SCIENZA/BIGNAMI plessivo resta fortemente positivo, per i molti e straordinari successi dell'·ultimo centennio che hanno spostato i vecchi confini teorici e pratici dell'uomo. Ma ancor più positivo potrebbe essere questo bilancio, e assai più ridotti i rischi di nuovi e gravi incidenti di percorso, se si accettasse il principio di conoscere e discutere sempre, e fino in fondo, ogni anomalia: cioè ogni travisamento del processo scientifico; ogni scelta o atteggiamento sbagliato degli scienziati e dei medici; ogni loro cedimento ai poteri che hanno interesse a usarli. I veri nemici della scienza e della medicina, quelli che ogni giorno le espongono al rischio di incursioni totali e distruttive, sono proprio coloro che rifiutano una tale conoscenza e discussione. Talora lo fanno in perfetta buona fede, talora invece sotto la spinta di interessi sin troppo ovvi. Ma sempre si servono del vecchio e risibile pretesto di voler impedire un danno di immagine, cioè un danno indubbiamente minuscolo rispetto a quello di sostanza che è prodotto dall'omertà e dal silenzio. Note 1) Come esempio di questa discussione si può citare la frequente ricorrenza di recensioni multiple a carattere altamente problematico in sedi come la "New York Review ofBooks" (10.04.1986, p. 7; 28.09.1989, p. 63; 26.10.1989, p. 31). 2) Dopo un primo importante lavoro di Max Weinreich, Hitler' s Professors: The Part of Scholarship in Germany' s Crimes against the Jewish People, Yiddish Scientific Institute, New York, 1946. 3) Alan Beyerchen, Scientists under Hitler: Politics and the Physics Community in the Third Reich, Yale University Press, New Haven (Conn.), 1977 (tr. it. Gli scienziati sotto Hitler, Zanichelli, Bologna, 1981); Gerhard Baader e Ulrich Schulz (a cura di), Medizin und Nationalsozialismus:Tabuisierte Vergangenheit-UngebrocheneTradition?, Verlagsgesellschaft Gesundheit mbH, Berlin, 1980; Fridolf Kudlien (a cura di), Arzte im Nationalsozialismus, Kiepenhever u. Witsch: Koln, 1985; Robert J. Lifton, The Nazi Doctors: Medicai Killing and the Psychology of Genocide, Basic Books, New York, 1986 (tr. it. / medici nazisti, Rizzoli, Milano, 1988). Peter Weingart, Jiirgen Kroll e Kurt Bayertz, Rasse, Blut und Gene. Geschichte der Eugenik und Rassenhygiene in Deutschland, Suhrkamp, Frankfurt am Main, 1988; Robert Proctor, Racial Hygiene. Medicine under theNazis, Harvard University Press, Cambridge (Mass.), 1988. 4) Benno Miiller-Hill, Scienza di morte. L'eliminazione degli Ebrei, degli Zigani e dei malati di mente 1933-1945, ETS Editrice, Pisa, 1989. Alcune parti di questa analisi erano state anticipate dall'autore in un'opera precedente (/ filosofi e l'essere vivente, Garzanti, 1984), provocando le furibonde accuse di Massimo Piattelli Palmarini ("Corriere della Sera", 19.06.1984, p. 21), per il quale il libro di Miiller-Hill non era altro che un maldestro pastiche pseudomarxista e un bècero attacco alla scienza, e le successive repliche a sostegno dell'impostazione e delle tesi dell'autore - repliche efficaci, a parere di chi scrive queste note - di Lorenzo Tomatis ("SE/Scienza-Esperienza", 3:23, aprile 1986, p. 28; "L'Unità", 19.11.1984). 5) E questo soprattutto quando si decise una serie di interventi miranti a ricreare un ampio spazio, dopo operazioni superficialmente cosmetiche, a varie istituzioni economico-produttive e scientifico-culturali che erano state pilastri del regime nazista, dalla famigerata I.G. Farben Industrie alla rete degli Istituti Kaiser Wilhelm (gli attuali Istituti Max-Plank) di cui si parlerà più oltre. 6) Come quella pubblicata su "British Medicai Joumal", voi. 294, p. 1014, 18.04.1987, a corredo della recensione di J. A. Thompson del libro di Lifton (v. nota 3) 68 7) V. nota 3. 8) A questo proposito va citato l'articolo di Hans Georg Giise e Norbert Schmacke; Psychiatry and the Origins of Nazism, "Intemational Journal of Health Services", voi. 10, p. 177-196, 1980. 9) V. nota 3. 1O)Una dettagliata analisi di una vastissima documentazione sull'argomento si trova nel libro di Daniel J. Kevles, In the Name of Eugenics: Genetics and the Uses of Human Heredity, Knopf, New York, 1985. 11) Sheila Faith Weiss, Race Hygiene and National Efficiency: The Eugenics ofWilhelm Schallmayer, University of California Press, Berkeley, 1988. 12) Pierre Thuillier, Le nazisme et la "science juive", "La Recherche", voi. 18, p. 378-383, 1987. 13)V.nota4. 14)William E. Seidelman,Mengele Medicus: Medicine' sNaziHeritage, "The Milbank Quarterly", voi. 66, p. 221-239, 1988. 15) V. nota 14. Il lettore è avvertito che le affermazioni del professor Gedda qui citate sono ritradotte in italiano dalla versione inglese che ne dà Seidelman, il quale fornisce la seguente citazione: Luigi Gedda, Un Maestro e un Esempio, "Acta Geneticae Medicae et Gemellologiae", voi. 5 (suppi. 1), p. 241-248, 1956. 16) Su alcuni aspetti della applicazione di tale riforma a Roma è in corso di stampa una mia nota basata su documenti sinora inediti: Giorgio Bignami, L'unione degli insegnamenti di neurologia e psichiatria nella riformafascista dell'università: testimonianze inedite di Sante De Sanctis, psicologo, e Amico Bignami, patologo (1924), in: Filippo Ferro (a cura di), Atti del Congresso "Passioni della Mente e della Storia", Roma, 10-12.10.1986. 17)Nicola Pende, Bonifica umana /azionale e biologia politica, Cappelli, Bologna, 1933. È verosimile che l'opera sia stata scritta emandata alle stampe prima della presa del potere da parte di Hitler nel 1933, ma su questo punto sarebbe interessante una verifica. Più tardi Pende si vanterà dei successi pratici dell "'Istituto biotipologico ortogenetico" da lui diretto, mirati a "obbligare ogni individuo a conservare, per sé e per lo Stato a cui appartiene, non solo come suddito, ma come produttore e riproduttore, il patrimonio più sacro e più inalienabile, cioè quello della salute fisica e morale e della robustezza intellettuale" (N. Pende, Il Libretto biotipologico-clinico-ortogenetico individuale quale mezzo di accertamento sanitario e di ortogenesi della stirpe, "L'Attualità medica", IV, n. 7-12, pp. 235-240, 1939). Pochi anni ancora, e il professor Pende sarà in prima linea tra i sostenitori del nuovo regime democristiano: a lui appariva in casa Gesù Cristo, al famoso tranviere convertito appariva presso il santuario delle Tre Fontane la Madonna, e su ambedue i casi si fecero vistose speculazioni pre-elettorali. 18) V. nota 16, in particolare la lettera ad A. Bignami in cui De Sanctis si lamenta dello strapotere di "Ming." (il noto neurologo Giovanni Mingazzini) deciso a liquidare lui e la cattedra di Psicologia Sperimentale con l'applicazione a Roma della riforma Gentile. 19) Sante De Sanctis, Sante De Sanctis, "Tue History of Psychology in Autobiography", voi. 3, pp. 83-120, 1936. 20) Elliot S. Valenstein, Great and Desperate Cures: The Rise and Decline of Psychosurgery and Other Radical Treatments for Menta! Illness, Basic Books, New York, 1986. 21) Giorgio Cosmacini, Gemelli: il Macltiavelli di Dio, Rizzoli, Milano, 1985. 22) Genina Jacobone, Intervista aEolo Parodi, "Leadership Medica", V, n. 4, p. 4-10, aprile 1989 (la frase citata è a p. 6). 23) Questi argomenti sono riportati (non testualmente) nell'articolo di Gregory E. Pence, DonotGoSlowly into That DarkNight: Mercy Killing in Holland; "Tue American Joumal of Medicine", voi. 84, p. 139-141, 1988.
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