■ 1111,1111-1: ■ w proposito è di banalizzare la trasparenza, non di farne un elemento di spettacolarizzazione, al contrario. Quando dico: installate delle telecamere dappertutto nella città, ciò equivale a rendere la telecamera banale quanto l'illuminazione urbana. L'aspetto di utilizzazione direi osceno della telecamera è un altr,paspetto, non è proprio della diretta, ma questa dimensione mi sembra una dimensione mostruosa e in un certo modo senza avvenire: davanti alla generalizzazione dell'illuminazione pubblica elettronica questo genere di pratica non avr.àpiù importanza delle foto pornografiche che venivano distribuite ieri per strada, a Pigalle o altrove. · Che cosa è oggi una foto pornografica? Non è più niente rispetto alla televisionepornografica, rispetto allavideocassetta. Apartire dalmomento in cui vivremo in tempo reale degli scambi molto ricchi e molto complessi, questi aspetti di pornografia o dì oscenità saranno relegati nel margine degli eccessi atroci se non addirittura dei crimirù contro l 'umanità. Voglio fare un esempio: ho visto recentemente un film di Michael Kleer, un videasta tedesco; il suo film s'intitolava Il Rais, ed è un montaggio di ottanta minuti di videosorveglianza nella città, negli aereoporti, nei supermercati, nelle banche, e in mezzo a questo vi è uno spettacolo pornografico: per 60 minuti si vedono delle macchine che passano, insomma, si vede della videosorveglianza, non c'è assolutac mente niente, non succede niente, poi di colpo si vede una ragazza, che sta facendosi delle cose, e non è rùente, passa via come il resto, non eccita nessuno, non è che un'illuminazione di più. Quel pezzettino mostrava fino ache punto la pornografia elettronica abbia dei limiti, il che vuol dire che don:i,arùessa non sarà rùente di più della foto pom<,grafica. Dan Rader, uno degli anchormenpiù conosciuti, è staJoaccusato di aver trasmesso una falsa battaglia in Afghanistan. C'è sempre più un sorpasso tra realtà e finzione, perché? Allora, è evidente che se la battaglia è falsa siamo di fronte a del cinema, siamo davanti all'equivalente dei film di fohn Ford, ecc. Certo, se si ritorna alla nozione di finzione e realtà attraverso il tempo reale, è vero che non si sa più molto bene che cosa è realtà e che cosa è finzione. Mi spiego: che cos'era ieri la realtà? Era quest'oggetto, è davanti a me, testimonio che è là, Io sento tra le mie mani, posso azionarlo: testimonio che quest'oggetto è reale. Ora, oggi, con le tecnologie della telemetria e della teleazione, quest'oggetto io posso prenderlo, metterlo nel deserto dell'Arizona, a 6000 chilometri di distanza, con dei satelliti e dei sensori, dei rilevatori, e con del materiale utilizzabile oggi - utilizzato dai militari ~ quest'oggetto posso vederlo in diretta, a 6000 chilometri, toccarlo in diretta, con delle marù manipolatrici, con il guanto dei dati, "data gloves ", azionarlo a 6000 chilometri di distanza, i1che vuol dire che la realtà è contempòraneamentequi, nel mio campo di percezione diretta, di cui posso testimoniare in verità, compreso in un processo, ma allo stesso tempo altrove, a migliaia di chilometri. Quindi c'è uno sdoppiamento della realtà, attraverso questa ottica elettronica: non solo televisione, ma anche teleazione. Io posso azionare questo oggetto a distanza, il che fa sì che la realtà non è più quella che era, un po' come all'epoca di Galileo, quando il dibattito con la Chiesa era un dibattito di fondo, indipendentemente da "la Terra gira o no", c'era quest'idea che il cannocchiale aveva fatto vedere delle cose che non si vedevano fino a quel momento, e vorrei dire che quello che era vero della tele-visione del cannocchiale di Galileo è vero oggi della tele-azione di queste tecnologie elettroniche, che fanno sì che la realtà non è più esattamente nelle cose, ma nella loro emissione, nella loro trasmissione. C'è dunque una grossa domanda su che cosa resti della finzione quan90 la realtà si sdoppia. Si parla mollo delfa possibilità di costruire il proprio palinsesto, la propria griglia con il telecomando. Io credo che il telecomando sia la forma popolare della teleazione. Per il momento si tele-agisce su un programma, si smonta un programma ... Era Fellini, credo, che diceva: quello che mi da più fastidio non è la pubblicità, è il telecomando, perché non posso fare niente contro il telecomando, mi possono fare a pezzi il film senza che io possa farci niente, mentre con la pubblicità posso giocare. Effettivamente, il telecomando è il segno precorritore di quale sarà domani la teleazione, cioè la possibilità d'agire a distapza, come lo fanno oggi, attraverso le manipolazioni aeree e altro, gli ingegneri, i militari, ecc. Credo che il telecomando sia l 'inizìo di quella che si potrà chiamare la tele-presenza: il fatto di essere qui e altrove, in tempo reale, grazie alle prodezze della telemetria. Questo testo è parte dell'intervista a Virilio mandata in onda da Canale 5 il 13 febbraio 1990 nel corso della trasmissione "Videoschock. Fatti e rrùsfatti della Tv". 94 Federico Ceratti Editore Periodici per una cultura globale Per sapere cosa lèggere acquistare, programmare Libri novità le novità in libreria ogni mese 9.000 segnalazioni all'anno informazioni e interventi sull'editoria italiana NEL NUMERO DI MAGGIO LE MAPPE DEL SALONE DEL LIBRO DI TORINO · per ordini e richieste: Federico Ceratti Editore, tel. 02-9560530 Casella postale 1, 20060 Vignate (Milano) ia 12nufll•rl L'abb<>nafll•~topepr n\l lACflttl 000 \Ire• er " 1l costa 51. •Qt4blent•• alta a alla i.ego per 1 l WWF c:ostatl01o n011trao a s2:ooo \ire. lndlflssatl a: Gll abb<>nafll•ntl,rann~cl culturali Edltr\ce per 37 00198 Vla s«svola, . tal• t corrente pos Rot4a sul con onutllero 60249000 NOIDONNE. Mrile 1990 . Grandangolo: f todigruppoconanziano. Congresso Pci, compagnedagliocchiasciutti. Apranzocongli ecologisti«cattivi». ErotismoinTv: vial'ultimotanga. Est/Ovest: dietro ilmuroce ri'è unaitro ABBONATEVI! 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