• CINEMA scrittòrepolacco, che si intitolaHuntingCockroaches (A caccia di scarafaggi}. Mi sono.divertitomolto ed è anche stato un buon succèsso.E poi Oneof theGuys (Unodei ragazzi),unacommedia· diMarilynS.Millerche raccontadi comeungruppodi amiciaiuta uno di loro a venir fuori da una crisi romantica. Questo testo valeva decisamentemeno, mal' autrice era una cara amicae non potevo rifiutarmi di darle una mano per riuscire a montare lo spettacolo.Naturalmente non a Broadway, ma off Broadway.E poi naturalmente,cerco di fare i film che mi piacciono,ma dopo .che ho convinto qualche producer a mettere i soldi della sua compagnianel mio film, magari dopo un anno di trattative e di lavoro, scopro che quella compagnia è stata comprata da una compagniapiiigrossae chequelprogettonon interessapiù.Ecosì devoripàrtireda zero.Per gli ultimiquattro filmcheho direttomi è successo tre volte, per Gli amicidi Georgia,Target e Penn & Teller. Si è salvatosolo Omicidio allo specchio... Ma quellonon è un film completamentemio: ho accettatodi dirigerlo per.dare una mano a due amici di mio figlio, Mare Shmuger e MarkMalone. Insiemeavevano scritto la sceneggiaturadel film:eraunabella sceneggiaturamanon trovavanoi soldi· per dirigerla.La solita storia: erano giovani, non avevanoesperienza, non ci si poteva fidare, eccetera eccetera. Siccomeerano compagnidi studi di mio figlioMatthew, sono venutia cercarmi .per avere una mano. E io ho come fatto da garante con la MGM per loro:senonavesserofunzionatosareiintervenuto.Cosìhanno cominciato le riprese, ma dopo due settimaneMGMmi ha chiamato: o prendevo io la regia o loro fermavano tutto. In effetti lo script eramoltobuonoma le lororipresenon lo eranoaltrettanto. E così mi sono messo dietro la macchina da presa, ma più per mantenere la parola data (e per non far cominciare la carriera à quei due ragazzi con un·licenziamento in tronco) che per vero amore per quel film. · · Non è unagran bella situazione... No di certo, ma non è una storia solo mia. Altman, per esempio: anche se fa più film di me.non è certo il regista che avevamo amato negli anni Settanta. Sempree solo unproblemadi soldi, ancheper lui? Certo,.ma non solo. Il problema è anche che l'America è cambiata. È diventatoun paese senzapiù motivi di interesse.Qui da noi non succede quasi più niente che valga la pena di essere raccontato e poi filmato. Sem.qrastranaq.uestàaffermazione,propriomentrela letteratura americana,minimalistao meno; torna di gran moda in Europa.CertoLeavittnon è unabuonafonte di soggetti,matanto per fare un esempio, quest'anno in Italia molti hannoscoperto · WilliamLeastHeat-Moone le sue Strade blu... Un libro bellissimo! Ma alloraperché nessunonefa unfilm? Perchéun filmcosì costerebbealmenoventi milionidi dollari . e per diventareun affare dovrebbeinéassarnealmenocinquanta. E poi perché non c'è un ruolo per una star. Queste sono due condizioni praticamente irrinunciabili,su cui si sono arenate (e sonofallite)molteideeemoltepiccolecasediproduzione.Cinque, sei anni fa e' era ancora qualcunoche aveva voglia di rischiare.e cercava di produrre .film diversi, come avrebbe potuto essere Stradeblu. Ma una dopo l'altra tutte queste piccole com,pagnie hanno fatto fallimento e adesso il campo è tutto per i maestri in Grandi Affari. . 1 Manonesistenemmenounattoredotatodipoterecontrattuale che abbia voglia di rischiare,che cerchi qualcosa ai nuovo, dispostoa mettere il suo nomeper chiudereunpacchetto... Non· abbiamo star che accettano di interpretare un ruolo perché.quellaparte o quella storia li incuriosisce. La curiosità e l'interesse non sono buoni consiglieri economici; Proprionessunonessuno? Moltopochi. Forse Nicholson, forse Brando. Gli altri, quelli che non hanno la medesima celebrità vogliono solo fare film e filmper arrivare il più in alto possibile. N ogliono un sure script, chepoi vuoldireun filmpraticamenteidenticoa quelloprecedente cheha avutosuccesso.E così ci riempiamo di copiee imitazioni. Gli attori che cercano, che non si accontentanosonopochissimi, per esempioDustinHoffman,ma è una stradamoltodifficile. CosapensadiRichardGere?I suoiultimifilm, per altropoco amatidalpubblico,dimostr_anuoncertocoraggionellasceltadei copioni. SecondomeRichard Gereè unbravissimo attore,ma è in una· strana situazione:è una starpotenziale, senza un vero seguitodi pubblico.E questa è una situazionemolto dura da vivere.Non so fino a quandopotrà continuare. Qual è la caratteristicaprincipale che ha contraddistinto questianni Ottanta? . · Penso che la caratteristicaprincipale sia l' egoiS!llOI,nAmerica non ci sonoparticolari disordini sociali, non ci si preoccupa più di tantodi quellaparte di popolazioneche è realmentepovera, anzi si arriva a disprezzare chi non ha sufficienti soldi per avere una bellacasa.Ecco il guastopiù grosso degli anni Reagan: aver profondamenteincrinato il rapporto che questo Paese aveva con la propria coscienza sociale, quell'obbligo morale che faceva sentireuniti i destini di tutti. Ci hannomesso in testac!}eognuno può realizzareil proprio sogno e per molti anni, per quasi tutto il decennio i fatti hanno sembrato dimostrare che questo fosse possibile. Non soltanto puoi sognare quello che vuoi, ma puoi dàvverorealizzarlo...laparola d'ordine è diventata business,big business, tutta la nazione si è sintonizzata su questa frequenza; . alla ricerca del grande, del semprepiù grande. Ma non so fino a quando potrà andare avanti, fino a quando la nostra econoQ'}i·a riuscirà a succhiare dalle industrie dei Paesi dell'Asia e dell'EstremoOriente senza fare praticamente niente per migliorare il . livello di vita di quelle popolazioni.Non so fino a quando potrà durare.Ilmessaggiochelasciamocomeamericaniinqu~stiultimi diecianniè "Mi preoccuposolodi me stesso". Homoltanostalgia per i messaggiche gridavamonegli anni Sessanta: allora l'America dava l'impressione di essere viva.Oggi a esserevivoSembra solo Oorbacev. Arthur Penn in una foto di Paolo Mcrcghclli. 83
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