Linea d'ombra - anno VIII - n. 49 - maggio 1990

INCONTRÌ/MANEA La corruzione e l'opportunismo sono state leforze che per venticinque anni hanno mantenuto in piedi dall'interno un regime che ha affamato il suo popolo senza pudore. dittatura uno stato che all'origine non lo era: all'inizio in Germania c'era un parlamento e questo fa una differenza. Dunque Hitler parte con un 'ideologia chiara. È un'ideologia crudele, folle. L 'ideologia comunista è un 'ideologia umana, non ce lo possiamo dimenticare. Per me è penoso, qui negli Stati Uniti, trovarmi di fronte a studenti universitari che.della storia europea non sanno veramente nulla e che del comunismo conoscono solo i luoghi comuni prodotti sia da destra che da sinistra in questi ultimi decenni. Come fai a informar li e soprattutto a educarli a pensare in libertà? Gli ho dato da leggere molti libri e poi li ho discussi con loro. Naturalmente i libri a disposizione in lingua inglese appartengono solo alla linea dei cosiddetti dissidenti, quegli autori dell'est europeo che l'occidente si è precipitato ,a accogliere, utilizzare, commercializzare, da Koestler a Kundera. Mi sarebbe piaciuto molto di più farli lavorare su testi scritti e pubblicati nei paesi d'origine. Non necessariamente libri ufficiali o di regime, ma certamente libri che se la sono dovuta vedere con la censura, la paura, il conformismo, ma anche.con quel nocciolo duro che è la resistenza individuale di un autore. Scrivere da uomini liberi quando si è al sicuro non è come scrivere da uomini liberi quando si è in pericolo. Per esempio uno dei problemi più seri della letteratura rumena conternporanea è che, per continuare a dire al di là della repressione politica, si è di necessità fatta sempre più criptica. Si è ipercodificata. C'è da chiedersi se qualcuno che non sia interno alla nostra cultura di questi anni possa decifrarla. Questo è un problema reale. Dunque questi giovani americani mi chiedono che cosa sia l'ideologia comunista, se sia simile a quella cristiana. E io rispondo che, sì, il comunismo è una straordinaria utopia d'amore e fedeltà, ma anche, ovviamente, una strategia rivoluzionaria molto crudele. Gli americani in genere stentano ad accettare l'idea della lotta tra le classi o, tout court, stentano ad avere quell'idealismo che gli permetta di immaginarne lafine. Già, è difficile far capire che il comunismo è un'ideologia idealistica e umanitaria. Ma ci sono altre differenze che è importante nominare: il comunismo va al potere in Unione Sovietica attraverso una rivoluzione, non attraverso libere elezioni. E nei paesi dell'est europeo il comunismo viene imposto con la forza da un esercito straniero. Nella vita di tutti i giorni le differenze poi sono molte: per esempio in Romania, anche nei periodi più oscuri, c'era sempre modo di trovare una scappatoia. Talora la dittatura comunista accettava quelle che erano menzogne evidenti. Con il nazismo invece non c'era modo di sfuggire. Se eri ebreo, potevi prostrarti fino a terra, giurare la tua fedeltà e il tuo amore per lo stato, di essere disposto a dare la vita e a servire il Fiihrer, ma questo non ti rendeva meno ebreo. Su quel punto l'ideologia era chiarissima, .non prevedeva derogtie. La demagogia rumena era più approssimativa, più clientelare. Che forma poteva prendere per uno scrittore come te, negli ultimi anni, il pericolo? Poteva essere molto concreto. Però in un modo caratteristico, come ci si poteva aspettare da una dittatura che stava a metà tra l'orientale e il sud americano. Per esempio poteva capitare di avere un incidente per strada. Quando sono arrivato in questa università, naturalmente, mi è stato chiesto che cosa mi sarebbe successo se fossi tornato in Romania. Mi avrebbero ucciso? Arrestato? Perché non volevo tornare? Ho risposto che non ~pevo cosa rispondere. Che non pensavo che mi avrebbero arrestato. Forse mi avrebbero ucciso. Forse sarei stato investito da una macchina. Forse non mi avrebbero ucciso. Forse non avrebbero fatto proprio niente. Forse sarei stato io a farmi fuori. Non so, non c'è risposta. Ma l'infelicità era così totale. Mancavano le cose più elementari, incluso il cibo. E c'era polizia dappertutto. Una specie di incubo, perché anche se non si era fatto niente di sbagliato, le condizioni in cui si viveva erano intollerabi_li.Credo che negli ultimi quattro o cinque anni la percentuale dei suicidi tra gli artisti e gli scrittori rumeni sia stata la più alta della nostra storia. E molti miei amici sono morti in strane condizioni. Non saprò mai se c'era qualcosa di sbagliato o no, ma il sospetto mi rimane. Come spieghi che in tutti questi anni il regime di Ceausescu abbia potuto crescere e ramificarsi? Una totale disinformazione e complicità da parte delle nazioni straniere? Diciamo che il nostro leader era riuscito a confondere tutte le altre nazioni. Ma non è stata solo la confusione. Diciamo che si è trattato di.un vero e proprio patto, di un affare. Non riusciremo, almeno per un bel po_'di anni, a sapere esattamente che cosa ci fosse dietro, ma è certo che ci sono dei retroscena che non conosciamo. Tutti gli stati occidentali hanno sostenuto Ceause- - scu e, di sicuro, non dovevano avere un grande interesse nei confronti della Romania. Ogni nazione giudica le altre a partire dai propri interessi. Quindi il rapporto con la Romania non andava neppure a sfiorare le condizioni di vita nel nostro paese, bastava che gli altri stati ne ricavassero qualcosa. E questo qualcosa esisteva. Valeva la pena fare affari con .Ceausescu. C'era da ricavarne un profitto. È stata una strumentalizzazione reciproca. Ceausescu usava e veniva usato: era un ponte tra Stati Uniti e Cina, era una specie di riserva di caccia per i leader della destra tedesca. Ma ali' interno del paese e' è mai stato un consenso di popolo? Ci sono.mai state delle politiche sociali che spieghino la durata di un regime che adesso ci dicono avere sempre e soltanto taglieggiato e oppresso la gente? Non le chiamerei politiche sociali, ma sicuramente c'erà qualcosa che ne faceva le veci. La corruzione e l'opportunismo sono state le due forze che per venticinque anni hanno mantenuto in piedi dall'interno un regime che ha affamato il suo popolo senza pudore. E comunque, anche in quest'arco di tempo, bisogna pistinguerealmeno tre periodi. Il primo periodo risale ali' apertura immediatamente successiva al periodo stalinista. Ceausescu apre il paese ali' occidente. È un periodo di grandi speranze. La Romania si svincola, senza rappresaglie, dal blocco sovjetico, schierandosi al fianco di Israele fin dal '68, quando tutti gli altri · paesi socialisti avevano rotto le relazioni diplomatiche. Ceausescu, in questi anni, dimostra una grande volontà di cambiamento: diventa, o almeno mostra di diventare, antisovietico e antirusso. 47

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