Linea d'ombra - anno VIII - n. 47 - marzo 1990

ILCONTESTO Tra Dc, militari _e guerriglia. La polltlca di Washington nel Salvador Joaquìn Sokolowicz Si va verso una ripresadel negoziato,anche se i guerriglierisi accingerebberoora-'- mentre scriviamo - a lanciare un'altra offensiva in grande stile sulla capitale e anche se nel governo e nellè Forze armate non tutti sono disposti a dialogare con il nemico. I negoziatori torneranno a sedersi gli uni di fronté agli altri_f,raqualche settimanao fra qualchemese.Ma per negoziare cosa? Il presidenteAlfredoCristianie quei militari checercanouna viad'uscita politica della lungaguerra che non si riescea vincere sul terrenopuntano semplicementea un abbandonodellearmi da parte dei guerriglieri, certo dietro un formale compromessonon gravoso per se stessi e che consenta alla controparte di non perdere la faccia. In questa direzione.premono sulle autorità salvadoregnegli StatiUniti, findagli ultimi tempidellapresidenza Re:agan:più di 3 miliardi di dollari fomiti da Washington al paesecentramericanoneglioltre dieci anni di combattimentinon hanno fruttato i due risultati perseguiti, non è stata cioè ottenuta una vittoriamilitare che mettessefine alla guerrané sonomigliorate lecondizionieconomichedellapopolazione,le cuipenurieal contrarioalimentano la guerra. A sua volta, il fronteFarabundo Marti di Liberazione Nazionale (FMLN), che raggruppa quelle che erano un tempo le quattroorganizzazioni di guerriglia (oggi di fatto unite, a quanto pare, sotto la guida del comandante JoaquinVillalobos), cerca un compromessopoliticoperché sebbene sia in grado di portare avanti le_ostilitànon è neanch'esso capacedi imporrecon learmiunasvoltadecisivaal conflitto;essa gioca dunque la carta che ha in mano: non più guerra in cambio della garanzia di sostanziali riforme economiche è istituzionali nella pace. · · La trattativa s'è interrottapocodopo l'inizio leduevolteincui era stata avviata, con la mediazionedella Chiesa salvadoregna e ancheper gli sforzi dell'Internazionale socialista, l'anno scorso, prima inMessicoe poi inCostaRica. I guerriglierinonpotevano accettare.dideporre le armi prima ancora di discutereogni altra cosa (sarebbeapparsa,o sarebbestata, una resa),mentreil blocco governo-militari non intendeva impegnarsi in concessioni che avrebberoassicurato·alnemico uno spazio d'azione politica nel futuro Salvador (o piuttosto, forse, in realtà i rappresentanti del poterevolevano soltanto strappareai guerriglieri la rinuncia alle armiperchésuquesto scopoavrebberoavutoil viaperpartecipare . al negoziato da coloro che nel proprio campo lo rjfiutano). La stessa contrapposizione si dovrebbe ripetere in un'eventuale prossima trattativa, eppure la trattativaprobabilmenteci sarà: la voglionoa Washington e, del resto,,di un compromessohanno bisognòentrambi i contendenti. · Il FMLN ha lanciato lo scorso novembre la più grande offensiva contro la capitale da quand'è cominciata la guerra, occupando interi quartieri, installazioni governative e l'Hotel Sheraton, tradizionalepuntod'incontro di militantidell'estrema destra salvadoregna (ricordiamo ùn nostro soggiorno per lavoro inquell'albergo decentratodellacapitale,nel 1983:ogninotte, tra l' 1e le2, si sentiva il parlottaredi alcuni uominiinqualchestanza al pianterrenoe poco dopo si poteva vedere dalla nostra finestra gli stessi uomini- verosimilmentequelli, poiché subito nell'edificio tornava sempre il silenzio - che sparivano in diverse direzioninelbuio dellastradaper gruppi di dueo tre).I guerriglieri hannocompiutoquell'operazionedopoeh' erafallitala seconda seduta negoziale per gli stessi motivi che avevano già fatto interromperela prima e mentre i mediatori si davano da fare per organizzarela terza, in programma a Caracas; secondoanalizzatoripolitici filoamericanie altri imparziali, le formazioniarmate clandestine del Salvador sarebbero state spinte all'attacco dal regimesandinistadelNicaragua,che avrebbecosìvolutopremere indirettamente sugli Stati Uniti, oppure da Cuba, dove Fidel CastroavrebbevolutomedÌanteundeterioramentodellasituazione centramericana non soltanto esercitare pressioni sulla sup.erpotenza occidentale ma anche forzare quella dell'est a venire a patti con lui. Ma, al di là delle interpretazioni sia pure basate su indiziè chiaroche lo stessofronteguerriglierovolevaoffrire una dimostrazionedi forza.L'ha offertae alcuni corrispondentia San Salvadorhanno scrittoche il FMLN ha oggi una capacitàbellica quale non ha mai avuto prima . · EvidentementeVillalobos,"René Cruz" (nomedi battaglia)o "Grandelupo" (per quelliche si ritengono i suoiamici),ha saputo organizzareeàddestrareuna forzaefficiente,dopoaverfattofµori nel corso degli anni diversi altri responsabili guerriglieri, uno dopo l'altro, per eliminareavversari sulla via al comando unico o per imporre la sua linea politico-strategica, oppure per tutte e due le cose.Entrato giovanissimonella lotta armata, dopo essere stato da adolescente un attivista di organizzazionicattoliche, ha fondato l'Erp (Esercito·Rivoluzionario3el Popolo) per portare avanti la "guerra popolare prolungata", una guerra cioè che sarebbe finita soltanto con la sconfitta militare del nemico e. l'avvento della "Revoluciòn Salvadorei'ia". È stato l'unico dei maggiori dirigenti della guerriglia a non avere accolto, nell'84, l'invito dell'allora presidente Duarte a un primo tentativo di negoziato. Ora Villalobos vuole il negoziato: forse s'é piegato alla"realpolitik" suggeritadall'impossibilità di vinceresul piano militare,forse si rendecontochenell'attuale atmosferadi distensioneinternazionalerischiadirimanere senzaappoggiimportanti dall'esterno, forse adesso è disposto a negoziare perché non ha rivali che possano escluderlo da un eventuale compromesso. Un compromesso dovrebbe anche essere voluto dai guerriglieri perché sanno che nel paese non avrebbero probabilmente l'influenza a cui aspiranoattraversoil sempliceinserimentonella normalevitapolitica; ilpartitocostituito l'anno scorsodal socialdemocraticoUngo e dal socialcristianoZamora, gli uominipolitici che rappresentavano sul piano diplomatico internazionaleil FMLN, ha raccolto meno ciel5 per cento dei voti alle ultime elezioni.Le file guerrigliere sono state ingrossateper anni dalle vittimedi tante ingiustizie,dalle reazioni ai crimini della destra, ma difficilmentesul terrenodella politica tradizionalegli attuali capi della guerriglia potrebbero competere quanto al numero di consensinei ceti umiliemedi còn i democristiani(che rappresentanonelSalvador-è propriocosì-la maggioreforzapopolare, trattandosidel resto di unaDc favorevole a una rifonna agrariae alla statalizzazionedel sistemabancàrio). Dovrebberovolereancheuncompromesso,osarannoconvinti dagliamericaniad accettarlo, il governo e i verticimilitari (con le Forze armate il Pentagono ha sempre avuto rapporti diretti, 111

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