SAGGI/BARTH --------------------~---------------------------'' sione di un vulcano dal basso verso l'alto. Non sono i poveri ad aver bisogno di compassione, ma i ricchi, non i cosi detti senza Dio; ma gli uomini pii. Queste inaudite parole: Ipubblicarii e le . , prostitute vi passano avanti nel regno di Dio (Mt21,31), e: Guai a voi, o ricchi, perché avete già la vostra: consolazione (Le 6,24), Gesù le ha pronunciate rivolgendosi verso l'alto, mentre rivolgendosi verso il basso ha detto: Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò (Mt 11,28). Il regno di Dio è venuto per i poveri. Ma che cos'è il "regno di Dio"? Già mi sembra di sentire l'obiezione: la socialdemocrazia si prefigge solo il miglioramento esteriore, materiale, degli uomini, mentre il regno di Dio che Gesù ha annunciato è spirito e interiorità. La socialdemocrazia predica la rivoluzione, l 'evan- · gelo predica la conversione, il regno di Dio della socialdemocrazia si trova nell'aldiquà, sulla terra, ìI regno di Dio di Gesù è nell'aldilà: non per ni,ente si chiama regno dei cieli. Gesù e il socialismo sono perciò diversi come il giorno e la notte. In effetti, sembra ci sia del vero in tutto questo. Un autorevole e imparziale conoscitore del socialismo, Wemer Sombart, ha detto che la "quintessenza della dottrina socialista della salvezza" si trova in 1 questa poesia di Heiri.rich Heine: · Una nuova, ·più bella canzo11e per voi voglio comporre, amici: già qui sulla terra noi vogliamo instaurare il regno dei cieli. Qui, sulla terra, noi vogliamo essere felici; ~on vogliamo più languire, lo stomaco fannullone non deve più dissipare ciò che attive mani acquistano. .Quaggiù di grano ne cresce abbastanza per tutti i figli degli uomini, e rose e mirti, bellezza e gioia, e crescono, non ultimo, dolci piselli. Sì, dolci piselli per tutti, dai baccelli appena schiusi. Il cielo, agli angeli e ai passeri noi lo lasciamo. Proviamo adesso ad affiancare a questa poesia qualche parola di Gesù, come queste:. Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio (Mt4,4), oppure: Non affannatevi dunque dicendo: che mangeremo? che cosa berremo? che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giusiizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta (Mt6, 31-34), oppure: Quale vantaggio infatti avràl'uomo Sé guadagnerà il mondo intero, e poi perderà l'anima? (Mt 16,26). Mettiamo poi a confronto con l'instancabile sforzo della socialdemocrazia verso la giustizia sociale la risposta con cui Gesù rifiuta il suo intervento: O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi? (Le 12,14), e proviamo a dire ancora una volta: Gesù e il socialismo, come se l'uno non fosse l'esatto opposto dell'altro! A qùesto punto tutto sembra cl).iaro come il sole; eppure il cristianesimO"forse in nessun suo aspetto si è allontanato tanto dallo spirito del suo signore e maestro come appunto in questa valutazione-del rapporto tra spirito e materia, tra interiorità ed esteriorità, tra cielo e terra. Si può cerio dire a buon diritto: per · 1800 anni, di fronte alla miseria sociale, la chiesa ha costantemente rinviato allo spirito, alla vita interiore, al cielo. Essa ha predicato, convertito, consolato, ma non è stata d'aiuto. In ogni tempo di fronte alla miseria sociale essa ha raccomandato l'aiuto, quale opera buona dell'amore cristiano, ma non ha osato dire che questo aiuto è la buona opera, non ha detto che la miseria sociale non deve esistere; né ha conseguentemente 'impegnato tutta la , sua forza su questo non deve esistere; essa si è trincerata dietro a una parola di Gesù male interpretata ed estrapolata dal suo contesto: I poveri li avr~te sempre con voi (Gv 12,8), ha accettàto la miseria sociale come un semplice dato di fatto, parlando in compenso dello spirito, coltivando la vita interiore·e preparando candidati per il regno dei cieli. Questa è la grande, grave defezione della chiesa cristiana, la defezione da Cristo,. Quando poi è arrivata la socialdemocrazia col suo vangelo del paradiso in terra, questa chiesa ha osato ergersene a giudice; accusandola di disprezzare lo spirito. Con affettato raccapriccio ha messo il dito sul versetto degli angeli e dei passeri e su altre espressioni del genere, ha accusato la socialdemocrazia di meschino materialisrrio e, piena di prosopopea, ha esclamato: Signore, ti ringraziamo, perché noi siamo diversi, siamo ancora idealisti, siamo convinti che lo spirito sia la realtà più alta e crediamo ancora nel paradiso in cielo. Così hanno detto e scritto i signori pastori - sedendosi poi alle loro tavole imbandite. Ma se ci avviciniamo a Gesù, l'intero quadro dei rapporti tra spirito e materia, tra cielo e terra, muta comple'tamente. Per lui non esistono questi due mondi, ma solo una unica realtà, quella del regno di Dio.L'opposto di Dio non è la terra, non è la materia, non è l'esteriorità, ma è il male o, come egli dkeva usan,do le forti espressioni del suo tempo, sono i dèmoni, il diavolo, che abitano dentro agli uomini. Pertanto, la redenzione non consiste nel fatto che lo spirito si svincoli dalla materia e che l'uomo "vada in cielo", ma nel fatto che il regno di Dio arrivi fino a noi nella materia, su questa terra. La parola è divenuta carne (Gv 1,14), non il contrario! L'amore e la giustizia del Padre che e nei cieli acquisiscono la signoria sulla realtà esterna, sulla realtà terrena. Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra (Mt 6, 10). Tutte quelle parole sull'eminente valore deUo spirito e dell'interiorità, spesso usate contro il socialismo, sono perfettamente valide: Gesù conosce e riconosce solo quel regno di Dio che è dentro di noi. Ma esso deve acquisire la signoria sti ciò che è esterno, sulla vita reale, altrimenti non è degno del suo nome. Essendo regno di Dio, esso non è regno di questo mondo; esso però è in questo · mondo, perché in questo mondo deve essere fatta la volontà di Dio. Ho detto prima che, dal punto di vista umano, l 'evangelo è un movimento dal basso all'alto; dal punto di vista di Dio esso è nella sua interezza un movimento dall'alto al basso. Non siam.o noi che dobbiamo salire al cielo, ma è il cielo che deve venire a nòi. 43
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==