Lineamenti generali Moltoci sarebbedadire sucomel'ordinamento internazionale è statoprbgettatoe sul suo sviluppo,un puntonodaleper poter capire il passato recente e per interpretare l'andamento delle relazioni internazionali.Ma lasciamo, per il momento, da parte queste domande cruciali e torniamo alla questione prinGipale affrontatadai pianificatoridel globoquando si trovaronodavanti al problema di ricostruire il mondo devastato dalla guerra e le società industriali stesse. Che cosapossiamo imparareda questa esperienza sul concetto di democrazia come è stato concepito dagli architetti del sistema mondialee dai loro eredi? Uno dei problemi sorti quando i paesi vennero liberati dal fascismo fu che le classi tradizionalmenteegemoni erano state screditate,e cheprestigioe influenzavenivanoaccordatia gruppi in qualchemodoconnessi con la democraziaradicale,che spesso dovevanorispondereai loroelettori, i poveri e la classelavoratrice. Del problema parlò il consigliere di fiducia di Churchill, il primoministrosudafricanoJan ChristiaanSmuts,nel 1943,riferendosiall'Europa meridionale:"Se lasciamochequestagente si occupi di politica, finiremo per avere un'ondata di qisordine e comunismosu largascala".Qui laparola disordinestaperminaccia agli interessi della classe egemone, e con comunismo si intende, come è consuetudine, l'impossibilità di interpretare la democraziacome il potere di una élite, a prescindere dagli altri obiettivi propri dei comunisti. Se lasciamo fare ai politici, ci troviamo di fronte alla "crisi della democrazia", come l'élite privilegiataha sempre capito. Gli Sta~iUniti si impegnaronoa riportare l'ordine tradizionale. Per raggiungere-questoscopo, fu necessario spazzare via le resistenzeantifasciste, spessoa favoredi collaboratorideinazisti e dei fascisti, indebolendo i sindacati e le altre orgapizzazioni popolarie sventando la minacciadi una democraziaradicale e di ·riforme sociali, a quel tempo fervidamente richieste.Questepolitiche vennero attuate in tutto il mondo: in Asia, includendo la Coreadel Sud, le Filippine, laTailandia, l'Indocina, e inparticolare il Giappone; in Europa, includendo la Grecia, l'Italia, la Francia e in particolare la Germania. A volte l'impresa richiese una notevole brutalità. In Corea del Sud alla fine degli anni Quaranta circa 100.000 persone vennero uccise dalle forze di sicurezzainviatee direttedagliStatiUniti. Questoaccadtleprima della guerradi Corea, che Jon Hallidaye BruceCumingsdescrivono come"in sostanza" una fase --<.:aratterizzatada unmassiccio interventoesterno- di una "guerra civile combattutatra due forzeinterneal paese:unmovimento rivoluzionarionazionalista, che trae le sue origini da una forte resistenza anticoloniale,e un movimentoconservatorelegatoallà statusquo, specieaun iniquo sistema terriero, ripristinato durante l'occupazione USA 6 • In Grecia nello stesso periodo, centinaia di migliaia di persone vennerouccise, torturate,imprigionateo fatteespatriarenel corso di una operazione controrivoluzionaria, organizzata e diretta dagliStatiUniti, cheriportòal potere le élites tradizionali,inclusi i collaborazionistinazisti,e soppresseleforzecontadineeoperaie di base, capeggiate dai comunisti, che avevano lottato contro i nazisti.Nelle società industrialivennero fondamentalmenteraggiunti gli stessi risultati, ma con mezzi meno violenti. Nella pianificazioneinternazionaleprospettatadai pianificatori USA le potenze industriali dovevano essere ricostruite, sostanzialmente ripristinando l'ordine tradizionale e impedendo qualsiasiattentatoal dominioeconomico,solocheesseavrebbero occupato il loro posto all'interno di un ordinamento mondiale retto dagli Stati Uniti. I paesi colonizzati dovevano soddisfare i bisognidei loro antichi padroni.Crnne era chiaramentedetto nei · documentia uso interno, sarebberostati sfruttati per la ricostruILCONTESTO zionedel capitalismoindustriale.Il TerzoMondodovevafornire la materia prima e le risorse, e guadagnare con l'esportazione negli USA i dollari che sarebbero stati reinvestiti in Europa o Giapponeper far fronte al loro "dollar gap" e metterliin gradodi comprare prodotti USA, mantenendo così alto il livello delle esportazionistatunitensi,una delleprincipali preoccupazionidei pianificatori;gli aiuti ·all'estero,come il PianoMarshall,eranoun altromezzoper raggiungeregli stessi scopi.Eraquindiimportante soffocare spinte verso il nazionalismo economico nel Terzo Mondo, sia intraprese da esponenti militari, che da operatori economicidi area conservatriceo da riformatori radicali. Come guardiani dell'ordine mondiale, gli Stati Uniti erano in rotta di collisionecon i naziona)ismidel Terzo Mondo e con le speranze di uno sviluppo autonomo sin dagli inizi della pianificazione postbellica. Il sistemamondialestavaper assumere la formadi un internazionalismoliberaleguidatodallo Stato, che il potereUSA avrebbe protetto dalle interferenzee realizzato per mezzo dell'espansionismomilitare.Questierano i principali fattoriall'inizio della ripresa, nel dopoguerra. Il ruolo dello Stato come guida dello sviluppoeconomico è statoparticolarmentesignificativbinGiappone e nelle regioni di recente industrializzazione all'interno della sua tradizionaleorbitad'influenza; queste ultime, come ha osservatoBruce Cunnings,hanno ripreso lo sviluppoindustriale avviatonel periodo dell'imperialismo giapponese:le sue colonie venivanosfruttateinmododiversodaquelleoccidentali,"portando le industrieai lavoratorie alle materie prime, invece che fare viceversa"7 • L'intero sistema era studiato per salvaguardaregli interessi degli investitori USA, che ci si aspettava dovessero prosperarein queste circostanze.A quell'epoca si trattavadi una attesalegittima, che per molti anni venne ampiamentesoddisfatta. Fu solo negli anni Cinquantache l'Europa, e innanzi tutto la Repubblica Federale Tedesca, diventò una forza produttiva e commyrcialea livello mondialeparagonabile agli Stati Uniti 8 • E finché là guerra in Vietnam non fece pendere la bilancia dell'economia internazionalea favore dei suoi concorrentiindustriali, il problema del governoUSA nei confrontidel Giappone fu comegarantire la vitalitàdell'economia giapponese.Vennero rapidamentecreate opportunitàdi investimentomoltovantaggiose per gli stranieri, e le corporazioni multinazionali, all'inizio soprattuttostatunitensi, si espansero e rifiorirono. Il prcsidcnle Bush(folo di Jeon·Picrrcloffonl /Sygmo/G.Neri). 13
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