SAGGI/FIRRlffl , il Plenumstraordinariodel Comitato centrale che le ha s~guite hannomostratocome questo tessuto sia fragile, delicatoe complesso. I treritasegretari regionalisconfitti e lo statod'animo di coloroche prevedono di esserloalle elezioni locali hanno finalmente chiarito le cose. Essi avevano detto sì alla proposta di Gorbaciov,allaXIXConferenzadelpartito, di riunirein una sola persona il potere del partitoe quello dei soviet,persuasicom' erano chegli amministratorisarebberostati sempreal potere,e gli hannodettono quandohannocapitoche il potereamministrativo stava per finire, nel quadro di uno stato secolarizzato.Queste difficoltàprovanoche la societàhadapocoacquisitoi suoidiritti. La separazionedelpartitoedellostatocomportal'eventualitàche si formiper la prima voltadopomilleanni sul territoriodell'Urss uno stato di diritto suscettibile, in una struttura legalizzata, di conferirealla societàe all'individuola garanziacostituzionaledi quello spaziovitale che da secoliveniva loro soltantoconcesso. Inquestaprospettivadidemocratizzazioneglobalebisognamettere in operale procedure ottimaliper riorganizzarel'Urss sullabase del principiofederale della sovranità delle repubbliche, delle regioni e dei territori. L'organizzazione stalinianadell'Unione sovieticalascerà sempre la porta aperta ali'invio di carri armati contro il popolo, all'utilizzazionedi armi chimiche,alle lacrime amareversatesullevittime,all'appiattimento,all'annientamento delle culture. L'economia resta la chiavedi tutti i problemidi democratizzazione.E anchequi nonvi è scelta: il processodi democratizzazionedeveriguardareanchequestasferae puòprenderela forma della liquidazionedella produzione di stato, a condizione che questa eventualitàvenga consideratacome un obiettivo,un fine e non comeunò slogananarchico.Poiché tuttoquesto, il sistema amministrativoe burocratico,la società ridotta a stato, l' economia distributivaincapacedi svilupparsi, il monopoliodel partito e l'organizzazione staliniana dell'Urss, non costituiscono in fondo che le diverse sfaccettaturedi uno stessoproblemache la perestrojka è chiamata a risolvere. PERESTROJKA E RIFORMA MariaFerretti Considerando che non esiste, nella cultura occidentale, l 'equivalente della nozione di perestrojka ("rifondazione"), di cui si sottolinea il carattere di rottura "rivoluzionaria", abbiamo deciso qui di affrontare la problematica più ampia dei diversi significati che ha avuto nella storia la nozione di "riforma", che può aiutare a capire in quale prospettiva si situa la perestrojka. Secolo dei lumi, il XVIII secolo consacra la nozione di riforma.EntratonelVocabolariodue secoliprilJla,al tempodella· Riformaprotestante,per indicareun cambiamentoradicale e di vasta portata, all'inizio del XVIII secolo il termine riforma ha perso la connotazione di rinnovamento in senso religioso e ha assuntoil significatodi trasformazionepoliticae socialegraduale e legaleche ha conservatofino a oggi. Strumentodi governo, la riformariguarda in primo luogo il potere, i sovraniilluminati ne sonogli attori. Poiché compitodel sovrano è di assicurare il "buon governo" del suo regno, egli mette in operauna strategia ·di riforme seguendo le indicazionidei filosofi, che rivelano le 40 leggi naturali di funzionamentodella società e i segreti della felicitàe della prosperitàdei popoli. Avendocome scopodi modernizzarel'organizzazionedello stato,le riformedelXVIIIsecolohannoun carattereamministra- . tivopiuttostochepoliticoo sociale:poiché lasovranitàdellostato si fondasu una burocraziacentralizzatae su un esercitodirettamentesottomessial poterecentralee indipendentidalla volontà deidignitarifeudali,la riformafiscaledeve assicurareal sovrano imezzifinanziariper costituirli.Vengonocostruitestradeeponti, lefrontiereinternevengonoeliminateper favorirelo sviluppodei commercie la formazionedi unmercato interno(la circolazione delle merci), riconosciuti come base della _ricchezzadel paese. Poiché lo scopo delle riforme era di correggere gli "abusi" ereditati dal passato, era necessario anche riformare il sistema penalee limitarei privilegidelclero. Il trionfodellaragioneporta aunanuovalegislazione,di cuiilprincipee i suoiconsiglierisono i soli creatori e interpreti, mentre il corpo sociale è l'oggetto passivo della politica riformatrice. Età delle riforme, età del dispotismoilluminato. L'irruzione delle forze sociali sulla scena pubblica con la Rivoluzione francese e il costituirsi del politico come sfera specificadella mediazionesociale cambia tutti gli schemi. E la nozionestessa di riformache cambia significato: è nel corsodel XIXsecolo,e soprattuttodopoil 1848,chesiconsolidail concetto di riformaoperante fino a oggi nella cultura occidentale. La riformadall'alto, concessadalprincipeseguendoi consigli dei filosofi nel quadrodi un potere non divisibile{e quindi non controllabile),cede il posto alle riforme di cui il sociale, costituendosicome politico, si fa portatore. Il riformismodel secolo XIX è prima di tutto riformismo del movimento operaio. La correzionedegli "abusi" del potere (di un potere in ogni modo intoccabile) non è più lo scopo delle rifonne, che tendono a cambiare i rapporti di potere esistenti: il riformismodel XIX secoloporta in primo luogoa unaridistribuzioneprogressivadel potere fra lo stato e la società (riformepolitiche, che tendono a limitare il potere assoluto) e poi fra i diversi gruppi-sociali (riforme economiche e sociali, legislazione del lavoro, ecc.). Strumentodellapoliticadelleriforme, la legislazioneperdeperò il suo carattereesclusivoe diventa un momentodel processodi ridistribuzionedel potere: è il negoziato sociale,continuamente rinnovato,che costituisce il motoredel processo.Natadalle lotte sociali,la legislazionesocialeforniscelabasepernuovelotte,che tendono a ottenere nuovi miglioramenti sociali ed economici semprepiù ampi.La postain giocodei cambiamentirichiestinon è la trasformazionedell'apparato statale, ma la trasformazione dei rapporti fra lo stato e i cittadini, tra il potere e la sua base sociale.Si trattaquindidi unriformismochenonagisceali' interno dell'apparato statale, ma si sposta dal socialeverso lo stato, concepitocome strumentoper la realizzazionedelle richieste e dei bisognidella società:il costituirsidel socialein politicone è laprimamanifestazione.D'altro lato:nellesocietàdelXXsecolo, · caratterizzateda un dinamismointernopiuttostoforte.,il riformismo è diventato la pratica correntedi tutti i governi,e risponde all'esigenza di adattare le strutture esistenti ai nuovi equilibri sociali, per favorire l'integrazione delle diverse forze sociali e quindi la stabilitàdel sistema.E proprio da questodoppiomovimento è nato lo stato sociale.
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