Linea d'ombra - anno VIII - n. 49 - maggio 1990

senso di sradicamento.Adessodopocinque anni, di cui quasi tre ~ negliStatiUniti,possodiredi nonessereda nessuna parte. Stavo leggendonei giorni scorsi una lettera di Cioran che a un certo punto dice: "Oggi, dopo cinquant'anni, ho di nuovo una renanatale, manoncredoche la sceglierò,perché intantomi sono abituato anonessere in nessun posto._Eforse è megliocosì". Io nonsono sicuroche sia meglio così. E troppo duro. Perché non sapere dove si è, vuol dire anche non sapere chi si è. Hai continuatoa scrivere in questi ultimianni, dopo l'espa- . 'I trW, ' No,nonne sonostato capace. E cominciatadal momentoin cuibowtiato la Romania.Ho scrittodellepiccolecose,deibrevi saggi sullaRomania, un paio di racconti.Ma non ho né il tempo néil potere di cominciaredavveroun'altra volta.Mi piacerebbe, e bo moltosu cui scrivere.Ma lll.i sento depresso e molto solo. Chissà, forse mi ci vorranno degli anni. La partenza è stata uno shock e cosiquelloche è successonei mesi scorsi in Romaniae Iamortedimia m dre,che l_)ermerappresentaval'ultimo contatto profondo c nlamia terra.E certocomunqueche nel momentoin cuimisentiròpronto per iniziareunnuovoromanzo, la guarigione sarà avvenuta. Ma non so prevedere se e quando capiterà. L'unica cosa che posso fare oggi è conservare la volontà di scmere e il sognodi esserneprimao poidi nuovocapace.Il vero ~permeèscrivere o non scrivere.Se non saròcapacedi ~. morirò moltopresto. È sicuro. Ji# mai presoin considerazionelapossibilità di tornarein Ro,lllllia? La situazioneinfondo promette un cambiamentoin po,i!IND. . ~ tornare;in particolare dopo gli ultimi avvenimenti ~~-Maquello che ho scoperto,proprio dopo i fatti di /'!»tgma/G. Neri. INCONTRI/MANIA dicembree la riaperturadi un climachepermetterebbe il ritorno, è che adessomi trovo in un'altra strana situazione. In un'altra confusione.E non sono sicuro di voler tornare. Non perchénon mi sia consentitoo perché è pericoloso,ancora non lo è, forseIo sarà più avanti. Forse potrei cercare di ritrovare il mio posto in Romania,ma è come se me ne mancasserole forze, la chiarezza per farlo. La mia domandanon era infatti rivolta agli aspetti legali e politici di untuoeventualeritorno,maallapossibilitàdi ritrovare quellochesi è lasciato,unavoltachesi è passati attraversoil cambiamentopersonale che l'esilio inevitabilmentecomporta. Sonocambiato.Sonocambiatoeppurevorrei tornareindietro. Perché in un certosenso è come se non fossimai partito.Per uno scrittore la vera terradi appartenenza è la lingua. Dunqueiovivo dentro la mia lingua. Quindi in un certo senso sono ancora là, eppure non ci sonopiù fisicamentee sento il bisognodi esserci. Ma sono cambiato.Sono moito diversoda prima. Scii,lamia storia è andatanelladirezionecontrariaalla tua. Ho cominciatoascrivereproprioquandoho lasciatoilmiopaese per gli Stati Uniti. La scrittura è stataunaforma di contattocon un presente a cui non partecipavoda vicino; la lontananzadal proprio territorio impone la necessità di scoprire una nuova geografiaa cui appartenere, e la scritturapuò essereproprio questanuovageografia,di cui tusolo stabilisciilperimetro.Per me non è altrettanto semplice essere motivata alla scrittura quandoritornoin Italia. , · Penso che succederebbe la stessa cosa anche a me. Ma ti dicevoprimache~ nonriuscissia scriveremorirei,dunquedevo scriveresevogliocontinuarea sopravvivere.E non è semplice.In questi cinquantaannimi sono successealcunecose chemihanno definitivamentestancatodella vita. Ma è certo che per resi~tere, 45 •

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