CONFRONTI tato di prospettiva, fargli intuire che quella non è la verità, o meglio non l'unica. Tecnicamente egli ottiene questo effetto con vari artifici: ad esempio, ne La chiave, con l'uso alternato dei diari del personaggio maschile e di quello femminile che dj volta in volta propongono una versione dei fatti non coincidente; oppure, attribuendo al narratore la funzione di testimone casuale, di solo estensore di dati di seconda o terza mano (/ canneti, La croce buddhista, 1928). Altre volte usufruisce di fittizi documenti storici o ricorre alla mediazione di ricordi frammentari, ali' imprecisione della memoria. In diversi romanzi è foridamentale allo svolgimento della trama la presenza del "narratore inattendibile", doè di una voce narrante che non agisce secondo le norme postulate dalla storia, rivelando man mano la inaffidabilità delle proprie asserzioni. Il sospetto della non veridicità fa nascere una sorta di complice legame tra autore e lettore. Infatti l' inattendibilità è uno dei mezzi con cui si esplica l'ironia dello.scrittore ed è uno degli atteggiamenti più caratteristici di Tanizaki che gli consente di osservare· con distacco l'oggetto della propria narrazione. Ovviamente l'uso di questa istanza narrativa è giustificato quando il narratore è in prima persona coinvolto negli eventi, cioè quando è suo interesse manipolare la verità dei fatti. L'abilità di Tanizaki è tutta nel far coincidere il narratore con il protagonista senza ricadere negli schemi del "romanzo in prima persona", ma rafforzando anzi la mediazione con la sua arte-finzione e conferendo ad essa un'esistenza autonoma. Ma non è solo a questo livello, diciamo così, tecnico che Tanizaki opera su una molteplicità di significati. L'ambiguità è insita nelle possibilità espressive della stessa lingua giapponese ed egli .vi fa ricorso con una certa frequenza. Alcuni titoli di romanzi, ad esempio, sono allusivi grazie alla scelta di ideogrammi che, o per uguaglianza o pèr omofonia, rimandano ad altri termini (yuki di Sasame yuki significa neve ma è anche il primo degli ideogrammi che compongono il nome della protagonista, Yukiko). Oppure l'allusione può essere di tipo letterario (il titolo del racconto Il ponte dei sogni, del 1959, è un esplicito richiamo a quellodell' omonimocapitolodellaStoria di Genji). L'ambiguità può d4nque avere dei richiami poetici oppure può essere insita nelle improvvise svolte del!' intreccio, spesso simile a quello di un romanzo giallo. · · "L'arte per l'arte" è consumata definizione che però ben si adatta anche all'estetica di Tanizaki. Perché alla sua idea di arte e al suo far rivivere i canoni dell'antica bellezza egli finalizza tutto, finanche la propria vita privata. Se non è la normalità dell'esistenza quotidiana a proporsi come l'oggetto della narrazione, al contrario è nella vita che egli a volte traspone il suo mondo della finzione. Ne è un esempio il suo rapporto con · Matsuko, la terza moglie, che sembra ricalcare nell' idealizzazione e nella sottomissione le relazioni dei suoi protagonisti: " ... Più siete capricciosa - le scrive in una lettera in tono molto formale - più mi fate sentire la vostra origine, più ancora mi sembrate nobile. Anche se fossi ucciso da voi, o mia padrona, sarei molto felice; più che amore sento per voi un 'adorazione devota e quasi religiosa che non avevo mai provato fino ad ora". Uno scopo prettamente artistiéo ha, per Tanizaki, anche la scelta di ambientazioni storiche che vengono utilizzate no_nper dare una fedele ricostruzione del passato ma come cornici entro le quali trattare tematiche moderne. Il ricorso alla storia ha poi anche un'altra giustificazione: egli scrive romanzi di questo genere soprattutto intorno agli anni Trenta per non incorrere nei divieti della censura che spesso si accanì contro le sue opere. Nei suoi rigori incorse infatti anche Neve sottile, non certo perché giudicata amorale ma piuttosto perché trattava temi avulsi dalla realtà politica del momento e quindi non in linea con il regime 26 militarista. Così negìi anni della guerra Taniz;alci,accusato dopo la pubblicazione delle prime puntate del romanzo di "totale indifferenza per lo sforzo dell'impresa bellica", scelse la via della non collaborazione e del silenzio. Continuò in segreto la stesura della sua opera che fu poi pubblicata al termine del conflitto mondiale. Nelle pagine di Neve sottile, ambientato nel decennio precedente, la situazione politica e il pericolo di una guerra imminente entrano solo per brevissimi accenni e sempre in relazione alle vicende personali dei personaggi come se, in ogni caso, il problema fosse lontano dalla loro quotidianità. Tanizaki si proponeva di scrivere un romanzo di costume su una realtà quasi contemporanea e infatti lo scorcio di vita che tratteggia è quello di una famiglia borghese in declino, ancorata al proprio passato e legata ai formalismi di una società tradizionale. Le personalità delle quattro sorelle protagoniste rispecchiano i contrasti tra la tradizione e la modernità. Ma è la tradizione ad avere la preminenza: meglio il vecchio mondo di Osaka con i suoi valori di sempre di quello estraneo di Tokyo dove le esigenze della vita moderna scalzano le consuetudini più radicate. L'esistenza di queste donne assume significato nel loro "essere nel tempo", nella ciclicità con cui gli eventi e le stagioni si ripetono e nella corrispondenza di questi con i ritmi fisiologici del corpo femminile. Questa concezione del tempo è uno degli elementi che hanno fatto spesso accomunare Neve sottile al grande capolavoro della letteratura giapponese, la Storia di Genji. L'opera di Tanizaki è stata spesso considerata, infatti, come l'equivalente nel XX secolo del romanzo di epoca Heian. Entram-
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