Un album, Ye/low moon (A & . M Records), che ha suscitato commenti favorevoli da parte della critica. La prestigiosa collaborazione alla realizzazione dell'ultimo disco di Bob Dylan, con la partecipazione attiva alla nascita di quello che è già stato definito "il miglior lavoro di questa decade di Mr. Zimmerman". La presenza di alcune song in colonne sonore di film di cassetta (The big Easy di J. McBridgeelostravistoRainMan). Tutti elementi che hanno portato alla ribalta i Neville Brothers, una funky-soul band originaria di New Orleans. E nel loro caso la connotazione geografica è d'obbligo in quanto essendo la più classica delle regional-band non si può prescindere dal loro luogo d'origine, il santuario della musica americana: New Orleans, o meglio la Nouvelle Orléans, come la chiamano ancora oggi alcuni suoi abitanti. La storia ha fatto di lei la città meno americana degli States, per certi aspetti la più europea. L'unica città yankee che deve il nome a un reggente di Francia è un crogiuolo di razze e di culture come poche altre città al mondo. New Orleans ha dovuto così diventare una città poliglotta: dai dialetti "indians" alle diverse lingue dei suoi coloni (nel 1718 era francese, nel 1762 diventò possedimento spagnolo, per poi tornare francese nel 1803 ed infine americana nel 1812), dal "patois" degli schiavi (che dovettero inventarsi un nuovo idioma, figlio della loro lingua madre e di quella dei Ìoro padroni) ai dialetti degli immigrati dei vicini Caraibi. Una simile mescolanza di culture non poteva non avere riflessi in campo musicale e così New Orleans è diventata la città più musicale degli Stati Uniti. "Se New York è The Big Appie, la grande mela dove i sogni si conquistano a muso duro, New Orleans è all'estremo opposto: la clùamano The Big Easy, il luogo dove tuttq è possibile, dove ogni cosa è facile e, soprattutto, eccitante. E questa eccitazione è I' elemento che accomuna tutta la musica che è stata suonata in quella che viene clùamata anche The Crescent City. Dalle quadriglie e i minuetti dei coloni francesi ai concomitanti concerti per percussioni afro di Congo Square. Dal dixieland, allo swing e al boogieblues. Dal gospel alla ballata straziacuori dalle profonde radici soul. Dalle composizioni per fisarmonica e violino dei cajuns al suo MUSICA I NEVILLE BROTHERS ILSOUND DELlA BIGEASY ClaudioAgostani corrispettivo nero, più ritmato e sincopato, loZydeeco. Dalrhythm & blues/rock di Fats Domino, Professor Longhair e Roy Brown al funk & soul di Allen Toussaint, Lee Dorsey e Irma Thomas. I fratelli Neville hanno saputo filtrare gran parte di queste componenti e rappresentano oggi un Bignami vivente della cultura musicale del delta del Mississippi. Per diversi problemi, non ultimi quelli di natura contrattuale, i Neville poterono costituire un gruppo familiare solo nel '77, ma avevano alle spalle già una lunga gavetta come solisti o come bandleaders. Arthur LanonNeville,nato ovviamente a New Orleans nel 1938, fu il primo a rispondere alla vocazione musicale che in seguito contagiò anche i suoi fratelli. Frequentava ancora la scuola superiore quando nel '54 entrò a far parte degli Hawkettes, la band prediletta dei teenagers locali, per sostituire il tastierista Mack Mo- ·1ette. Grazie anche alla promozione di una radio locale, la WWEZ , un loro brano, "Mardi Gras Mambo", divenne un hit e viene suonato anche oggi durante il carnevale. Prima di prestare il servizio militare nella marina yankee, Art compose e interpretò numerosi brani che ottermero un discreto successo locale e che si contraddistinguono per i titoli in tipico slang neorlensiano (Cha Dooky-do e Zing Zing sono due ottimi riferimenti esemplificativi) e partecipò agli shows di Little Richard e Larry Williams, con il quale registrò due classici come Rockin Pneumonia e The Dummy. Quando rimise piede a terra dopo i due anni di leva('59- '61), Art entrò afarparte come tastierista dei Meters, un gruppo che per New Orleans ha la stessa importanza che Booker T & MG'ShaperilsounddiMemphis. Coordinati e prodotti da Allen Toussaint, uno dei padri putativi del moderno sound della Big Easy, quella dei Meters fu la classica session-band che in studio e nei concerti creò quel sound, caratterizzato da una intensa base ritmica, piena di sincopi e controtempi, ottenuta usando tutti gli strumenti come se fossero un'estensione della batteria, che contribuì in maniera determinante al successo, tra gli altri, di musicisti come Lee Dorsey, Irma Thomas e Dr fohn. Un sound che prese il nome di Fonk subendo una ulteriore maturazione, concretizzatasi in un gradevole supplemento di ritmicità latina, quando i Meters cooptarono nelle loro fila il più giovane dei fratelli Neville, Cyrill, con il suo seguito di conga e percussioni. Nel frattempo, da qualche anno, aveva iniziato a calcare le scene anche Aaron Neville (New 'Orleans, 1941) che dopo un debutto giovanile in un gruppo gospel si era convertito al R & B entrando, quattordicenne, .negli Avalons. Sostituì poi il fratello negli Hawkettes, quando Art era sotto le armi, per poi fondare i Soul Machine insieme al fratello Cyrill, con cui cercò (senza successo) la fortuna a, New York. A differenza di Art, artefice d!!lfunky-beat tipico della Crescent City, Aaron era sbilanciato verso un filone più soulin. Amante del soul-gospel di Clyde Mc Phatter, infatuato del limpido doo-wap di Pookie Hudson e dal-· l'eccitante purezza dei Sons of the Pioneers e da Gene Autrey e cresciuto cercando di modellare la voce in sintonia con i suoi idòli Nat K.ing Cole, Sam Cooke, Jackie Wilson e suo fratello Art, Aaron ha composto e inciso alcune gospel-soul che hanno fatto la storia della musica nera. Tra queste un posto di tutto rispetto merita Te.liit like it is, un brano che incise nel novembre del '66, e che, divenuto un inno del movimento del Black Power,' venne ripreso da Otis Redding, Carla Thomas, Percy Sledgfr e numerosi altri. Dopo un fallito tentativo di reuni on familiare nella prima metà dei sixties, con gli ArtNeville and Neville Sowids, il primo riuscito ricongiungimento dei fratelli avviene nel· '76, con un album prodotto dal solito Allen Toussaint e interpretato dai Meters, che per l'occasione aveva.no cooptato Aaron. L'album, The WildTchoupitoulas, prende il nome da una tribù del Mardi Gras, fondata da George Laundry, zio di parte materna dei fratelli Neville. Il progetto era un'tentativo di fondere il Fonk dei Meters con la tradizione folcloristica delle tribù dei "black indians" (i discendenti dei matrimoni tra indiani e neri), tradizione che prevedeva un canto a cappella scandito dal battito delle mani. Un tentativo di contaminazionemusicaleriuscito, che è stato consumato nel pieno rispetto della tradizione folk. Il primo disco ufficiale del1'intera famiglia, Nevi/le Brothers (Capito! 1978), vede la presenza oltre che di Art, Aaron e Cyrill anche di Charles, un egregio sassofonista che in passato aveva collaborato con bluesman del calibro di Jimmy Reed e Little Walter. È un album in cui i fratelli cercano un froprio sound. La conferma della validità della loro ricerca arriverà dal lavoro di tre anni dopo: FiyoOnTheBayou(A&M 1981). È un trattato sulla musica del delta del "deep river" e i ritmi vengono 93
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