Stato, in grado di ricostruire e rifondare la società. Tutti erano d'accordo soltanto nel respingere le ingerenze e gli attacchi alla Chiesa. Nella Chiesa confessante erano presenti anche iscritti al partito; e ci vollero degli anni prima che dovessero scegliere tra una appartenenza e l'altra. Il partito vedeva l'opposizione religiosa da tutt'altra prospettiva. Il movimento hitleriano estendeva le sue pretese totalitarie all'uomo nella sua interezza, esigendo obbedienza assoluta. Chi dava segno di opposizione era considerato un nemico. Nei rapporti dei Servizi di sicurezza delle SS e della Gestapo, le Chiese çhe si battevano per l'autonomia nell'annunciare il messaggio cristiano venivano considerate, fin dall'inizio, come nemici politici, che si opponevano ali' ideologia nazionalsocialista. Un resoconto dei Servizi di sicurezza del maggio/giugno 1934 menziona questi punti controversi: 1) la lotta della Chiesa coritro l'idea di razza; 2) il suo disprezzo (la diffamazione) della storia germanico-tedesca; 3) l'appoggio fornito agli ebrei; 4) l'opposizione alla legge per la purezza ereditaria (cioè per la sterilizzazione) del 1933; 5) la riduzione dell'idea di Reich inteso a comunità statale cristiana dell'Occidente; 6) la lotta contro lo Stato "totale" (Rapporti dei servizi di sicurezza e della Gestapo sulle chiese e i fedeli in Germania dal 1934 al 1944, a cura di Heinz Boberach, Mainz, 1971). In effetti, tutti questi elementi si ritrovano anche negli scritti di Bonhoeffer. • Una cosa soltanto non avevano capito i nazisti: come in entrambe le Chiese, cattolica e protestante, la maggior parte dei fedeli erano sinceri patrioti, i più addirittura nazionalisti, disposti a tutto pur di mostrarsi fedeli allo Stato, addirittura sottomessi. I nazisti, accecati dalla loro ideologia, vedevano nemici totali dappertutto, anche là dove si agitavano contraddizioni parziali. L'opposizione intransigente come quella di Bonhoeffer toccava soltanto una ristretta minoranza che, fin da principio, aveva intuito il significato politico della lotta contro le ingerenze dello Stato. Bonhoeffer era radicale nel considerare irreversibile la natura illegale del regime. Una convinzione che ricevette poi conferma empirica dalle informazioni riservate che il cognato, Hans von Dohnanyi, gli fornì dal Ministero della giustizia del Reich. Grazie alla rete territoriale de li 'apparato giudiziario giungevano al ministero parecchie informazioni sui crimini compiuti dai capi nazisti. Venivano registrati i loro interventi illegali,. spesso terroristici, per strappare ai tribunali sentenze di comodo. Dohnanyi tenne dal 1934 al 1938 un "Diario di servizio" che praticamente èra una cronaca dei delitti nazisti. Il capo èlella congiura militare contro Hitler; il generale Beck, intendeva attingere da quella cronaca il materiale d'accusa che, dopo il rovesciamento, sarebbe servito al nuovo governo per condannare il regime hitleriano di fronte al popolo tedesco. Bonhoeffer, tramite il cognato Dohnanyi, era a conoscenza di molte informazioni politiche segrete. In questo senso era probabilmente il teologo tedesco meglio informato del Reich. Il regime hitleriano riuscì del resto a consolidàrsi anno dopo anno, estendendo il suo controllo all'intera società. Anche la maggior parte degli Stati europei cedeva arrendevolmente alle minacce e alle misure repressive di Hitler. Così si fece sempre più precaria la situazione per l'opposizione tedesca, anche per quella religiosa. 5. Nella primavera del 1935, Bonhoeffer venne richiamato in patria da Londra. Doveva, come direttore, organizzare il Seminario per predicatori della Chiesa confessante, a Finkerwalde presso Stettino. Il suo compito consisteva ora nel preparare i giovani teologi, conclusi gli studi universitari, al loro ministero di pastori. I candidati che arrivavano a Finkerwalde erano "illegali". Nella Chiesa prussiana, la stragrande maggioranza dei giovani teologi, 2000 nel complesso, si era pronunciata contro la Chiesa ufficiale succube dello Stato, ·schierandosi con la Chiesa confessante divenuta oggetto di persecuzioni. Essere teologi "illegali" significava al tempo scegliere un'esistenza priva di sostentamento garantito. Nel 1935, lo Stato nazista nominò un ministro per gli affari religiosi del Reich. Operando con misure ammin~strative si cercò di raggiungere il pieno controllo della Chiesa. E ancora una volta si dispiegava la doppia strategia del regime nazista. Alla Chiesa si prometteva il sostegno necessario alla sua esistenza. Con questa mossa lo Stato riuscì a conquistarsi personalità rappresentative del mondo ecclesiastico, disponibili poi ad accettare i suggerimenti e le disposizioni del Ministro per gli affari religiosi. E ottenne anche una spaccatura nella Chiesa confessante. Uomini come Niemoller e Bonhoeffer insistevano sulla necessità che la Chiesa confessante mantenesse la propria autonomia dallo Stato, adempiendo ai propri compiti con un ordinamento adeguato ali 'emergenza. Ora però, contro tutti coloro che non si subordinavano agli organi istituiti dal ministero per gli affari religiosi, l'amministrazione statale e la Gestapo scatenarono con estrema durezza il loro apparato repressivo. Le finanze ecclesia75
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