IL CONTISTO separati). Il presidente Cristiani si trova in una situazione difficile: eletto a metà dell'anno scorso come candidato "in doppio petto" del partito degli agrari e dei grandi imprenditori, l'Arena (anche perché il leader storico di questo raggruppamento a cui fanno capo gli squadroni della morte, l'ex Maggiore D' Aubisson, era già incriminatp per responsabilità nell'uccisione di Monsignor Romero e - soprattutto - perché sgradito a Washington proprio per questo), il capo dello Stato è oggetto delle pressioni di chi gli ha dato la candidatura affinché lasci libero il terrorismo nero e si sottoponga nell'ambito militare ai disegni dei "duri" della lotta contro la guerriglia; nello stesso tempo, ha bisogno di crediti e investimenti dall'estero - è venuto anche in Italia poco dopo aver assunto la carica-, che non riceverà se segue proprio quelle direttive del partito a cui appartiene. Più di ogni altro blocco economico egli teme quello eventuale degli Stati Uniti. ' Quattro giorni dopo il grande attacco dei guerriglien a San Salvador sono stati trucidati sei sacerdoti dell'ordine dei gesuiti, docenti dell'Università Centro Americana tra cui il rettore dell' istituto, e nella stessa circostanza sono state uccise anche una cuoca e sua figlia; i barbari metodi dei criminali e l'identità delle loro vittime (tutti fautori di un negoziato governo-guerriglieri) non hanno lasciato spazio ad alcun dubbio: opera degli squadroni della morte. Volente o nolente, Cristiani- dopo le conclusioni di un'inchiesta a cui hanno partecipato anche agenti della Cia arrivati subito dopo l'assassinio- ha dovuto ammettere che nel crimine era "coinvolto" personale delle Forze armate e ha messo agli arresti quattro ufficiali e cinque soldati semplici. È chiaro che sono rimasti in libertà altri ufficiali forse ancora più responsabili, visto anche clie l "'operazione" era stata condotta con abbondanza di strumenti bellici. È però già qualcosa che per la prima volta nella storia della lunga guerra siano stati ufficialmente indicati militari in attività legati alle squadracce nere. Peraltro, l'episodio ha provocato reazioni sdegnate anche in seno all'esercito (dove parecchi ufficiali ricoprono cariche per nomina del precedente governo, democristiano); è stato quindi rimosso il capo dell' aviazione, generale Juan Bustillo, "duro" fra i "duri", che nel suo discorso di commiato non ha mancato di rilevare il peso avuto dalla Forza aerea nella guerra contro le formazioni marxiste. E tuttavia gli intransigenti della lotta armata e del terrorismo contro la sinistra di ogni tipo, vera o presunta, non demordono: pochi giorni dopo l'arresto dei militari, sono stati sequestrati e uccisi in Guatemala un alto esponente della sinistra moderata e una dirigente di uno dei partiti socialdemocratici, i cui cadaveri sono stati abbandonati in una località vicina al confine salvadoregno. Vittime anche queste della destra decisa a impedire un Il funerale dei gesuiti massacrali a San Salvador il 16 novembre 89 (foto di Miguel Solis/Sygma/G. Neri). 12 negoziato. Gli amici di D'Aubuisson sono dunque indifferenti al rischio di un taglio degli aiuti statunitensi al paese. Al Congresso di Washington, rappresentanti sia democratici che repubblicani avevano prospettato il blocco dei fondi stanziati per El Salvador - 1 milione e mezzo di dollari al giorno attualmente - quando Cristiani non aveva ancora denunciato pubblicamente la responsabilità dei militari nell'assassinio dei gesuiti. In quei giorni il presidente Bush, sia per sedare i malumori diffusi tra i parlamentari del proprio partito, sia perché vuole anche in questo che è il più piccolo e più densamente popolato paese del Centramerica assicurare una stabilità interna che eviti soprassalti al controllo da parte della superpotenza, è intervenuto a favore degli ufficiali "moderati" nel Salvador, inviandovi il generale Thurman, comandante delle forze militari statunitensi nell'area meridionale ...:_lo stesso che ha poi guidato le operazioni contro Noriega a Panama-. a sollecitare una ristrutturazione dei vertici militari. Forse, ma si tratta di una mera congettura, il generale ha anche perorato tra gli uomini in divisa salvadoregni l'opportunità di chiudere la guerra mediante trattative. Trattative per arrivare a quale compromesso? La situazione politica nel Salvador è fluida, mentre sul piano internazionale gli Stati Uniti sentono di essere più di prima padroni del continente in cui si trovano, visto che dal quarantennio di bipolarità strategico-politica s'è usciti per trovarsi, parè, in un mondo con uria superpotenza sola. Come userà la sua forza questa superpotenza . nei confronti di vicini che si sentono più che mai abbandonati alla loro sorte, cioè all'angoscia di una miseria che oggi sembra senza vie d'uscita, resta tutto da vedere. Novembre 1989, scene di guerriglia a San Salvador (f~to di Miguel Solis/Sygma/G. Neri).
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