84 CINEMA Nessuno stimolo per un regista? Stimoli ne arrivano sempre, e infatti il mio prossimo progetto, che spero di girare in Francia nel 1990, è un adattamento di Volpone, un testo che avevo già portato sui palcoscenici off Broadway col titolo Sly Fox. Sarà un soggetto che mi permetterà di parlare dell'avidità che si è impadronita di noi. Pensa che la televisione abbia una qualche responsabilità nella situazione che si è venuta d creare nella società? Penso di sì, anche se continuo a pensare che la televisione non sia molto di più di uno specchio, uno specchio del nostro livello mentale: in tivù passa quello che la gente vuole vedere. Non penso che sia possibile fare qualcosa di originale con la televisione; novità possono venire dal cinema, dal teatro, dal cabaret, ma non dalla televisione: negli ultimi vent'anni non mi sembra di aver mai visto niente di veramente nuovo venire da lì. È per questo che il vostro ultimo film è interpretato da due attori di cabaret? Se vuoi trovare attori nuovi è meglio guardare suipalcoscenici che negli uffici degli agenti cinematografici... Penn & TellerGet Killed è unfilm che ha avuto una vita molto diffiçile negli Stati Uniti: che tipo di film è? E un film che cerca di distruggere certe regole per aprire la strada al nuovo. E nel suo piccolo lo fa mettendo in crisi un certo tipo di luoghi comuni. Per spiegarmi meglio, le racconto una scena: Penne Teller, che nel film come nella vita fanno gli attori di cabaret, nella mia storia lavorano ad Atlantic City, uno dei centri nazionali del gioco d'azzardo. E un giorno i due decidono di entrare in quei grandi magazzini dell'azzardo che sono i casinò americani. Teller è un attore che non parla ... Come Harpo Marx? A dir la verità non g1ipiace essere paragonato a Harpo Marx. Comunque, non parla e in questa scena si avvicina a un giocatore davanti a una di quelle macchine mangiasoldi dove introduci un quarto di dollaro e poi tirando una leva speri che escano le combinazioni vincenti. Teller ha una scatola piena di dollari e riesce a metterli nella macchina del giocatore, che si guarda intorno ma non capisce da dove vengano i soldi. Continua a giocare, ma è sempre più sbalordito. A questo punto interviene Penn, che si era messo lì di fianco e gli dice: "Lo sopporterete ancora a lungo tutto questo?". E il giocatore: "Non posso certo picchiarlo, mi sta solo dando dei soldi". Penn: "Voi non dovete tollerare più tutto ciò" e riesce così a cambiare completamente i termini di riferimento e la situazione diventa veramente divertente; naturalmente da lì si innesca una gran discussione e poi una specie di lotta, e tutto perché Teller ha dato a un giocatore del denaro. E Penn si mette a gridare: "Sta scoppiando la rivoluzione nel più improbabile dei posti, il casinò di Atlantic City: we shall overcome, we shall overcome!". L'effetto è veramente divertente e innesta una specie di controcanto sociale, uno scherzo sui nostri tempi che Penn e Teller ripropongono lungo tutto il film, quasi fino alla fine quando la storia si tinge improvvisamente di nero, perché il finale è decisamente tragico: Penn e Teller lungo tutto il film sono come obbligati a essere stravaganti, eccentrici, "diversi": per me era praticamente obbligato un finale nero, ma questa idea non è piaciuta alla Wamer che ha deciso di non distribuire il film. Ma la produzione non era Lorimar? Certo, era Lorimar e alla Lorimar la sceneggiatura del film In alto: Marlon Brando e Jack Nicholson in Missouri ( 19761: JimMetzler, Graig Wasson, Michael Huddleslon eJodi Thelen in Gli amici di Georgia ( 19811. sotto: Gene Hackman in Bersagliadi naf/e ( 19751.
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