CONFRONTI Virginia Woolf con Ouentin Beli nel 1924. ra come funzionario coloniale a Ceylon, la conclude come editore e saggista politico progressista. Le pagine che noi leggiamo qui raccolte sono quindi la punta di un iceberg, scelte con intuito tra l'agiografico e il giudiziario per soddisfare la curiosità del lettore o del devoto che vuole ascoltare unicamente la testimonianza di quello che è stato il marito-padre-infermiere della scrittrice geniale. L'antologia è predisposta perciò ali' ascolto della deposizione, al sospetto delle omissioni, alla confutazione delle autodifese, ali' assoluzione oppure alla condanna della tutela, dell'incomprensione e delle distrazioni O 'ultima delle quali fatale) di un sodalizio coniugale tutto trascritto con disinvoltura straordinaria nella cifra di una conversazione colta. Ma nelle· pause di questa conversazione interminabile, l'eco della voce di Virginia Woolf mi ha suggerito con il suo timbro maschile e blandamente insolente una lettura, fra tante, di questa storia familiare e mondana. La storia di una mésalliance geniale ("Si trattava di una classe, di uno stile di vita dei quali fino ad allora avevo avuto solo qualche assaggio occasionale da estraneo, per esempio quando, da ragazzo, ero stato ospite degli Strachey: mi sentivo un intruso perché, sebbene io e mio padre fossimo professionisti della classe media, lo eravamo diventati solo di recente, salendo a fatica nella scala sociale dal ceto dei negozianti ebrei. In quell'ambiente non avevamo radici. _La psicologia delle diverse classi sociali inglesi è estremamente impor.tante nei suoi effetti sull'individuo (o almeno lo era cinquant'anni fa). Gli Stephen e gli Strachey ... i Thackeray e i Duckworth (tutti parenti o amici di Virginia, n.d.r.) avevano un intricato groviglio di radici e di rami che si estendevano in lungo e in largo in tutta l'alta borghesia, la nobiltà dì provincia, l'aristocrazia. Sul piano sociale davano inconsciamente per scontato ciò che io non avrei mai potuto dare per scontato neppure consapevolmente. _Vivevano in un'atmosfera tutta particolare, fatta di autorità, buone maniere, rispettabilità, ed era per loro così naturale che non se ne rendevano neanche conto, come i mammiferi non hanno coscienza dell'aria o i pesci dell'acqua in cui vivono ... So di avere un atteggiamento ambi alente verso l'aristocrazia, perché se da un lato non mi piace e ne ho persino disprezzo, ne invidio al tempo stesso l'insolente urbanità ... Forse dovrei aggiungere che il ceto, o i ceti a cui mi riferisco sono ormai praticamente estinti: furono distrutti dalla prima guerra mondiale e definitivamente cancellati dalla seconda". E ancora: "Mi sono sempre sentito psicologicamente insicuro. Ho sempre avuto paura di rendermi ridicolo: l'ho avuta il primo giorno di scuola come quando dov'evo uscire a cena o passare un fine settimana aGarsington. Che cosa dirò al signor Jones, o a Lady Ottolin(}Morrell, o ad Aldous Huxley? ...una delle consolazioni della vecchiaia è che si impara a parlare con il signor Jones e con Lady Ottoline Morrell- si scopre che anche le cene più noiose e i fine settimana più lunghi prima o poi passano, e che anche il fiume più stanco da qualche parte finisce sicuramente in mare." Un ménage impegnato sempre dalla minaccia della follia, spesso da quella dello snobismo ("Se mi si domandasse chi preferirei conoscere, Einstein o il principe di Galles, io sarei tutta per il principe, senza esitazioni" scrisse Virginia, che si definiva una snob e sosteneva che "l'essenza dello snobismo è il desiderio di fare colpo sugli altri"). E infine la storia di una casa editrice, la Hogarth Press, narrata con minuzia e ricchezza di particolari: la vicenda di una fortunata impresa commerciale e di un modello esemplare di . editoria di cultura. Dei numerosi incontri narrati, spicca quello con Siegmund Freud vecchio e già ammalato, a Londra, nel 1939. Woolf era l'editore delle Opere complete di Freud in lingua inglese. "Quasi tutti i personaggi famosi si rivelano deludenti o noiosi, o entrambe le cose. Freud non era né l'una né l'altra; lo circondava un alone non di fama, ma di grandezza. .. Aveva qualcosa del vulcano che sta per estinguersi, qualcosa di cupo, di soffocato, di riservato ... Qualche giorno prima avevo letto sul giornale la cronaca di un furto: un uomo era stato accusato di aver rubato dei libri nel negozio di Foyle, e tra i volumi c'era un'opera di Freud; il giudice lo aveva multato e aveva detto che gli sarebbe piaciuto poterlo condannare a leggere tutte le opere di Freud. Glielo raccontai. Ne rimase divertito e, in maniera curiosa, cercò anche di minimizzare. I suoi libri, disse, invece di fama gli avevano portato infamia. Un uomo formidabile." Dove ciò che colpisce è la distanza che separa "l'uomo formidabile" con la sua sensibilità "çuriosa" alla differenza tra la fama e l'infamia ej due conversatori, rispettosi, intelligenti, preoccupàti di essere annoiati, sorpresi di non esserlo ... Raymond Chandler La~olverinadel professorBingo pp.104, tire13.000 JiirgFederspiel Ila ballata idi TyphoidMary AdolfMusd,g -Sf~,ried'amore VilgiaiaWoolf pp.21O,tire16.000 Virginia Wooll Leggere, recensire pp.96,tire10.000 L------"""'T-..idllllll!ìetaDlluW friedrichJJii"enmatt Ilminotauro pp.72,hre9.00~ n.,..,_ -·- ,, '--=--=-=----------------- __ _,I MARCOS YMARCOS Via Settala 78 - 20124 Milano tel. 02/209820 25
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