. STORIE/DOr.,GALA I. Il capo cadde giù,· atte"ando sulle sue presidenziali e rivoluzionarie chiappe, che suppongo rosse. venire pagato? Comunque, con i tuoi trecentomilabigliettoni àI mesepiù il.rimborsospese, un ritardodi qualchemesenellapaga non ti peserà certo, mentre noi, con le nostre 15.000 cucuzze mensili e i nostri sei marmocchi... Ma di certo, e mi affretto a chiaritlo, queste cose non le pensavoveramente, cercavosolo di immaginareciòchepotessepensareunreazionariocanedacaccia delPimperialismostorpio e animistadel discorso del compagno direttore;poiché, come diceva il compagnoLenin applicandola scoperta scientificadi Marxengels, le idee sbagliatevannocom- . battute anche prima di conoscerle. Perciò sono d'àccordo che venganoproibiti igiornali chenonlapensanocomevogliamoche pensino e concordo con il Partito quando la sua commissionedi censura vieta a poeti e scrittori di scrivere versi e frasi non autorizzate.Finalmente il compagnodirettore generaleterminò il suo discorso scandendo gli usuali slogan contro l'imperialismo, la borghesia acrobatica e il puerperio che impera nella gestione degli affari di Stato: E finalmente si arrivò al clou della manifestazione,e ancora lo maledico! La guidadellaRivoluzione, l'uomo-popolo, il Leninafricano si avvicinò alla tribuna e io mi precipitai immediatamentead alzare il microfono. Diedi un colpetto e il suono risuonò negli autoparlanti.Tutto eraO.K.Mi tirai indietroper lasciarlopassare, abbastanzalentamenteperò daapparireanch'io suunpaiodi foto. E fu proprio quando mi accingevo a scendere dalla tribuna, nel momento preciso in cui poggiavo il piede destro sul· primo gradino che si verificò l'esplosione... Nonostantela mia istruzioneelementare,ho una certacultura e quindi posso dire che vedo ancora con esattezza l'accaduto, come se si trattassedi quello che i registi del cinemachiamanoin franceseun"ralenti" o, per dirloin inglese(hoqualcherudimento di quella lingua) un flickback... backflièk... blackflash.Quando · l'esplosione si fece sentire, tutti i militari si buttarono a terra a pancia in giù!Una volta tantochenonavevanodavantideipoveri civili terrorizzati- come quandosbarcano indieci e armatifino ai dentiperperquisirebrutalmentelacasadi qualchepoverocristo senza difese e per sbatterlo dentro - avevano perso la loro insolente superbia. Non è vero, come raccontano adesso, che si trattava di una ''progressione strisciante a cuneo". Avevano semplicementeuna fottuta paura! Quanto ai professori, meglio _nonparlarne.Ne ho visto uno di chimica, quello con gli occhiali rotondi, la barbae un mare di capelli,impigliarsinelle faldedella toga; è cascato, ha cercato di rialzarsi ed è caduto di nuovo perdendo il tocco e gli occhiali. Quando finalmente è riuscito a rialzarsisulserioha sollevatola togacomefannoi pretichehanno ancora la sottana e si è messo a correre come se avesse dietro il diavolo. Crepava dalla paura anche quello, naturale! Ma io, io cosa feci? Lei deve sapereche nel periodo in cui volevo diventarerosso avevo seguito dei corsi di combattimento e di difesa corpo a corpo,poichélamia ambizione,ahiméda alloraabbandonata,era di diventareguardiadel corpodelpresidentedellaRepubblica:ho sempremiratoin alto nel corsodellamiabreve vita, ancheseoggi sono semplice guardiano di una fabbrica per il ricupero del letame.Perciò, quando ho sentitol'esplosione e ho vistoche tutti scappavano, il sangue mi si è appena intiepidito nelle vene. Rivoluzionario,mi sonodimenticatodellamiavita;rivoluzionario,misonodimenticatodimiamoglie;rivoluzionario,mi sono dimenticatodeimiei figlidi cui tre in teneraetà: il capoera lì, solo, lo sguardoturbato, esitante tra la sua dignità di Maresciallocapo dell'esercitoedelloStato,cioètra losceglieredi rimanereinpiedi comeDeGaulledavantiallacattedralediNotreDameaParigi (ho visto un film sulla liberazione di Parigi la settimana scorsa al Centro culturale francese perché quella settimana non c'erano film rivoluzionari su Lenin e la Rivoluzione russa al Centro . culturale sovietico) e scegliere di buttarsi a terra per salvare la · pelle. Glielo dico io che gli ho visto bene gli occhi, e mi deve credere: se la faceva sotto dalla paura. Spero che abbia vissuto allora l'angoscia di quella povera gente che lui e i suoi simili, comodamente seduti nei loro uffici con l'aria condizionata, facevano fucilare all'alba accusandoli senza prove di crimini di ogni specie. È proprio vero che la ragionedelpiù forte è semprelamigliore;per avereragionebasta avere learmidallapropriaparte.Maattenzìone a non interpretare male le mieparole. Se la nostraguida aveva paura nonera per sé, la nostraguidatemeva per laRivoluzioneperché, scomparsolui, chiavrebbeguidatolanostraRivoluzioneche, ota comeora, stava volandodi vittoria in vittoria?Il capo era lì, solo.Avrebbevoluto . gridare"Ame, guardie!" ma le guardieprogredivanostrisciando acuneosotto il palco edietrolepoltrone.Avrebbedovutogridare: "A mepopolo!"e il popolosarebbeuscito dai più lontaniquartieri popolari per venire a difendere il suo capo solo e terrorizzatoin cima al palco.Ero l'unico "popolo" presente e feci quelloche la mia coscienza rivoluzionaria nfr dettava di fare: offrire il mio corpo in dono alla Rivoluzione.Mi lanciai sul capo per fargli da scudo. Sorpreso, egli cercò di indietreggiar~ e tirare fuori la pistola,vistochegira semprearmato. Ma quelmovimentolo fece inciamparenei fili del microfono. Scivolando, cercò di aggrapparsi al panno che copriva il palco; la stoffa si strappòe il capo cadde giù, atterrando sulle sue presidenziali e rivoluzionarie, chiappe,che suppongorosse. Il palco allora barcollò, facendomi a mia voltaperdere l'equilibrio e cadere sul capo. E per me fu la salvezza,perchésenzaquell'intimitànella quale i nostriduecorpi erano confusi, io, il guardianodi una fabbrica di riciclaggiodel letame, e lui, il guardianodi unaRivoluzione in marciaverso un radioso avvenire e destinata a lontani e felici domani, i militari non avrebberoesitato a spararmiaddosso; non l'hanno fatto solo per la pauradi beccare il Presidente.D'altronde ormai si sparava dappertutto.Quanto a me, venivoriempito di botte, con calci di fucili, calci di scarponi·echissà che altro ancora. L'arco sopraccigliare spaccato e due costole rotte, sono svenuto e mi sono svegliato soltanto nella sala di tortura della commissione inquirenteperii bruciorecausatodallacorrenteelettricachemi stavano facendopassarenei coglioni.Versole quindici, mi hannopresentato una listadi quindici nomi chiedendomi di riconoscerlicome quelli dei miei complici. In verità non sapevo assolutamentedi che complotto si trattasse, ma il dolore fisico era diventato insopportabile,e li ho riconosciuti tutti. Sono stati immediatamente fucilati, dopo che la radio aveva trasmesso registrazioni con le confessioni spontanee dei loro· crimini. Poi mi hanno appesoper ipiedi, a testa in giù, mentreuna radio vociavaa tutto volumenella stanza. Vero è che dopo quarantott'ore l'inchiesta ha appurato che l'esplosione era stata causata dallo scoppio di uno pneumatico appartenentea una Renault, e che era stato quel rumorea provo67
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