CONFRONTI descrizione di un quotidiano nauseante contiene uil progetto: l' esaurimento delle situazioni nominate, il loro annientamento. L' assenza volontaria dell' uomo che dorme è, ancora una volta, progetto di decondizionamento della percezione: "è necessario che le gerarchie, le preferenze siano ah9lite." Perché tutto è previsto, "tutto è già detto, già finito." "E tutto previsto, tutto pronto nei minimi particolari: i grandi slanci del cuore, la fredda ironia, lo strazio, la beatitudine, l' esotismo, la grande avventura, la disperazione." I significati sono avvelenati da codici orribilmente banali, banalmente orribili, che trasformano in sterminio un quotidiano popolato di torturatori: "Uno ti ficca in bocca una spugna piena di gesso, un altro ti riempie le orecchie di cotone; alcuni boscaioli armati di sega ti si sono sistemati nei seni nasali, unpiromane t' incendia lo stomaco,dei sarti sadici ticomprimono i piedi, ti calcano in testa un cappello troppo piccolo, ti costringono in un cappotto troppo stretto, ti strangolano con una cravatta; uno spazzacamino e il suo aiutante ti hanno introdotto una corda con i nodinella trachea e, nonostantelodevoli sforzi, nonriescono a togliertela.( ...) Ti fannomale, è vero, ma tu hai undistaccototale nei confronti del tuo dolore come di tutte le sensazioni che provi, di tutti i pensieri che ti passanoper lamente, di tutte le impressioni che senti." Ma il distacco dell' uomo che dorme, il tentativo di sfuggire alla morsa della Storia, non abolisce la presenza dei fantasmi e delle angosce ossessive: "la "città carnaio", la "città putrida", l' aggressione dei mostri. Il tentativo di "esaurimento" dell' angoscianon riesce a superare i confini del vuoto, non riesce a raggiungere la salvezza dell'annientamento; L'occhio continua a osservare l' occhio che guarda : "Non puoi far nulla. Non puoi sfuggire, nonpuoi sfuggire al tuo sguardo, non lopotrai faremai." Dal 1966 Perec è entrato nel ·"laboratorio" dell' OULIPO• (Ouvroir de Littérature Potentielle, "laboratorio di letteratura potenziale") fondato nel 1960da Raymond Queneau e François LeLionnais.Nella loro libera sperimentazione, gli "oulipiani" seguono il metodo della creazione di nuove regole del gioco, arbitrarie, derisorie, che strappino alla lingua le sue maschere convenzionali e autoritarie ("la lingua è fascista" ha detto Barthes) e la costringano a rivelarsi nelle sue strutture nascoste. Per molti letterati "oulipiani" si tratta di un gioco per il gioco1 arguto, brillante, anticonvenzionale, iperintelligente, capace di far scaturire dalle "costrizioni" una nuova creatività letteraria. Perec, che certo apprezza il piacere del gioco in sé, alla Duchamp, alla Queneau, vi vede soprattutto una possibilità di aggressione concreta, materialistica, ai fondamenti di un "ordine" inaccettabile: aggredire il linguaggio per "esaurirlo", e forse riuscire a rigenerare sui suoi detriti un nuovo universo di discorso. Tra le figure retoriche e gli artifici letterari è il "lipogramma" ad attrarre la sua insistente curiosità. Nel lipogramma (dal greco lèipein: mancare, e gramma: lettera), la scomparsa di una o più lettere dell' alfabeto costringe lo "scriptor" a instaurare un rapporto diverso con i materiali linguistici, gli impone regole di composizione rigide, lo obbliga a un' attenzione esasperata nei confronti della scrittura. Per Perec non si tratta tuttavia di un' astratta prova di abilità. L' eliminazione della vocale e dalle trecento pagine del romanzo lipogramÌnatico La disparition (La scomparsa, 1969) è anche operazioneautobiografica; a scomparireè una vocaleparticolare: la vocale di "père", "mère", "Perec"... E il massacro è la cifra narrativa del romanzo: le stragi e le sparizioni, lungo un intreccio narrativo che attraversa i luoghi comuni del tradizionale romanzo d' avventure, non si contano. La costrizione lipogrammatica assegna tuttavia al testo un nuovo statuto: i significati letterari (le citazioni, gli stereotipi) perdono autori_tàe credibilità, e la scrittura si ~ferma in tuttala sua autonomia.Nel post-scriptumdi questo romanzo decisamente singolare (paradossalmente molti critici vi lessero unromanzo sul rapimento di Ben Barka, senzaaccorgersi che la "scomparsa" era quella della e ) Perec scopre in parte, esitante, le sue carte: "L'ambizione dello 'scriptor', il suo scopo, diciamo, la sua preoccupazione, la sua preoccupazione èostante, . fu prima di ottenere un prodotto originale quanto istruttivo, un prodotto che avesse, che potesse avere un potere stimolante sulla struttura della narrazione, I' affabulazione, I' azione, diciamo, in una parola, sulle modalità del romanzo moderno. Mentre sino ad allora aveva trattato soprattutto della sua situazione, del suo io, del suo ambiente sociale, del suo adattamento o disadattamento, della sua propensione al consumo, spingendosi, era stato detto, sino alla reificazione, egli volle, ispirandosi a una base dottrinale in auge che affermava il primato assoluto del significante, approfondire il mezzo di cui disponeva( ...) Nacque così, parola dopo parola, nero su bianco , sorgendo da un canone tanto più arduo in quanto inizialmente appare privo di senso per chi legge senza conoscere la soluzione, un-romanzo che, per quanto sbilenco, subitogli parve alquanto soddisfacente: prima di tutto lui che non aveva un briciòlo d'ispirazione (e all'ispirazione per di più non ci credeva!) vi si dimostrava almeno così creativo come un Ponsono unPaulhan; poi, soprattutto, vi appagava smodatamenJe il proprio istinto costante quanto infantile: il gusto, I' amore, la passioneper I' accumulazione, per la saturazione, per l' imitazione, per la citazione, per la traduzione, per l' automatizzazione ( ... )." Perec scopre le sue carte, ma solo in part,_ep;erché i suoi giochi ''.oulipiani",leoperazioni lipogrammatiche in cui èmaestro (dopo La disparition della e , nel 1972pubblica Les revenentes in cui impiega esclusivamente quella vocale), le poesie "eterogrammatiche" e "quadrate" (undici lettere per undici) che pubblicherà in · Alphabets (Alfabeti, 1976)e poi in La Cloture (nel doppio senso di "chiusura" e "clausura", 1980), i "palindromi" (Perec/Cerep, Asor/Rosa; ne compone uno di più di 5000 lettere), i cruciverba che settimanalmenteelaboraper "Le Point", costituisconosoltanto un aspetto, essenziale ma strumentale, della sua ricerca. L' aggressione di Perec ai significati e ai significanti di una "lingua fascista", il loro divertito massacro, il loro sistematico "esaurimento", risponde a bisogni profondi di ricerca autobiografica: l' accumulazione, l'inventario, il catalogo degli oggetti e dei segni, è ricerca di tracce, tentativo di decifrazione dei frammenti di una memoria annientata e di un'identità negata. Imporre alle parole nuove regole, arbitrarie ma rigorosamente razionali, tremendamente serie e derisorie, "accademiche" (la tradizione retorica) e dissacranti (la scuola di Queneau), grevi e leggere, significa anche assegnare al montaggio un' autonomia e un grado di consapevolezzanon concesse dal!' automatismo della comunicazione sociale; e liberare le parole dal condizionamento dei significanti significa restituirle a una condizione originaria, infantile, di rapportospeculare e univocotra leparole e lecose.Ma significa anc~e. e questo è il risultato "produttivo" del!' operazione, ristabilireun rapporto tendenzialmente decondizionatoe "libero" tra la facoltà di nominare e la capacità.di vedere. Il linguaggio diventa così il luogo, il labirinto, della schiavitù e della libertà possibile, entro il quale impararea muoversi con sempremaggiore abilità.La posta in gioco è saper vedere ("Guarda con gli occhi bene aperti, su guarda", sarà il messaggio iniziale di La vie mode d' emploi ). Tra il 1972e il 1974la rivista "Cause commune", animata da Perec, Jean Duvignaud e Paul Virilio, è un nuovo "laboratorio"; si ricerca I' incontro tra la pratica oulipiarm e un' indagine; apparentemente sociologica·, sulle vere dinamiche della vita quotidiananella società contemporanea: un' investigazioneche si vuole libera da pregiudizi, con l'obiettivo di "cogliere alla radice e mettere in discussione le idee e le convinzioni su cui si fonda il funzionamentodellanostra 'civiltà' ,della nostra 'cultura"'. Vedere e restituire attraverso una scrittura sfruttata -consapevolmente nelle suepotenzialità. Il giocq esce dalle pagine dei dizionari, per 31
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