Linea d'ombra - anno VIII - n. 46 - febbraio 1990

TRE POESIE Antonio Delfini "") La morte di un Fondatore è il principio La morte di un Fondatore è il principio di una piccola soddisfazione poetica nella mente serena di un nuovo clima. È quello che il pubblico dice quel che fa bene e fa vincere (parole chiare e gambe sicure) è il colpo di scena sull'altra panchina di un grande interrogativo d'artista. È la coppa di ritorno per l'incontro dei quattro ragazzi assassini su una tela abilmente truccata. È infine perché, dopo la morte (anche il padre e la figlia uccisi) tutta la verità si rivela all'esperto. Esplose a Roma il colpo di scena sullo sfondo mondano di una visione delle stelle dei copertoni usati e dell'arte. Grande corridore il Procuratore della Repubblica ricorse in Appello. Fu la sera che al Pincio avvampante di un fuoco terribile e antico circolò la notizia di un tale vestito da morto che andava per strada gridando: "È risorto." Le signore eleganti in carrozza (perdute le tracce del sole morente) custodivan, gelose, le armi segrete per uccidere pesci, delfini e lombrichi. Fu un Colonna che perse la testa nei vichi? Fu un Orsini o un Corsini che disse di no? Chi non comparve al pranzo regale? Perché la Regina, che non èra d'Italia, ruppe il suo mobile immobilismo? Il Messaggero era listato di nero. Un medico saccente ma inesistente trascorse una notte in prigione. A Recanati, dove nacque il Poeta, crollò la Canonica salvando il prete. Il più grosso pisello del mondo nutriva in casa un leone. L'accusa di voler perdere tempo venne da un falso acquisto di droghe. Dalla pura verifica della Maggioranza la posizione diventò insostenibile. Ecco perché nelle ore del delitto nella giornata decisiva della Stra~golata con l'alibi crollato della Libertà con l'ultima mossa reattiva d'Occidente 60 Anlonio Delfini (arch. Mondadori). mentre il generale si dichiara inquieto io, ultimo contemplatore dell'universo, ripeto (scrivendo al Caffè per paura dei figli): La morte di un Fondatore è il principio di una piccola soddisfazione poetica nella mente serena di un nuovo clima. Ma le impronte digitali nella casa della morta mette il governo in minoranza assorta. Modena, 29 novembre 1958

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