SAGGI/LEISTNER Ma appunto queste "certezze" si sono per Christa Wolf sempre più affievolite; con l'instaurarsi e il progre<lire di un movimento, di movimenti sociali, era difficile coagulare ancora uno sfono soggettivo; e si rischiava pertanto di venire sospinti verso la mera interiorità. La seconda questione era collegata alla precedente. Si tratta del problema della soggettività stessa, che si presentò proprio quando queste difficoltà di comunicazione si fecero così evidenti. E significativo che Christa Wolf, nell'intervista con Hans Kaufmann (Subjektive Autentizitiit,,19.74) si sia riallacciata a Bobrowsky (Boehlendorjf), e con lui a questo interrogativo risalente al cosiddetto "programma" dell'Idealismo tedesco: "Come deve essere fatto il mondo per un essere morale?", al che ella aggiunge l'osservazione che "l'interrogativo di Bobrowsky era e resta stimolante, poiché tende ad adattare il mondo a unamoraledegnadell'uomo e non la morale umana a un mondo ancora poco degno dell 'uomo ...". Ma questo soggetto morale che deve affrontare il mondo, in che modo potrebbe accertarsi della propria identità? Ed ecco il romanzo Kindheitsmuster , che nella sua grande prosa affronta in modo creativo entrambi i problemi contemporaneamente. Il romanzo è un importante esempio di ricerca su se stessa e contiene un non meno importante esempio di ricerca sul fascismo; è una incalzante analisi morale che nell'io esplora campioni di esperienza socialmente determinati, rendendoli in questo modo consapevoli e mettendoli provocatoriamente a conftonto con una società che troppo frettolosamente si è sbarazzata di Auschwitz. Christa Wolf così si è espressa nell'intervista con Adam Kneminski: "Eichmann e Himmler sono espressioni tipicamente tedesche del burocrate fascista. I; quando indago sulle origini di questa folle perversità, indago anche sui nostri attuali modi di sentire. In questo senso credo di aver scritto un libro sul presente" (Kiefern und Sand von Brandenburg ). Ma la soluzione della crisi del 1976n7 doveva alla fine consistere (pur attenendosi senza forzature all'"autenticità soggettiva") nell'affrontare un rapporto con la società che andasse sostanzialmente oltre i confini del Paese. E ancora una volta la saggistica e la pubblicistica comprovano in modo significativo questo ampliamento di visuale, significa" tivo anche perché Christa Wolf ha raggiunto questa nuova prospettiva nel confronto continuo con autori (autrici) del passato. È soprattutto ai Romantici tedeschi che ha rivolto la SU!l attenzione; ma proprio.nel contatto con loro si è messa sempre più in luce una serie di problematiche che include certamente l'orizzonte "nazionale", mane oltrepassa decisamente i limiti. Caratteristica l'osservazione riassuntiva dì Christa Wolf, risalente al 1982. Alla domanda su quale fosse la ragione del suo interesse per l'Età Romantica, rispondeva:"Ciò che mi interessava principalmente era analizzare quando sia iniziata questa fortissima scissione fra l'individuo e la società. Dove la divisione del lavoro ha inciso sugli esseri umani, tanto da sospingere la letteratura sempre più fuori della sfera che la società aveva riconosciuto per sé importante, sostanziale anzi essenziale? È in quello stesso momento che anche l'elemento femminile viène em.arginato dalla società; ma questo è un processo iniziatosi già molto prima. Nelle società industriali I'"elemento femminile" è altrettanto inessenziale quanto I'"elemento intellettuale": i processi vitali non sono influenzati né dalle donne né dagli intellettuali". (ProjekJionsraum Romantik). Una prospettiva, dunque, dalla quale l'essenza e l'evoluzione delle società industriali sono percepite criticamente; quindi anche una rifles- . sione sulla propria esperienza del mondo, che attiene ai problemi complessivi dell'esistenza umana. E la corsa agli armamenti, la distruzione dell'ambi ente, terribili-processi su scala planetaria, hanno provocato in lei la svolta verso un'analisi del mondo così profondamente critica sul piano culturale è civile;" ...nuove possibilità che prima non si vedevano, perché Io sguardo conosceva solo un determinato schema. Inoltre l'accresciuta minaccia in Europa ci ha mutati, ha posto l'accento su elemen- . ti nuovi". (Projektionsraum Romantik) Ma questo_mondo totalmente 74 l Foto di Enrico Dagnino (novembre 1989). meccanizzato non si limita ad opprimere l'animo del soggetto, ella sa che è dentro di lei; e la liberazione dalle regressioni, dall'aggressività, damodi di sentire e di pensare che sono contro la pace, da modelli di comportamento non-umani, tutto ciò è rimasto un proposito perseguito con grande consapevolezza, anche nella nuova.prospettiva. Ciò che era stato avviato in Kindheitsmuster non poteva più essere abbandonato; anzi quella visione critica del mondo doveva, più intensa che mai, essere applicata a un'indagine su se stessi, che in ultima istanza avrebbe dovuto essere una ''ricerca della pace". E "sdemonizzare" sé stessa, costituirsi, scrivendo prosa, come soggetto libero da regressioni, tutto ciò si evidenzia come esigenza morale, indotta dalla situazione osservata nel mondo, che tanto urgentemente ha la necessità di ·un'alternativa vivibile. "Rappresentatività? Il Poeta come simbolo della sua epoca? lngeborg Bachmann, per altri versi modesta, ma anche orgogliosa, . osa pretenderlo". Questo aveva scritto Christa Wolf nel 1966. Ora, dal canto suo, lei stessa "osa" avanzare la medesima pretesa: rappresentare l'impegno che porta alla "capacità di conflitto e dì pace", in un'epoca le cui ferree logiche sono viste come pure portatrici di morte. Nel 1985 ella lo aveva espresso in questo modo:"Oggi l'arte è l'unico rifugio e contemporaneamente l'unico campo di prova dove sia possibile immaginare esseri umani completi·. In tal senso scrivere è per me una sorta di sperimentazione di me stessa" (Warum schreiben Sie?). Nota Questo saggio è uscito sul Nr. 1/1988 della rivista tedescoorientale "Sinn und Forum", in occasione della pubblicazione della raccolta di saggi, studi, discorsi e conversazioni, intìtolataD ieDimension desAutors (Ladimensionedell'autore). Ne è autoreBemd Leistner, nato nel 1938 e residente a Lipsia, membro della Nationale Forschungs und Gedenkstiitte der klassischen deutschen Literatur di Weimar, noto studioso di problemi attinenti alla ricezione e alla rivalutazione del Romanticismo nella cultura tedesco-orientale.
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