dal padre, con il fratello foan, sua moglie Anna e il loro bambino Daniel, che porta il nome dell'altro fratello di Aloma, morto suicida alcuni anni prima. I personaggi tra cui si muove la protagonista manifestano, malgrado le condizioni economiche piuttosto umili, una mentalità presuntuosamente borghese. Due elementi in particolare li caratterizzano fin dl!,lleprimissime pagine: innanzitutto il terrore della povertà contro cui lottano quotidianamente e il disprezzo quasi disumano che riservano a chi questa fotta l'ha persa; in secondo luogo, l'ideologia maschilista che destina la donna a restare in casa, in una situazione di dipendenza dall'uomo, del quale sconsolatamente invidia la libertà d'azione. All'inizio del romanzo Aloma è passivamente partecipe di questa mentalità: abulica, piuttosto bruttina, grande sognatrice a occhi aperti, segretamente appassionata di romanzi d'amore, ha già la rassegnazione sottomessa delle donne della sua classe, di cui la cognata è esemplare paradigmatico. Quando arriva dall'America il fratello di Anna, Robert, Aloma asseconda con la passività che la caratterizza le ammiccanti previsioni di familiari e conoscenti e si innamora di lui, che sembra corrisponderla. È l'inizio della grande avventura, funestata nel momento culminante da un segno premonitore: la morte del piccolo Daniel. Circa un anno dopo il suo arrivo, difatti, Robert torna in America dalla sua donna, senza sapere che lascia Aloma incinta. Il fra- , tello Joan ha intanto contratto dei debiti per pagarsi un'amante ed è perciò necessario vendere la casa paterna. E la tanto temuta povertà. Nell'ultimo capitolo del libro, Aloma fugge dalla nuova casa, ritorna sui luoghi simbolici della sua infanzia (il giardino della casa paterna, la stanza dove si è suicidato il fratello Daniel) e in una sorta di cerimonia di addio chiude tutte le porte e le finestre prima di allontanarsi, sola per sempre, nella notte. Nel passaggio dall'adolescenza alla maturità che si compie attraverso l'esperienza amorosa, quindi, Aloma va incontro a un fallimento esistenziale completo e senza speranza di riscatto. Abbandonata dall'amante, respinta dalla famiglia (ormai decaduta) e dalla società, in quanto ragazza madre, le si prospetta un futuro di solitudine assoluta. Non che Aloma non abbia raggiunto la "maturità", anzi: essa ora rifiuta il ruolo tradizionale della donna, disprezzando la cognata Anna, il suo addio alle illusioni della giovinezza è "coraggioso", pienamente consapevole, nasce dalla presa dì coscienza della realtà; le ultimissime righe del romanzo ce la mostrano nel momento della massima consapevolezza della propria solitudine, che coincide con la scelta di assumere la propria responsabilità di futura madre. Malgrado questo processo di maturazione interiore, però, Aloma non sfugge al suo destino di solitudine assoluta e la Rodoreda non le risparmia una parte di responsabilità nel suo fallimento. La vicenda è infatti scandita CONFRONTI dai suoi silenzi: la ragazza non comunica i suoi pensieri, non stabilisce un dialogo neppure con le persone a lei più vicine, in particolare con Robert; ed è proprio Aloma quella che si rifiuta di parlare. Ma ali' origine dei silenzi di Aloma viene indicata ancora la causa sociale. Nella scena che rappresenta la svolta fondamentale nel rapporto fra i due amanti, Aloma prende oscuramente coscienza delle ragioni del suo tacere: "Vattene!· Vai via! gli disse a ·bassa voce. Robert l'abbracciò così forte che le fece male. Sentì nausea. Ogni volta si sentiva più prigioniera, più dominata. Mezza pazza dalla disperazione, gli morsicò le labbra. Robert saltò giù dal letto, accese il lume e verde di rabbia le disse: Bestia!" Troppo tardi Aloma si rende conto che il suo gesto di difesa, veramente animalesco, non fa che confermare emblematicamente la sua condizione di prigioniera e dominata: "Invece di fargli del male dovevo dirgli quello che pensavo ...". Il silenzio di Aloma insomma, per quanto l'autrice sottolinei la sua inettitudine, è dovuto innanzitutto alla sua condizione di donna in un contesto in cui da una parte, come Spogna anni Cinquanta (foto di Giancarlo Scalfali). abbiamo visto, alla donna non viene riconosciuto un ruolo attivo, e dall'altra i personaggi maschili sono tutti nell'impossibilità di assumere il ruolo di interlocutori, o perché sòno bambini (come Daniel) o perché lo sono rimasti psicologicamente, a dispetto dell 'anagrafe (come Joan e Robert). Il destino fallimentare di Aloma non può quindi essere stornato da un atto di volontà individuale, da un gesto di coraggio come quello che la ragazza compie nel finale. I silenzi futuri sono determinati da quelli passati; il nuovo ruolo di madre che Aloma ha consapevolmente scelto non rappresenta una forma di salvezza; Aloma non potrà rompere, nemmeno col figlio, la sua corazza di solitudine: "Avrebbe camminato con il figlio per mano lungo le vie scure e sconosciute. Lui le avrebbe parlato, le avrebbe posto delle domande e lei non avrebbe saputo cosa dirgli." Il tema dell'amore e dei condizionamenti sociali a cui è sottoposto è centrale anche in Giardino sul mare. La vicenda, raccontata dal giardiniere di una villa signorile, si svolge nell'arco di sei anni, coprendone in realtà molti di più, ma limitandosi a riferire i fatti avvenuti durante le vacarize estive dei padrom. 33
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