Linea d'ombra - anno VIII - n. 48 - aprile 1990

soste3no all'industria" (William Borden) - e che adesso pone dei problemi ai concorrenti occidentali del Giappone. Borden osserva che la Gran Bretagna, con i suoi potenti sindacati e sistema assistenziale, era interessata ai "prezzi ·di . esportazione supercompetitivi che lo sfruttamento dei lavoratori e l'indebolimento dei sindacati rendevanopossibili" in-Giappone secondo i programmi e le pressioni USA. "La risposta inglese fu di difendere i diritti dei lavoratori giapponesi e di promuovere la Cina come logico sbocco delle esportazioni giapponesi". Ma questeideeerano inconflittocon lapianificazionemondialedegli USA.,che cçrcavano di impedire al Giappone di favorire la Cina comunista,e con ilmodello di sviluppopromosso dagliUSAe dai suoi alleati corporativi giapponesi. La Gran Bretagna stessa doveva affrontare un attacco analogo ai sindacati e al sistema sanitariosferratodagli StatiUniti stessi, a cominciaredall'offensivaai sindacatinelprimo dopoguerra,rinnovata dal consensodei due partiti nel 1980 in appoggio agli interessi dell'economia e della finanza. Gli Stati Uniti in sostanza ristabilirono l'aura di comune prosperità del fascismo giapponese, per quanto ora facesse parte dell'ordinamento del mondo governato dagli USA. Al suo interno, allo stato capitalistico giapponese veniva garantita una certa libertàdi manovra. Gli StatiUniti si acçollavano I.amaggiorparte dell'onere militare voltò a soffocare focolai di rivolta interni a questo sistema, che rinnovava la tradizionale visione imperialista occidentaledel'Giappone comejunior partner nello sfruttamento dell'Asia. · Al giornod'oggi il Giapponeha forse il movimentosindacale più deboledi tutto il ~onda capitalistico, fatta forseeccezioneper gli StatiUniti stessi. E una societàdisciplinata, rigidamentec.ontrollata dalla tradizionale gestione da stato capitalista. La guerra di Corea diede l'avvio alla ripresa economica giapponese.Negli anni Cinquanta l'invio di rinforzi militari USA "giocò un ruolo fondamentale, fornendo dollari, domanda, tecnologia e mercato per la modernizzazione dell'industria di base giapponese", e la rapida impennata dopo il 1965 ne accelerò il processo 14. Negli anni Settanta questi sviluppi portarono seri e inediti problemi al governo e alle corporazioni USA, problemi che hanno l'aria di amnentare, dato che non è possibile ignorare le consegue~zedel malgoverno economico della presidenza Reagan. Le ''grandiofficine": la Germania La Germania ha posto molti degli stessi problemi, complicati dal controllodi quattro potenze. Dopo il consolidamentodelle tre zone di influenza europee nel 1947, gli USA iniziaronoa operare in favoredella divisione dellaGermania.Questipassieranomossi in concomitanza con il "reverse course" in Giappone, e per analoghe motivazioni. Una delle ragioni era la paura della · democrazia, intesa nel senso di partecipazione popolare.Eugene Rostow spiegòche "i russi sonomolto meglio equipaggiatidi noi per affrontare la partita Germania", riferendosi alla "partita politica"; per questo dobbiamo impedire che la partita venga giocata. Kennan aveva notato in precedenza che una Germania unificata sarebbe stata vulnerabile alla penetrazione politica , dell'Unione Sovietica, quindi noi dobbiamo "sforzarcidi liberare le zone Ovest della Germania,.recintandolecontro la penetrazione dell'Est" ~ una bella immagine - "e integrandole in un disegno internazionale dell'Europa occidentale piuttosto che in una unica Germania", in .violazione degli accordi stipulati in tempo di guerra. Così come GeorgeMarshall e,DeanAcheson, e in genere vari intelligenti analisti, Keiman non si aspettava un attaccomilitare sovietico,mapiu_ttostodescrivevacome il rischio immediatocui gli StatiUniti dovevano far fronte lo squilibrionel potere 'politico' russo, piuttosto che in quello 'militare"' (Schal, ler) 15 • Il problema principale, ancora una volta, era il movimento IL CONT~STO sindacale e le altre organizzazioni popolari che atteQtavanoal dominiodel potere economicoc:onservatore.Esaminandoi documenti ufficiali non più· protetti dal segreto di stato·.Carolyn Eisenberg conclude che il timore - anzi il "terrore" - eta un movimentosindacale unitario,centralizzato e politicizzato,che si impegnasse in una programmazfone a lungo termine di riforme sociali". Dopo la guerra i lavoratori tedeschi cominciarono a formare consigli di lavoro e sindacati, e a sviluppare un'unica linea d'azione·nell'industria e nel controllo democratico di base dei sindacati.Il Dipartimentodi Statoe i suoi sindacatistatunitensi associati erano spaventati da questo movimento verso la democrazia nei sindacati e nella società, con tutti i problemi che ciò avrebbe comportato nel ripristinare l'ordine economicocontrollatodallecorporazioni: Ilproblema era aggravatodal fatto che , nella zona sovietica erano stati istituiti dei consigli di lavoro semiautonomi che esercitavano una specie di autorità direttiva nel processo di denazificazione. Il Foreign Office britannico temevainoltre "infiltrazioni economiche e ideologiche"dall'Est, che percopivacome '.'qualcosadi molto simile alla aggressione". Si preferiva una Germània divisa, includendo cos) il ricco complesso industriale della Ruhr/Reno nell'alleanza occidentale, a una Germanià unita in cui "la bilancia sembrerebbe pendere a favore dei russi" che esercitano "una maggiore influenza" 16 • Gli Stati Uniti erano determinati a evitare l'esproprio degli industriali nazisti e si opponevano fermamente alla eventualità che organizzazioni formate dai lavoratori esercitassero autori'tà .direttive.Un simile sviluppo avrebbe costituito una seria minaccia alla dèmocrazia intesa in modo univoco, mentre la stava violando nel senso comunemente accettato. Le autorità USA· quindi ricorsero all'aiuto dei comprensivi socialisti di estrema destra,come in Giappone, usandonel frattempomezzi di controllo in tutto il mondo tipo programmi organizzati di assistenza (CARE), sanitaria, alimentare e di altro genere per vincere l'opposizione della granmassa dei lavoratori. Alla fine fu neces-· sario "recintare" la zona occidentale con un muro divisorio, proibire le maggiori costituzioni sindacali, limitare drasticamente gli esperimenti sociali, ponendo un veto alla legislazione dei singoli stati (Laender), la unificazione degli obiettivi, è via dicendo. · Nel frattempo, come in Giappone, il peso della ricostruzione gravava sulle spalle dei lavoratori tedeschi, in parte con misure fiscali che cancellarono i risparmi dei poveri e le casse comuni sindacali."L'attacco USAai sindacati tedeschi fu così penetrante che perfino l 'AFL ebbe da ridire" commenta Eisenberg, benché fu l' AFL che permise che si arrivasse a queste conseguenze con · le sue attività antisindacali. Gli attivisti sindacalifurono epurati e gli scioperi fatti rientrare con la forza. Nel 1949il Dipartimento di Statoespresse il suocompiacimentoperché "la pace industriale era stataraggiunta", conuna forza sindacale ora docilee trattabile e con la fine.dell'incubo di un movimento popolare unificatoche poteva sfidare l'autorità dei padroni e dei manager. Come Tom Bower dice descrivendo il risultato di uno studio sulla riabilitazione dei criminale di guerra nazisti "quattro anni dopo la fine della guerra, i responsabili della vita quotidiana della Germania de.Idopoguerraerano notevolmente simili a quelli che la gestivano durante il periodo di Hitler", inclusi banchieri e industriali condannatiper crimini di guerra che erano stati liberati e riammmessi alle loro cariche, rinnovando la loro collabòrazione con le corporationsUSA 17 • · In conclusione, l'atteggiamento nei confronti delle due "grandi officine" fu sostanzialmente analogo. . · Da allora gli USA si sono dimostrati chiaramente diffidenti verso palesi iniziative sovietiche per una Germania unita e demilitarizzatae per uno smantellamèntodel sistemadei blocchi. Le élites dell'Europa occidentale non sono menò coinvolte,.da quando il tramonto delle confrontazioni Est-Ovest può "lasciare· 15

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