Linea d'ombra - anno VIII - n. 46 - febbraio 1990

Noi minacciamo di fare la guerra Noi minacciamo di fare la guerra. Né Russi o Americani, né fascisti o antifascisti: siamo noi, soli, di una vecchia squadra che ha in mano la scintilla assassina. Siamo la prima squadra: ci guida una bambina. Saremo la seconda, la terza, la quarta squadra: sarà il riscatto contro il maschilismo cristiano. La nostra Bambina è senza croce. Tiene in mano una rosa infiammata di odio e di amore. Stermineremo i maschi galletti d'Italia. I primi saranno gli emiliani, omosessuali-introvertiti e maiali; secondi, i tesi lesi pesi piemontesi; terzi, veneziani iembardi e ruffiani. Sui mercati d'Italia sarà finito il puzzo dei coglioni e dei loro padroni malaffari. Che muoia l'uomo che parla di figa poi pratica il culo ... che muoia! Sarà il riscatto contro il·maschilismo cristiano, sarà il ritorno più puro agli amanti. Non più la croce sui muri né in mano: il padre della Bimba è Guido Cavalcanti. Noi minacciamo di fare la guerra, primo sterminio su questa vecchia terra. Non abbiamo paura, la guerra è sicura. Speriamo, un dì, di tornare e, su tutta la terra di morte, un dì perdonare. Siamo la prima squadra: ci guida una bambina. La nostra Bambina è senza croce, ma tiene in mano una rosa infiammata di odio e di amore - ed è amata. O Santa Napoletana dalle mani piene di fuoco risveglia la vita e la morte, l'odio e l'amore! Tu, santa Gudulla ridacci la culla che il Merda ci tolse lasciandoci il Nulla! Sulle nostre bandiere di amanti c'è scritto un sol nome: Guido Cavalcanti - Prirrw Squadrone Poi c'è il dolore, l'orrore, una gran confusione. Ma finirla dobbiamo coi banchieri d'Italia che tengono il fallo al cento per cento in cassette di sicurezza pubblica. "Basta, ribasta, tribasta" è il grido di morte. Mercanti d'Italia voi siete alle corte! La guerra non più minacciata è da ora iniziata. Mercanti, banchieri, avvocati, ingegneri, cocchieri, non siete che polvere di rotti bicchieri, POESIA/DELFINI di cui faremo carta vetrata per sfregiare la faccia dei nostri irricordabili ricordi di ieri! Su, avanti, vigliacchi, veniteci incontro - facile 'a faccia feroce - ma avete perso la voce, avete perso la erre: in bocca vostra lo scontro diventa lo sconto. È una Bambina con una rosa in mano che ci guida, figlia di Guido poeta sovrano. La nostra scintilla non vi farà nulla scontare. Non siamo crudeli, non vogliamo vedervi ballare. Vogliamo vedervi morire, sparire senza nulla soffrire. Su avanti vigliacchi veniteci incontro! Roma, 9 maggio 1959 On se souvient de Baudelaire la nuit On se souvient de Baudelaire la nuit dans le train en traversant notre Emilie . . . . . . . . . . . . . . ~ Les soirs illuminés par l' ardeur du charbon Solo Emilia e Romagna hanno i colori della sera anche gli altri paesi Ii hanno ma l'accentrarsi dei centri a poco a poco e da Bologna il diradarsi dei centri per Imola Modena Reggio e Forlì (è il nostro supremo inganno e disinganno di nascere di vivere e di tornare qui) fa solo unico al mondo quel richiamo della sera che dice sempre io t'amo, anche se il mondo è morto e le colline ricordano al Sovrastante le antichità bambine. Tutto è finito ma la sera nell'Emilia impera. Per sempre saremo fedeli nell'eternità dei cieli ... ... quando, tutto scomparso, l'amor riapparso un dì vedremo colorarsi di rosso sulla sera fermo rimaner per altra ed altra sera. da Roma a Milano, sul rapido, il 6 marzo 1960 61

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