Linea d'ombra - anno VIII - n. 47 - marzo 1990

.· STORII/HIYM Berlino Est: operai della manutenzione stradale (foto di Gian Butturini). e ritorno, questo vuol dire passare ventotto volte il muro. Il ragazzo avrebbe potuto e~sere colpito ventotto volte, pensavo, avrebpe potuto dissanguarsi nella terra di nessuno tra i due mondi ---:-e io non avrei saputo nulla. Vidi che la signora Edelweiss tormentava il suo fazzoletto. Forse le era balenata un'idea simile; ma non ebbi il coraggio· di chiederglielo, e comunque i suoi pensieri non erano mai molto precisi. La signora giudice invitò il primo testimone: il più giovane dei due uomini che mi avevano interrogato. Egli avanzò e si fermò davanti al tavolo del giudice, il peso del corpo sul piede destro, il piede sinistro un po' in avanti. Con l'aria proprio del detective di un giallo televisivo fece il resoconto dell'aspetto tecnico della . ripetuta violazione della legge sui passaporti. La sua deposizione sembrò alquanto complicata, ma ne risultava che chiunque avesse· l'agilità di un giovane e una corda sicura della giusta lunghezza e conoscesse la successione dei movimenti delle guardie e misurasse il campo visuale della sentinella della torretta vicina, avrebbe potuto commettere il fatto. Il suo superiore, che lo seguì sul banco dei testimoni, parlò più in generale; per sua esperienza solo raramente attraversamenti del genere avvenivano come casi isolati; solitamente il violatore individuale della legge sui passaporti era in contatto con altri che avevano in mente una cosa similè, e anche se all'inizio non esisteva un' Òrganizzazione, ben presto si formavano gruppi e bande; come era noto, il gusto dell'avventura dei giovani veniva spesso sfruttato da certi elementi. In questo espressamente consisteva il pericolo, e perciò questo caso doveva essere considerato più seriamente di quanto apparisse ad-una superficiale osservazione. · La faccia del dottor Kahn irradiava benevolenza. "Nella sua inchiesta, compagno, Lei ha rivolto la sua speciale attenzione a questo punto di vista, vero?" "Certo." 62 "E si è imbattuto in tina qualche prova che i ragazzi avevano tali contatti o che esisteva una tale organitzazione?" Richard alzò la testa. lo volevo sorridergli, ma le mie labbra erano come congelate. Intanto tra il testimone e il dottor' Kahn si era sviluppata una disputa che la signora giudice sembrava disapprovare. Alla fine il dottor Kahn rivolse il suo grosso indice al testimo- · ne e con una breve risata disse: "È corretta o no lamia costatazione cheLei si è accorto di tutta la faccenda solo quando è arrivato sulla sua scrivania il ritaglio di un giornale di Berlino Ovest, che ora sta a disposizione del tribunale come documento probatorio A della Procurà della Repubblica?" La signora giudice ammonì: il testimone non poteva essere costretto a rivelare i metodi d'inchiesta degli organi competenti. "Compagna giudice", disse il dottor Kahn, "potremmo farci leggere il documento probatorio A?" · La signora giudice si rivolse al pubblico ministero: "Non ha obiezioni?" Vedo ancora come il pubblico ministero estrasse da una busta di cellofan quel pezzetto di carta stampata. Sento ancora la voce con cui lesse il ritaglio, la sua ira repressa, ma a:nche il tono beffardo che pervadeva l'articolo'. Richard E. e Richard Z,, si diceva, entrambi figli difonzionari della SED, entrambi residenti nella cittadina D. vicina al confine di Berlino Ovest, avevano preso l'abitudine di visitare l'Ovest oltrepassando il muro. RichardZ., di 15anni, riteneva che nel punto in cui saltavano il muro fosse un gioco da bambini. Richard E., di 17anni, aggiungeva che dapprima avevano avuto un po' di paura, ma ora. era "come arrampicarsi sul recinto del giardino dei vicini." A loro piaceva la vita di Berlino Ovest, ammettevano, ma non avevano l'intenzione di restare in occidente. I loro genitori non sapevano nulla delle loro gite oltre confine; alzando le spalle i ragazzi dichiaravano: "Ma loro non capirebbero ..." Ma loro non capirebbero, pensai. Non avevo sempre risposto pazientemente alle domaride di Richard? Non glì avevo sempre spiegato tutto, come era nato dal mio corpo e coi:nevi era entrato, della storia, dell'origine della convivenza umana, della rivoluzione, della Germania, e del recinto di filo spinatocheJ>assava dietro la nostra casa? E lui mi ascoltava. Ma nel corso degli anni il suo modo di ascoltarmi era cambiato e si era sviluppata quest' espressione nello sguardo e questo incresparsi delle labbra, benché continuasse a rispondere: Sì, mammina, e: naturale, mammina. "Ebbene, Richard?" disse la signora giudice. · I due ragazzi si alzarono. · . . La signora giudice precisò: "Richard Zunk." Il giovane Edelweiss, e_videntemente sollevato, si rimise a sedere. · "Certo sapevi, Richard, che è contro la legge andare a Berlino Ovest saltando il muro?" Richard abbassò il capo. "Allora raccontaci un po' con le tue parole, perché lo avete fatto." "Volevamo andare al cinema." "E ci siete andati?" "Sì." "Quattordici volte?"

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