Linea d'ombra - anno VIII - n. 48 - aprile 1990

ILCONTESTO ~ Intellettuali, comunismo, politièa Pensieri di un intruso Alfonso Berardù:ielli, La verità sul partito comunista e più in generale sul comunismo internazionale era già stata detta da tempo, a più riprese, a partire dagli anni Venti eTrenta fino a ieri. I comunisti quelle verità le hanno sempre rifiutate, e hanno, più o meno violeqtemente, diffamato o perseguitato, potendo, chi le diceva. Tutta là verità sul comunismo e sui partiti comunisti, che fossero al potere o meno, è stata detta da non comunisti, da ex comunisti (giudicati e definiti rinnegati, traditori) o da militanti e intellettuali di sinistra che i comunisti hanno sempre ( e tuttora lo fanno) liquidato semplicemente come "anti-comunisti" per la sola ragione di non aver accettato gli errori, i dogmi e le atrocità di partito. Ora è bene, e sarà un bene per tutti, che i comunisti facciano anche in Italia la loro pratica di autocoscienza. Anzitutto devono convincersi che non tutta la tradizione di sinistra e non tutta la tradizione rivoluzionaria occidentale coincide· col comunismo, .né col marxismo. Oggi questo riconoscimento è essenziale: perché si possa eventualmente usare di nuovo Marx quando serve a capire la società in cui viviamo, e perché non si creda che l'interruzione della tradizione dei partiti fonnatisi nella Terza Internazionale voglia dire rinuncia alla critica del capitalismo e impossibilità di difendersi dallo sfruttamento e dall'oppressione. Mio padre, che era comunista, non si dichiarava tale, diceva: "Sono anarchico". Forse non era.solo una questione di pudore e di amarezza, era anche una priorità. Di un comunista che non sia, ancora prima, un anarchico, io ancora diffido. In ogni futura Scuola Quadri, se ce ne saranno, di ogni futura formazione politica che nasca da un precedente Partito comunista, dovrebbe esser:econsiderata assolutamente doverosa, se non obbligatoria, la lettura almeno dei seguenti libri: Vietar Serge, Memoriedi un rivoluzionario. Simone Weil, Scrittistoriciepolitici (parzialmente tradotti in italiano col titolo Sulla Germaniatotalitaria). George Orwell, Omaggioalla Catalogna. Arthur Koestler,Buioamezzogiorno (o Schiumadellaterra). Ignazio Silane, Uscitadi sicurezza. E infine, prima di Tocqueville, Herzen, Passatoe pensieri. Questo perché nella maggioranza dei marxisti il marxismo è diventato una deformazione caratteriale, che richiede attente e amorevoli cure. Certo, le medicine sono un po' amare. Ma bisogna prenderle. Forse è tardi per queste cure. Ma pretendere di farne a meno perché è tardi potrebbe essere fatale. Nei paesi dell'est europeo, dove i partiti comunisti hanno governato senza opposizione per diversi decenni, negli ultimi mesi del 1989 i capi comunisti sono stati estromessi dal potere per inettitudine o per indecenza, sono stati processati per alto tradimento, sono stati condannati a morte per aver commesso crimini contro il proprio popolo. In questi paesi, che hanno avuto le prove di che cosa dei partiti comunisti al potere sono in grado di fare, presentarsi oggi come membri di un partito (anche solo di nome) comunista, sarebbe uno scherzo di dubbio gusto. H Partito comunista italiano non può 4 essere accusato di cose che non ha fatto. Ma il non aver fatto il comunismo, il non aver provato a farlo, se da una parte lo assolve, dall'altra gli toglie ogni diritto di parola in proposito. Leader politico è colui che muove gli altri. Militante politico è colui che fa lui ciò che gli altri dovrebbero fare, ma, chissà perché, non fanno. Muovere gli altri. Sostituirsi agli altri. Si tratta in ogni caso di attività che tendono, quanto più riescono, a creare un'edificante immagine di attività là dov:eprobabilmente non ce ne sarebbe nessuna. Agire significa mettere in gioco la propr.ia vita, cambiarla. Nessuno può agire al posto di un altro, a nome di altri, né spingere un altro ad agire, perché le conseguenze di ogni azione ricadono anzitutto su chi la compie. Bisognerebbe chiedersi: che cosa veramente e soprattutto imparavano i marxisti da Marx? Una risposta potrebbe essere: il culto della freddezza conoscitiva e della forza materiale. Non è detto che sia così. Se ne può discutere. Ma se è così, come alternativa al capitalismo non era granché. Non usare gli aggettivi: "grande", "forte", "formidabile" se · non in rapporto con fenomeni e manifestazioni immateriali, inoffensive. Mai dire_:"formidabile movimento di massa", "grande forza organizzata", ecc. Solo chi sospetta se stesso di impotenza sente il bisogno di fare propaganda alla grandezza e alla forza materiali, che non ne hanno bisogno. Limitarsi semmai a dire, a volte, "fonnidabile quartetto d'archi", "grande solitudine", "forte clausola ritmica".:. Quanto al pensiero, eviterei del tutto di misurare se è forte o debole. Meglio cercare di capire se è vero o falso, se defonna o rispetta la cosa di cui parla, se rende esplicita la situazione di chi parla, se ha dei secondi fini, e quali. Soltanto quando il militante si ferma e il leader tace si comincia a capire qualcosa: che cosa la gente davvero pensa, vuole e può. Non capisco la politica, penso che la politica non capisca me, ma in questo non mi sento affatto solo, tutt'altro. Oggi il migliore e più autorevole teorico su cui il Pci può contare è l'ottantenne e benemerito filosofo liberal-socialista Norberto Bobbio. Dopo un duello con i comunisti e i marxisti durato almeno trent'anni, Bobbio ha vinto. È il garante morale e intellettuale dei comunisti italiani. È bene che il Pci si ispiri a Bobbio e riconosca i suoi meriti. Ma che cosa in questo ci sia da dibattere, e che cosa ci sia dì comunista, non si capisce. Lo strano è che proprio ora molti intellettuali sentono un grande desiderio di dichiararsi comunisti. Le ragioni di questo desiderio non sono sempre chiare. Forse alcuni di loro rendono omaggio alla memoria di quello che il comunismo è stato, per decenni, perun secolo e più, per milioni di persone. Ma trascurano che questo qualcosa non è stato soltanto speranza di riscatto, è

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